Lavoro, cosa sapere sul bonus per le assunzioni dei giovani: ecco a chi spetta
Economia
fotogallery
10 foto
©IPA/Fotogramma
Il decreto Coesione introduce un esonero contributivo per un massimo di 24 mesi ai datori di lavoro privati che assumono under 35 con contratti indeterminati. Lo sgravio è maggiorato al Sud Italia. Ecco quali sono le soglie e i requisiti di accesso
1/10
©IPA/Fotogramma
- Il Cdm dello scorso 30 aprile ha approvato il decreto legge con disposizioni in materia di politiche di coesione, nell’ambito del Pnrr. Il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio ed è quindi in vigore. Il cosiddetto DL Coesione contiene al suo interno una serie i misure per rafforzare l’occupazione “delle categorie di lavoratori più svantaggiati e in generale nel Mezzogiorno”. E tra queste c’è anche un bonus con sgravi per le assunzioni dei giovani
2/10
©IPA/Fotogramma
- Il decreto, allo scopo di incentivare l’occupazione giovanile stabile, prevede un esonero contributivo ai datori di lavoro privati che dall’1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025 assumono personale non dirigenziale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato oppure trasformino un contratto subordinato da determinato a indeterminato)
3/10
©IPA/Fotogramma
- L’esonero spetta ai datori di lavoro che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non abbiano fatto alcun licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi, nella medesima unità produttiva. Al datore di lavoro che procede con l’assunzione a tempo indeterminato viene garantito l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a suo carico, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail. Lo sgravio ha durata per un periodo massimo di 24 mesi
4/10
- L’esonero avviene sui contributi a carico del datore di lavoro e il dipendente interessato non subisce alcuna penalizzazione in termini di diritto e misura della pensione. Il decreto Coesione dispone che resta “ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”
5/10
©IPA/Fotogramma
- L’agevolazione contributiva spetta per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani che non abbiano compiuto 35 anni di età alla data dell’assunzione incentivata oppure che non siano mai stati occupati a tempo indeterminato. Non sono ostative alla spettanza della misura le ipotesi di “precedente assunzione con contratto di lavoro di apprendistato non proseguito come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato”
6/10
©IPA/Fotogramma
- Lo sgravio non vale per alcuni ambiti di lavoro, cioè i rapporti di lavoro domestico e l’apprendistato. L’ammontare dei contributi non dovuti dal datore di lavoro non può in ogni caso eccedere la soglia massima mensile pari a 500,00 euro per singolo lavoratore
7/10
©IPA/Fotogramma
- La misura è legata alla disponibilità delle risorse pubbliche destinate che sono di 34,4 milioni di euro per il 2024, 458,30 milioni per il 2025, 682,50 milioni per il 2026 e 254,10 milioni per il 2027. Il monitoraggio sui limiti di spesa è affidato all’Inps
8/10
©IPA/Fotogramma
- Per sostenere il Sud Italia, lo sgravio è riconosciuto in misura superiore ai datori di lavoro privati che assumono in una sede o unità produttiva ubicata in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, nel limite massimo di importo pari a 650 euro su base mensile per ciascun lavoratore
9/10
©IPA/Fotogramma
- L’esonero spetta “a soggetti che alla data dell’assunzione incentivata sono stati occupati a tempo indeterminato a dipendenze di diverso datore di lavoro che ha beneficiato parzialmente dell’esonero”. Importante ricordare che lo sgravio non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente. Mentre è compatibile, senza riduzione, con la maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni, di cui all’art. 4 Decr. legislativo 30 dicembre 2023 n. 216
10/10
©IPA/Fotogramma
- Va invece incontro alla revoca dell’esonero e al recupero del beneficio già fruito, il datore di lavoro che licenzia per giustificato motivo oggettivo il lavoratore assunto con lo sgravio o un dipendente impiegato con la stessa qualifica nella medesima unità produttiva. La revoca opera a fronte dei licenziamenti per GMO effettuati nei sei mesi successivi l’assunzione incentivata