Da Morelli a Bottura, la classifica Forbes dei 25 chef più influenti d’Italia. FOTO
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Forbes Italia ha stilato la lista dei cuochi e delle cuoche più influenti del nostro Paese. Tra i criteri, “l’impatto culturale e sociale sul territorio e la comunità”, l’impatto della filosofia dei vari chef sulla “società, la ristorazione, la percezione della nostra tavola nel mondo” e “l’abilità di divulgazione”. Ecco la classifica con i 25 nomi
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- Forbes ha stilato la classifica dei 25 chef più influenti della cucina italiana. A spiegare i criteri è stata Maddalena Fossati Dondero, direttore di La Cucina Italiana: “Non ho tenuto particolarmente conto di classifiche e guide, ma ho considerato l’impatto culturale e sociale che un cuoco ha sul territorio e la comunità. E quanto la sua filosofia di cucina influenzi la società, la ristorazione, la percezione della nostra tavola nel mondo. Non ultima ho considerato l’abilità di divulgazione. Oggi il ruolo di uno chef va oltre il suo menu”
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- Alla posizione numero 25 c’è Giancarlo Morelli. La motivazione: “Maestro di umanità. È uno dei capisaldi della cucina italiana, la sua è una cucina delicata e piena di certezze. E ha anche tanta umanità, l’ingrediente più importante”
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- In 24esima posizione c’è Mauro Uliassi. La motivazione: “Versatilità e gruppo. Cucina in continua evoluzione, Uliassi porta nella sua terra una ventata costante di novità con contaminazioni che ben si sposano con i sapori locali”
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- Posto numero 23 per Riccardo Camanini. La motivazione di Forbes: “L’outsider. Tra modalità antiche e tecniche avanguardiste, la cucina di Camanini è nota tra i foodies di tutto il mondo”
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- Al posto numero 22 c’è Cristiano Tomei. “L’audace – dice Forbes –. Creativo, coraggioso, fedele a se stesso, non cerca mai scorciatoie e resta sempre coerente con la sua personalità. Pochi compromessi, una presenza nella sua città preponderante”
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- Alla posizione numero 21 troviamo Viviana Varese. “In prima linea. Donna coraggiosa, sempre in prima linea nella difesa dei diritti, chef Varese ha una cucina in costante evoluzione, rassicurante e visionaria allo stesso tempo”, spiega Forbes
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- Ventesima posizione per Antonio Guida. “La squadra prima di tutto. La qualità della cucina di Antonio Guida è cosa nota, ancora più straordinaria la sua visione di squadra e il sostegno alle cause che gli stanno a cuore”, è la motivazione
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- Nino Di Costanzo è al 17esimo posto. “Cuore e isola. La cucina di Nino è pura emozione e di racconto della sua terra che ripaga organizzando Ischia Safari”, dice Forbes
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- Al 14esimoposto c’è Enrico Crippa. La motivazione: “Visionario. Realizza piatti che diventano icone. Crippa arriva alla perfezione quando nel dialogo culinario entra l’arte contemporanea”
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- Chiara Pavan è in undicesima posizione. La motivazione: “Sostenibilità reale. Ci vuole coraggio per usare ingredienti diversi, spesso ‘aggressivi’ per l’ambiente (vedi i granchi blu) e inventare sapori unici. Così come portare avanti una ristorazione contemporanea, sull’isola di Mazzorbo a Venezia, realmente sostenibile”
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- In fondo alla top ten degli chef italiani più influenti troviamo Davide Oldani. La motivazione della posizione numero 10: “Dedizione al territorio, anima e cuore. Oldani ha inventato un epicentro creativo culinario in un borgo della Lombardia e intesse ogni giorno nuove connessioni per la comunità a cui appartiene e di cui è leader indiscusso”
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- Ottava posizione per Alessandro Borghese. “Divulgazione e talento. Il più grande divulgatore della nostra cucina, ha reso il cibo il tema portante della televisione italiana. E ha saputo combinare uno spirito imprenditoriale con una ristorazione efficace e contemporanea”, dice Forbes
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- Antonia Klugmann è in settima posizione. “La legge delle due C: coraggio e coerenza. Antonia ha la forza di chi segue la sua strada dritta fino ad arrivare quasi in Slovenia. Lavora sulla purezza della nostra cucina senza compromessi, intellettualizza con disinvoltura i sapori senza snaturarli, anzi rendendoli unici e solo suoi”, spiega Forbes
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- Al quinto posto della classifica Forbes c’è Enrico Bartolini: “Maestro dell’archetipo. Un mentore, una capacità indiscutibile di formare talenti, Enrico è uno chef unico nell’inventare un sistema virtuoso di riconoscimenti”
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- Quarto posto per Niko Romito. La motivazione: “Una scuola di pensiero. La purezza del sapore, la bellezza della semplicità, il lavoro sul vegetale, Niko ha saputo trovare la cifra giusta per raccontare la cucina a livello globale e delinearne i connotati nella sua definizione di purezza”
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- In terza posizione troviamo la famiglia Cerea. “La cucina della gioia. La famiglia Cerea con Chicco, Bobo, Rossella e Francesco, con Paolo Rota rendono felici ogni giorno tante persone del nostro Paese e nel mondo. Sono la famiglia della cucina italiana”, dice Forbes (nella foto Rossella e Francesco Cerea)
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- Al secondo posto della classifica dei 25 chef più influenti della cucina italiana c’è, secondo Forbes, Antonino Cannavacciuolo. La motivazione: “La grande cucina e la capacità di raccontarla. Una combinazione straordinaria, quella della cucina di Antonino Cannavacciuolo unita alla sua capacità di essere una potenza televisiva”
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- La prima posizione della classifica è occupata da Massimo Bottura. “Il sostenitore ante litteram del valore culturale della cucina italiana. Massimo Bottura è il cuoco italiano più conosciuto al mondo e con le sue tante attività ha definito l’inclusività come sistema”, dice Forbes
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- Sono stati assegnati, poi, alcuni premi speciali: “Spirito di squadra” a Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini, Stefano Terigi; “Il Grande Ispiratore” a Fulvio Pierangelini; “Visione” ad Alfonso e Livia Iaccarino; “La nuova generazione” a Giovanni e Alberto Santini; “Sostenibilità del Mare” a Pino Cuttaia; “L’outsider” a Diego Rossi; “Innovazione” a Heinz Beck (nella foto)