Superbonus, dalle detrazioni in 10 anni ai controlli dei Comuni: gli emendamenti al Dl
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In Commissione Finanze al Senato sono stati presentate diverse proposte di modifica al decreto-legge. Sia maggioranza che opposizione chiedono di estendere a 10 o anche a 15 anni la ripartizione delle detrazioni dalle attuali 4 annualità, mentre la Lega avanza l'ipotesi di coinvolgere anche i Comuni nel verificare la "corrispondenza tra la documentazione e la realizzazione degli interventi programmati". Richiesta anche l'estensione delle deroghe alle zone colpite da alluvioni e terremoti
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- Possibili novità in vista per il Superbonus: diversi emendamenti al dl presentati alla commissione Finanze del Senato chiedono di estendere a 10, oppure a 15 anni, dagli attuali 4, la ripartizione delle detrazioni del contributo edilizio
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- A formulare questi emendamenti sono stati diversi partiti sia della maggioranza che dell’opposizione, come Fi, Lega, Pd, M5s, Avs e Iv
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- Sempre la Lega, con un emendamento a prima firma Garavaglia, ha anche proposto di coinvolgere i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, incentivandone la partecipazione con un riconoscimento del 50% delle somme e sanzioni eventualmente incassate
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- L'obiettivo della modifica è quello di "potenziare l'azione di contrasto alle attività fraudolente" sul Superbonus: l'intenzione è quella di coinvolgere i Comuni, che dovranno predisporre un "piano straordinario di controlli". Viene inoltre istituito al Mef un Fondo delle somme recuperate dall'uso indebito delle agevolazioni edilizie, in cui confluiranno le risorse recuperate dai controlli
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- Il piano dei controlli sarà "sulla corrispondenza tra la documentazione" rilasciata ai committenti, comunicazione o titolo abitativo, e la "realizzazione degli interventi programmati". In caso di "mancata realizzazione degli interventi" o "difformità", ne daranno "comunicazione all'Agenzia delle Entrate e all'Enea"
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- Un decreto del Mef dovrà definire le linee guida per i controlli, mentre un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate stabilirà "le modalità tecniche di accesso e condivisione delle banche dati e di trasmissione in via telematica, nonché quelle della partecipazione dei comuni all'accertamento fiscale"
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- Richieste bipartisan arrivano anche per estendere le deroghe allo stop della cessione o sconto in fattura delle spese del Superbonus. Le proposte di modifica chiedono di allargare la deroga già prevista dal decreto, che consente di usare ancora la cessione e lo sconto in fattura per gli interventi sugli immobili danneggiati in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi il 6 aprile 2009 e dal 24 agosto 2016
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- La proposta, sia da Fi che da altri partiti, è quella di estende la deroga anche agli immobili danneggiati da altri eventi sismici verificatisi dal primo aprile 2009 "per i quali sia stato dichiarato lo stato d'emergenza" e agli immobili danneggiati dagli eventi meteorologici verificatisi dal 15 settembre 2022 per i quali è stato dichiarato lo stato d'emergenza dal consiglio dei ministri del 16 settembre 2022 e del 19 ottobre 2022 situati nelle Marche. L'emendamento fissa, comunque, per la deroga un "limite di 100 milioni" per il 2024
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- Un altro emendamento di Fi chiede di estendere la deroga ai "territori dell'Emilia Romagna interessati dagli eventi sismici del 18 settembre 2023, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza di rilievo nazionale". Anche altri emendamenti di Pd e Avs chiedono di comprendere gli eventi sismici dell’Emilia-Romagna
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- Diversi emendamenti di FdI, poi, chiedono di estendere la deroga ad immobili in altri territori interessati da terremoti: tra questi ci sono il terremoto a Ischia nel 2017; quello in Emilia-Romagna nel 2012; quello in Molise nel 2018 (con limite di spesa di 18 milioni per il 2024); quello nell'area etnea nel 2018, con limite di spesa di 3 milioni, e poi quello in Calabria e Basilicata del 26 ottobre 2012 (con tetto di spesa di 8 milioni)