Bonus 100 euro e sgravi per chi assume giovani e donne: ok del Cdm a decreto Irpef-Ires

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L'agevolazione da 100 euro che arriverà a gennaio ai dipendenti con redditi complessivi non oltre i 28mila euro "è una misura temporanea perché l'obiettivo è la detassazione delle tredicesime, come dice la legge delega", ha spiegato il viceministro dell'Economia Maurizio Leo. Arriva la maxi deduzione al 120% (maggiorata al 130% per alcune categorie) sulle assunzioni. Via libera anche al decreto legge che riforma le Politiche di coesione

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Bonus da 100 euro a gennaio per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro, se con coniuge e almeno un figlio a carico, o per monogenitori con un unico figlio. Maxi-sgravi del 120% per 2 anni a chi assume giovani, donne e alcune categorie di lavoratori svantaggiati. E per sostenere le attività al Sud. Sono alcune delle misure approvate oggi in Consiglio dei ministri, già presentate - raccogliendo scarso successo - ieri, 29 aprile, ai sindacati a Palazzo Chigi. Due i provvedimenti licenziati: il decreto legislativo Ires-Irpef, nell'ambito dell'attuazione della delega fiscale, e un decreto legge che riforma le Politiche di coesione.

Il bonus da 100 euro

Il bonus da 100 euro che arriverà nel 2025 per i redditi bassi "è il primo tassello" cui seguirà "trovando le relative risorse" l'intervento per "le tredicesime: non è che abbiamo una visione strabica, per imprese e lavoro autonomo, prestiamo altrettanta attenzione al lavoro dipendente, che ha numeri molto più rilevanti" e bisogna "trovare equilibrio per le coperture", ha spiegato in conferenza stampa il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. L'agevolazione "a vantaggio delle famiglie monoreddito o monogenitoriali" sarà "erogata attraverso i sostituti d'imposta nel 2025" - ha aggiunto Leo - perché nel 2024 il governo ha già utilizzato tutte le risorse per fare i primi 13 decreti legislativi attuativi della delega, "compreso quello di oggi". "Il governo è voluto venire incontro alle fasce medio basse aggiungendo questo beneficio in un momento particolare" come quello di fine anno, "per venire incontro ai dipendenti che hanno redditi non elevati", complessivamente non oltre 28mila euro. Il bonus da 100 euro "è una misura temporanea perché l'obiettivo è la detassazione delle tredicesime, come dice la legge delega", ha detto Leo spiegando che il governo voleva dare un "ulteriore sostegno alle famiglie" ma sempre stando "attenti ai conti pubblici", perché "vogliamo dare l'impressione ai mercati che ci muoviamo con la massima attenzione".

Le aliquote Irpef

"Come primo obiettivo" per il 2025 c'è quello di "consolidare le famose tre aliquote e spingerci ancora oltre - ha detto il viceministro Leo - Vedremo quale sarà il risultato del concordato preventivo biennale per le partite Iva cui dobbiamo tendere la mano ma anche fare in modo che dichiarino redditi coerenti con la loro capacità contributiva, per venire incontro al ceto medio" che è quello "in maggior sofferenza".

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Manca ancora il decreto ministeriale del Mef e del ministero del Lavoro per il Superbonus assunzioni. "La misura è già prevista nel decreto legislativo già approvato" e "si sta procedendo a un decreto interministeriale per fissare le regole di applicazione con effetto retroattivo sui contratti dal primo gennaio 2024", ha spiegato Leo rispondendo a una domanda sulla maxi deduzione al 120% (maggiorata al 130% per giovani, donne ed ex Rdc) sulle assunzioni delle imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e di lavoratori autonomi.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali,nello stabilimento GIAS, in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro 
(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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Il decreto Coesione

Con il decreto Coesione il governo punta ad accelerare l'attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l'Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. Fondi europei che vengono assegnati al Paese ogni sette anni e che vanno spesi, destinandoli a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese. Nell'ambito del dl Coesione è stata approvata la misura che rinnova fino al 15 giugno gli incarichi dei 6.147 collaboratori scolastici assunti a tempo determinato a supporto dei progetti del Pnrr e di Agenda Sud, attraverso uno stanziamento aggiuntivo di 18,5 milioni di euro. Con lo stesso provvedimento si accelera altresì l'impiego delle risorse - pari a circa 450 milioni di euro - del programma nazionale "Scuola e competenze" 2021-2027.

Fitto: "Col dl Coesione rimettiamo in moto 75 miliardi"

Negli ultimi due rapporti europei sui fondi di coesione per l'Italia "il quadro è poco edificante per l'efficacia della spesa", in particolare "per la programmazione 2021-2027 gli impegni e le spese sono quasi pari a zero quindi l'obiettivo è rimettere in moto risorse pari a 43 miliardi di risorse europee ai quali si aggiungono risorse nazionali di cofinanziamento per un importo complessivo di 75 miliardi", ha detto il ministro degli Affari europei, Sud, Politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, al termine del Cdm. La riforma, ha spiegato, "crea le condizioni perché i diversi fondi (coesione, Fsc e Pnrr, ndr) dialoghino e diventino complementari", perché "il rischio era che i fondi marciassero in contrasto gli uni con gli altri". La riforma è il "tassello conclusivo che "ci fa usare meglio questi strumenti".

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"Sostenere la crescita dell'occupazione"

Non è un caso che i nuovi provvedimenti sul lavoro arrivino proprio a ridosso del 1° maggio. L'obiettivo, come rimarcato da Meloni al tavolo con i sindacati, è quello di continuare a sostenere la crescita dell'occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano, per farli rientrare nel mercato. E anche di difendere il potere d'acquisto delle famiglie e dei lavoratori, "segnatamente quelli più esposti". 

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