Mattarella in Calabria: "Il lavoro non è una merce ma un diritto da tutelare"

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Il presidente della Repubblica è giunto in elicottero a Mongrassano, nel Cosentino, dove è stato accolto dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, dalla presidente della provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, e dal sindaco Ferruccio Mariani. La trasferta calabrese del Capo dello Stato, accompagnato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, proseguirà a Castrovillari

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"E' davvero un piacere festeggiare con voi il primo maggio" ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando i lavoratori dello stabilimento Gias, industria di alimenti surgelati a Mongrassano, nel Cosentino, prima tappa della sua visita in Calabria nel quadro delle celebrazioni per la Festa del lavoro. Il capo dello Stato è arrivato in elicottero nella cittadina di circa 1500 abitanti, dove è stato accolto dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dalla presidente della provincia di Cosenza, Rosaria Succurro e dal sindaco Ferruccio Mariani. La trasferta calabrese di Mattarella, accompagnato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, proseguirà a Castrovillari per visitare un'altra importante realtà del distretto agroalimentare cosentino: lo stabilimento Assolac-Granarolo. 

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L'importanza del Mezzogiorno d'Italia

"Il Mezzogiorno d’Italia è parte dell’Europa. Ed è decisivo per il suo futuro, insieme ai vari Sud del Continente. Il Mezzogiorno d’Italia è una realtà complessa, non certo uniforme. Le sue potenzialità, le sue vocazioni, i suoi problemi non sono riassumibili in un’analisi semplificata. Vi sono eccellenze e grandi divari" ha detto il capo dello Stato in visita in Calabria. "Le Regioni meridionali dispongono oggi di un reddito che non raggiunge quello di altre aree nazionali. Per alcuni aspetti i loro cittadini fruiscono di servizi meno efficienti - ha aggiunto -. Nel Meridione il tasso di occupazione è più basso rispetto al Centro e al Nord. Donne e giovani pagano un costo elevato e sono tanti coloro che, a malincuore, lasciano la loro terra d’origine, accentuando un rischio di spopolamento che andrebbe, invece, frenato. Per rispetto del valore, della storia e del futuro di quei territori". E ancora: "Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. E’ appena il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale".

L'importanza del lavoro

"Domani è Primo maggio. Festa del Lavoro. Dunque Festa della Repubblica, che i costituenti hanno voluto fondare proprio sul lavoro. Come disse all’Assemblea Costituente il primo tra i proponenti di questa formula, Fanfani, “fondata non sul privilegio, non sulla fatica altrui”: è fondata sul lavoro di tutti. E’ un elemento base della nostra identità democratica" ha detto il capo dello Stato. "Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società" ha aggiunto. "Il lavoro non è una merce. Ha un valore nel mercato dei beni e degli scambi. Anzi, ne è elemento essenziale, perché senza l’apporto della creatività umana sarebbe privo di consistenza e di qualità. Ma proprio la connessione con la realizzazione della personalità umana conferisce al lavoro un significato ben più grande di un bene economico; lo rende un elemento costitutivo del destino comune". 

La piaga degli infortuni sul lavoro

"Un tema prioritario, per il quale è necessario un impegno determinato ed efficace è quello del contrasto alla piaga degli infortuni sul lavoro, tema richiamato dalla Ministro Calderone. Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti, provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre. Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse è inaccettabile". 

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"Basta sfruttare migranti, vigilare su capolarato"

"Nella filiera agricola riveste grande incidenza il tema dell'immigrazione. I lavoratori migranti sono parte essenziale della produzione agricola e delle successive trasformazioni dei suoi prodotti. Ma, in alcuni casi, aree grigie di lavoro - che confinano con l'illegalità, con lo sfruttamento o addirittura se ne avvalgono - generano ingiustizia e, inoltre, insicurezza, tensioni, conflitti. E offrono spazi alle organizzazioni criminali. Vigilare è, quindi, un preciso dovere. Sulle delinquenziali forme di caporalato. Sulle condizioni inumane in cui vengono, in alcuni casi, scaraventati i lavoratori stagionali, talvolta senza nome né identità". "Siamo una Nazione - ha detto ancora il presidente Mattarella - che ha conosciuto i drammi e le sofferenze degli emigranti e avvertiamo il dovere di rifiutare di riviverli al contrario. La gestione legale dell'immigrazione rappresenta una priorità. L'Italia e l'Europa hanno la forza per affrontarla compiutamente. Purtroppo, è mancata fin qui, tra i Paesi dell'Unione, la lungimiranza e la necessaria solidarietà.  L'auspicio - e, in parte significativa, anche la constatazione - è che stia maturando una maggiore consapevolezza.  Le recenti decisioni assunte in sede di Unione Europea, ancorché incomplete, hanno segnato l'avvio di un nuovo percorso, con il risultato di grande rilievo di aver finalmente superato l'insostenibile accordo di Dublino".  

L'importanza del sindacato

"Nella storia repubblicana dal confronto tra istituzioni e parti sociali sono giunte spinte importanti per il progresso, per la definizione e la diffusione dei diritti, per l'ammodernamento delle stesse imprese - ha detto il presidente della Repubblica parlando in Calabria in occasione del primo maggio -. I corpi intermedi sono un elemento caratterizzante del disegno della nostra Costituzione e recano beneficio all'Italia. Il movimento sindacale - portatore di valori democratici - è interlocutore insopprimibile per lo sviluppo di una fruttuosa contrattazione collettiva, di settore e aziendale".  E ancora: "Il rilievo umano e costituzionale del lavoro deve spingere le istituzioni a ogni livello, e con esse tutti gli attori economici e sociali, a non sentirsi mai appagate fino al conseguimento di una piena buona occupazione". 

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