Meloni ai sindacati: "Bonus 100 euro per dipendenti e sgravi per assumere giovani e donne”

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Il faccia a faccia è avvenuto a Palazzo Chigi. La premier ha illustrato le prossime misure allo studio dell’esecutivo su salari e occupazione. Nel primo pomeriggio c'è stato un altro incontro sulla situazione dell'ex Ilva: a maggio società interessate in visita sito

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In vista del primo maggio, la premier Meloni ha convocato oggi, a Palazzo Chigi, i sindacati. Un faccia a faccia per illustrare le prossime misure allo studio dell’esecutivo su salari e occupazione. In arrivo bonus 100 euro per dipendenti e sgravi per assumere giovani e donne. L'incontro, durato due ore e mezzo, è avvenuto tra tardo pomeriggio e serata. Presenti, oltre al presidente del Consiglio, anche Salvini, Fitto, Giorgetti (in video collegamento), Calderone, Urso, il viceministro Maurizio Leo e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Per le organizzazioni sindacali presenti Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cida, Cisal, Confintesa, Confsal e Usb. Prima di questo appuntamento, Meloni e esponenti del governo hanno incontrato una delegazione del Labour7, il formato che riunisce le organizzazioni sindacali delle nazioni G7 e dell'Ue. Come di consueto, il Labour7 partecipa ai lavori del G7 formulando raccomandazioni ai leader e ai ministri del Lavoro. Per l'Italia partecipano Cgil, Cisl e Uil che ne organizzano i lavori nell'anno di presidenza italiana, sostenuti dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces), dal Comitato consultivo sindacale dell'Ocse (Tuac) e dalla Confederazione sindacale internazionale (Csu). Nel corso dell'incontro, le organizzazioni sindacali presenteranno le priorità dell'agenda sindacale in vista del vertice G7 in programma a Borgo Egnazia dal 13 al 15 giugno.

Meloni: bonus da 100 euro a gennaio per i dipendenti

La premier Giorgia Meloni nel suo intervento al tavolo con i sindacati ha detto: "Domani porteremo in Consiglio dei ministri, nell'ambito dell'attuazione della delega fiscale, un decreto legislativo che ci permetterà di erogare, nel mese di gennaio 2025, un'indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico”.

Meloni: sgravi di due anni per assumere giovani e donne

Domani in Consiglio dei Ministri approda la riforma delle politiche di coesione, ha confermato Meloni, sottolineando che "la riforma mira ad accelerare l'attuazione delle politiche di coesione che prevedono per la nostra nazione 75 miliardi di euro di cui 43 miliardi di risorse europee”. Sulle specifiche disposizioni in materia di lavoro, ha parlato di "misure per sostenere l'occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati. Tali misure prevedono la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto alle misure per sostenere il lavoro dipendente sono previste specifiche disposizioni per favorire l'avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno".

"Misure per riqualificare lavoratori di aziende in crisi"

Alle "misure di sostegno all'occupazione" previste nel decreto sulle Politiche di coesione, "si accompagnano azioni per riqualificare i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro", ha detto la premier. "Nello specifico intendiamo sostenere la nascita di nuove imprese nel Mezzogiorno e nel Centro-Nord attraverso una misura dedicata ai soggetti attualmente disoccupati. L'obiettivo è quello di continuare a sostenere la crescita dell'occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi. La nostra linea di azione è chiara: sosteniamo chi cerca un lavoro, chi assume e chi intende mettersi in proprio partendo dalle categorie che oggi più difficilmente trovano lavoro".

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L’incontro sull’ex Ilva

In precedenza, nel primo pomeriggio, sempre a Palazzo Chigi, si è tenuto un incontro tra governo e sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Usbe Ugl metalmeccanici per una riunione sulla situazione dell'ex Ilva. Presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in videocollegamento, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. All'incontro hanno partecipato anche i commissari straordinari di Acciaierie d'Italia (Adi). Al centro del confronto il piano industriale, che a breve verrà presentato a Bruxelles per il via libera al prestito ponte da 320 milioni di euro all'azienda. È emerso che nel primo semestre del 2025 sarà avviata la realizzazione di due forni elettrici nello stabilimento di Taranto, che entreranno in attività nel corso del 2027. Inoltre, nella seconda metà di maggio sono state programmate delle visite presso gli stabilimenti di società che hanno manifestato interesse per il possibile acquisto del polo siderurgico.

Fiom: no a nuovi piani, applicare quello del 2018

"Non siamo più disponibili a discutere di piani di lungo periodo, noi abbiamo un piano che deve essere applicato ed è quello del 2018 e per poterlo realizzare servono le risorse”, ha detto il segretario generale della Fiom Cgil Michele De Palma, uscendo da Palazzo Chigi. "Il governo ci ha detto che sono in via di intervento per 150 milioni e in più i 320 milioni del prestito, che devono essere autorizzati dalla Commissione Ue. Ma il tempo che è passato finora è stato fin troppo, i 320 milioni servivano subito. Queste risorse non bastano, le nozze con i fichi secchi non si fanno", ha sottolineato il leader sindacale.

Un'immagine dello stabilimento Ilva a Taranto, 25 settembre 2013.
ANSA / CIRO FUSCO

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