Superbonus, tensioni nella maggioranza: cosa cambia con le ultime modifiche
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L'emendamento "notturno" ha scatenato tensioni tra il vicepremier Tajani e il ministro dell'Economia Giorgetti: al primo non piace la stretta che impone fin da inizio 2024 la detrazione in dieci anni, mentre il secondo tira dritto e parla di "buonsenso" che ha ispirato le nuove norme. Ecco le maggiori novità (in attesa del vertice decisivo di oggi)
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- La questione Superbonus continua a scaldare gli animi della maggioranza. L'ultima parola sulla vicenda è prevista oggi, 13 maggio, nel pomeriggio, quando in Senato andrà in scena un vertice sul decreto. In sostanza, come anticipa Il Messaggero, verrà probabilmente presa la decisione sul testo che andrà in Aula mercoledì per ottenere il voto in prima lettura
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- L'emendamento "notturno" al decreto Superbonus, arrivato intorno alla mezzanotte del 10-11 maggio, ha lasciato qualche tensione nella maggioranza e uno strascico di polemiche sin dalla mattina successiva. "Voglio vederci chiaro nel nuovo testo - aveva detto il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani -. Bisogna veramente prestare molta, molta, molta attenzione". Poi lo scontro col ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti
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- Dopo un crescendo di repliche a distanza tra i due esponenti del governo, Tajani ha spiegato che Giorgetti è "un caro amico e un ottimo ministro", e ha sottolineato che "per un emendamento l'esecutivo non traballa". Ma cosa non piace esattamente al segretario di Forza italia? Anzitutto la retroattività che colpisce imprese e istituti finanziari, con una stretta che impone fin da inizio 2024 la detrazione in dieci anni, andando a intervenire "in corsa" su situazioni già definite
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- Non solo la detrazione in dieci anni. L'altra criticità riguarda anche le banche, per le quali dal 2025 non è più possibile compensare i crediti del Superbonus con debiti previdenziali, pena il recupero della somma con interessi e una sanzione. Proprio su questi temi, spiega Il Messaggero, Tajani ascolterà oggi "tutti i rappresentanti delle varie categorie", un "segnale che rivendica un ruolo di rappresentanza di Forza Italia" nell'ascoltare le posizioni di Confindustria e istituti di credito
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- L'opera di ascolto di Forza Italia è la diretta conseguenza della precedente richiesta di un "maggior coinvolgimento" nel provvedimento sul Superbonus. E proprio su questo aspetto c'è un ulteriore squarcio nella maggioranza, che si è aperto con la scoperta dell'introduzione della sugar tax, contro la quale il partito di Tajani si batte da anni. A farsi sentire stavolta sono stati il capogruppo alla Camera Paolo Barelli e il portavoce del partito Raffaele Nevi
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- "Dalla lettura dell'emendamento del Mef al decreto numero 39, riguardante agevolazioni fiscali e bonus edilizi, scopriamo che viene introdotta la sugar tax. Per noi si tratta di un problema di metodo e di merito - hanno detto -. Dispiace constatare che anche su questo argomento non c'è stato nessun confronto preventivo. E con la legge di Bilancio, Forza Italia aveva già indicato la necessità di un rinvio della sugar tax contro la quale ci battiamo da anni. E così era stato concordato con la maggioranza e con il governo"
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- Proprio la sugar tax rappresenta una delle novità più importanti contenute nell'emendamento "notturno". Come spiega Il Messaggero, dopo anni di rinvii dalla sua prima previsione nella legge di Bilancio 2019, l'imposta sulle bibite zuccherate dovrebbe entrare in vigore a partire da questo luglio, malgrado un'incongruenza fra relazione tecnica (che prescriveva un rinvio al 2026) e il testo dell'emendamento. Ma in cosa consiste questa tassa che partirà nei prossimi mesi (a meno di cambiamenti all'ultimo)?
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- Cominciamo col dire che l'imposta vuole limitare, attraverso la penalizzazione fiscale, il consumo di bibite ad alto contenuto di sostanze edulcoranti aggiunte. L'aliquota per i prodotti finiti (già oggetto di una riduzione) dovrebbe essere fissata a 5 euro per ettolitro (ossia 5 centesimi di euro per litro). Per i prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione, l'imposta dovrebbe invece essere pari a 0,13 euro per chilogrammo
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- Tra le ultime novità del decreto non c'è solo la sugar tax. Oltre alla ripartizione della detrazione in dieci quote annuali per le spese legate al Superbonus sostenute nel 2024, elemento cardine del provvedimento, c'è l'estensione da cinque a dieci rate della detraibilità per il bonus sisma per l'anno 2024 e per quello finalizzato all'abbattimento delle barriere architettoniche. Ma non solo
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- Come scrive Il Messaggero, la stretta coinvolge anche una delle agevolazioni più utilizzate dagli italiani, ossia il bonus per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica, con la detrazione che scenderà dal 50% al 30% dal 2028 al 2033. In generale, "non potranno più essere cedute le rate residue di crediti per i quali sia stata utilizzata almeno una rata"