Bonus mamme, cosa sapere sullo sconto sui contributi per chi ha due o più figli
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La norma, inserita in manovra e quindi non ancora definitiva, consiste in una decontribuzione per le lavoratrici madri con almeno due figli, a partire dal prossimo gennaio. Per chi ha tre o più figli è previsto un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. Ecco le cifre e i parametri
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- Il prossimo gennaio arriva il cosiddetto “bonus mamme”, una decontribuzione per le lavoratrici madri con almeno due figli. La norma, inserita in manovra e quindi non ancora definitiva, presenta delle differenze nel caso di lavoratrici con due figli o con tre o più figli
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- Il bonus è in realtà uno sconto sui contributi che vale per tutte le madri lavoratrici con due o più figli con contratti a tempo indeterminato, indipendentemente dal livello della retribuzione, con l’esclusione del lavoro domestico
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- Le lavoratrici madri con tre o più figli, per la busta paga che va dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, avranno un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo
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- Previsto un limite massimo annuo di 3 mila euro riparametrato su base mensile. Solo per il 2024, le stesse condizioni sono applicate per le mamme con due figli. Ma almeno uno dei figli deve avere meno di 10 anni di età
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- Le mamme che usufruiranno della decontribuzione sono circa 800 mila: di cui 600mila con due figli e 214 mila con tre o più figli. Si tratta del 27,8% delle madri lavoratrici dipendenti con almeno un figlio minore, il 10,0% delle donne lavoratrici dipendenti e l’8,4% delle donne occupate, secondo i dati Istat
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- I numeri sono leggermente diversi nella relazione tecnica alla legge di Bilancio 2024, secondo cui le lavoratrici madri del settore privato con almeno tre figli, di cui uno under 18, sarebbero circa 111 mila. Quelle con due figli, di cui uno sotto i 10 anni, circa 571 mila
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- Secondo un report dell’ufficio parlamentare di Bilancio, gli effetti della misura “si intrecciano e sovrappongono con quelli della decontribuzione parziale fino a 35.000 euro di retribuzione lorda e pertanto il vantaggio risulterà più ridotto di quello che si verificherà dal 2025, quando quest’ultima non sarà più in vigore”
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- Il Corriere della Sera riporta un’analisi condotta con il modello di microsimulazione Upb da cui emerge che nel complesso “le lavoratrici madri con figli beneficeranno di una riduzione di contributi di circa 1,5 miliardi, per poco più della metà (790 milioni) dovuti alla decontribuzione parziale e per la restante parte alla misura specifica”
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- Mentre la prima si rivolge interamente a lavoratori con retribuzioni inferiori a 35.000 euro, l’intervento specifico per le madri è per circa il 57% a vantaggio delle lavoratrici con meno di 35.000 euro e per il restante 43% è invece destinato a lavoratrici con retribuzioni superiori
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- I tecnici stimano quindi un beneficio al netto delle imposte intorno ai 1.700 euro nel caso di una retribuzione lorda di 27.500 euro