Superbonus, obbligo rimborsi in dieci anni solo dal 2024

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Il governo vuole allungare i tempi per poter recuperare le spese ma solo a partire da gennaio. Nulla cambia per le detrazioni relative agli anni passati. La misura pensata per alleggerire il peso sui conti pubblici del generoso aiuto per le ristrutturazioni delle case 

ascolta articolo

Spalmare obbligatoriamente in dieci anni, anziché in quattro, i rimborsi del Superbonus edilizio non varrà per il passato ma solo dal 2024. La stretta annunciata dal governo sull’aiuto per ristrutturare condomini e villette, migliorando il risparmio energetico, non riguarderà dunque chi ha chiesto il recupero delle spese nel 2023 o prima.

Tempi più lunghi per recuperare le spese sostenute da gennaio

Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in commissione Bilancio al Senato e l’ha precisato a Sky TG24 il sottosegretario al Tesoro Federico Freni: "La norma non è retroattiva, nel senso che sono soggetti all'obbligo di detrazione in dieci anni soltanto le spese che saranno sostenute dall'esercizio fiscale attuale, quindi le spese sostenute dal 2024 in poi, non quelle che sono state già sostenute". 

Cosa cambia per proprietari di case, imprese e banche

Trattandosi di detrazioni, i rimborsi viaggiano di pari passo con le tasse da pagare. A parte l’ovvio beneficio per i conti pubblici nel diluire i rimborsi, c’è da dire che con rate in quattro anni è svantaggiato il proprietario di casa che guadagna poco, perché, se le spese sono alte, si rischia di non poter recuperare tutto. Per contro, allungare i tempi a dieci anni, significa, dover aspettare di più per ottenere i denari sborsati. Per le imprese e le banche, che si sono prese in carico il Superbonus (tirando fuori i soldi per i lavori al posto del titolare dell’immobile), la non retroattività dovrebbe essere una buona notizia, perché non si dilata il periodo per incassare i rimborsi, evitando eventuali buchi in bilancio.

Si alleggerisce il peso sul debito pubblico

Infine, lo Stato: la generosa agevolazione inaugurata nel 2020 è già costata oltre 122 miliardi: una zavorra che, estendendo i tempi per saldare i crediti, si alleggerirà un po’ per l’anno in corso. Questo peso sul debito si sarebbe diluito ancora di più se tutti i rimborsi, anche quelli passati, si fossero soddisfatti in dieci anni, ma – come abbiamo visto – non è questa l’intenzione del governo.

Economia: I più letti