Superbonus, Tajani: “Voglio vederci chiaro nel testo”. Giorgetti: “Se ne farà una ragione”

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Bollinato l’emendamento del governo: contiene la norma che prevede la ripartizione della detrazione "in 10 quote annuali di pari importo". Il vicepremier: “Ascolterò tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire cosa c'è da aggiustare. Soprattutto non si possono dare norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro". La replica del ministro dell'Economia leghista: “Quando leggerà l'emendamento capirà il buonsenso che l'ha ispirato”. Poi il leader di FI rassicura: “Non traballa il governo”

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Nella maggioranza si continua a discutere sul Superbonus. Nella notte, l’emendamento del governo al Decreto è stato bollinato: il testo, in sei pagine, contiene anche la norma che prevede per le spese legate al Superbonus sostenute nell'anno 2024 la ripartizione della detrazione "in dieci quote annuali di pari importo". "Voglio vederci chiaro nel nuovo testo che è stato presentato stanotte dal ministero dell'Economia, bisogna veramente prestare molta molta molta attenzione”, ha detto in mattinata il vicepremier Antonio Tajani. Più tardi il ministro dell'Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, ha replicato: "Se ne farà una ragione". Già ieri Tajani era andato all'attacco della norma che era stata annunciata dal ministro. Ma oggi il leader di FI ha rassicurato: "Non è che per un emendamento traballa il governo".

Le parole di Tajani

Oggi, all'inaugurazione di Condominio in Fiera a Roma, Tajani ha ribadito: "Voglio vederci chiaro nel nuovo testo" sul Superbonus. E ha aggiunto: “Lunedì mattina, come partito, ascolterò tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire cosa c'è da aggiustare in Parlamento rispetto a questa proposta che mi ha dato il ministero”. “Soprattutto – ha aggiunto il vicepremier – non si possono dare norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro". Poi Tajani ha detto ancora: “Il Superbonus in teoria sarebbe stata una cosa molto giusta, avrebbe dovuto rilanciare l'industria dell'edilizia e migliorare le nostre case, ma poi purtroppo ci sono stati troppi imbroglioni e gravissime carenze dei controlli. Chi aveva lavorato e chi aveva imbrogliato sono finiti tutti in un grande calderone. Adesso purtroppo ci sono grossi problemi per i conti pubblici. Nessuno sottovaluta questo problema ma bisogna anche stare molto attenti a chi poi subisce le conseguenze di restringimento". Nel suo intervento, Tajani ha sottolineato che "non bisogna devastare i conti privati, perché questo è l'altro tema fondamentale della casa", e ha spiegato di aver "chiesto alcune regole migliorative già nella finanziaria, e qualche risultato l'abbiamo ottenuto a tutela soprattutto dei più deboli".

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La replica di Giorgetti

Poco dopo è arrivata la replica di Giorgetti, a Modena per un'iniziativa elettorale della Lega. “Tajani quando leggerà l'emendamento capirà il buonsenso che l'ha ispirato, credo che se ne farà una ragione anche lui, perché altrimenti dovremo andare a ridiscutere tante spese che abbiamo. Io ad esempio non è che introduco il tema se sia opportuno tenere tutte queste missioni militari che abbiamo nel mondo, che magari potremo ridispiegare nel Mediterraneo", ha detto il ministro dell'Economia. Sul Superbonus, ha aggiunto, “non è stata sposata la mia linea, è stata sposata la linea del buonsenso, dell'interesse generale del Paese. Adesso chi leggerà l'emendamento capirà esattamente che cosa c'è scritto e non tutte le notizie più o meno incontrollate su cui si sono costruite un po' di bolle di sapone ieri". "Speriamo veramente di avere chiuso questa vicenda e di andare su dichiarazioni fiscali e su ristrutturazioni più normali, per tempi normali. È stato necessario perché il Paese come noto deve garantire una finanza pubblica seria e sostenibile e presentarsi davanti alla gente e ai mercati, anche per le finanze del nostro debito pubblico, in modo serio e ispirare fiducia", ha concluso.

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La controreplica di Tajani

Non si è fatta attendere la controreplica di Tajani. “Anche il ministro Giorgetti se ne farà una ragione", ha ribattuto il ministro degli Esteri a margine del Forum della Piccola Industria. "Prima di votare in Parlamento un emendamento che non è del governo ma è del ministero, noi vogliamo valutare se è un emendamento che rispetta le regole fondamentali della nostra civiltà giuridica. La nostra civiltà giuridica prevede che non si possono approvare norme con effetto retroattivo. Le norme possono entrare in vigore da oggi fino al futuro", ha aggiunto. Poi ha rassicurato: "Giancarlo Giorgetti è un caro amico, ottimo ministro. Non è che per un emendamento traballa il governo", il confronto "è normale amministrazione", "sono lealissimo con le altre forze del governo". Ha anche aggiunto che "il testo è migliorato", ma ha ribadito: "Rimane un principio in contrasto con la nostra civiltà giuridica: non si possono imporre norme con effetto retroattivo. Non sottovaluto i rischi per i conti pubblici”.

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