Sgravi madri lavoratrici, aumenti di 1.700 euro. Ma la misura è per il 10% delle occupate
La misura prevede fino al 2026 la decontribuzione fino a 3mila euro per le mamme lavoratrici con tre bambini, e per il solo 2024 per le mamme lavoratrici con due figli, come stabilito dalla Manovra. In tutto costerà mezzo miliardo. L’Ufficio parlamentare di bilancio ha individuato i guadagni ricavati per le beneficiarie
- La decontribuzione per le lavoratrici madri prevista dalla Manovra si tradurrà in un aumento in busta paga fino a 1.700 euro. Lo spiega l’Ufficio parlamentare di bilancio: “Gli sgravi contributivi non si traducono interamente in un incremento del reddito disponibile. Il beneficio al netto delle imposte crescerà progressivamente fino ad attestarsi su circa 1.700 euro, raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori”. Ne scrive Il Messaggero
- La misura prevede dal 2024 al 2026 la decontribuzione fino a 3mila euro per le mamme lavoratrici con tre bambini
- Per il solo 2024, invece, la decontribuzione è prevista anche per le mamme lavoratrici con due figli, come stabilito dalla Manovra
- Da ricordare tuttavia che la platea della decontribuzione per le madri è molto minore rispetto a quella delle donne che lavorano. Ad agosto le donne occupate erano circa 9,9 milioni: la misura quindi raggiungerà meno del dieci per cento delle lavoratrici
- La misura stabilisce che le madri lavoratrici non debbano versare i contributi previdenziali che sono sempre stati a loro carico: Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti) per il privato e Fap per il pubblico. Una quota pari circa al 9,19% che sarà coperta dallo Stato
- C’è inoltre la quota di 33% dei contributi da versare, di cui oltre un terzo è a carico dei lavoratori: le madri lavoratrici con più di due figli non la vedranno decurtata in busta paga
- Lo sgravio dovrebbe coinvolgere in totale 800mila lavoratrici. Secondo Il Messaggero, il beneficio complessivo per chi guadagna fino a 35mila euro è 1.777 euro dovuti ai minori contributi versati. Di questi, 1.159 sono derivanti dal taglio del cuneo generalizzato e 618 euro dalla decontribuzione specifica
- L’ufficio parlamentare specifica come la decontribuzione riservata alle madri dipendenti andrà per circa il 57% a vantaggio di quelle con meno di 35.000 euro. La restante parte pari al 43% aiuterà invece le lavoratrici con retribuzioni che superano questa soglia. Sono 100.000 (contro 680.000) le donne che si trovano in questa fascia retributiva
- Queste ultime non hanno diritto alla decontribuzione generalizzata. Per loro lo sgravio relativo ai contributi equivale a quasi tremila euro lordi di beneficio lordo
- In totale il costo dell’operazione è di quasi mezzo miliardo. Le lavoratrici madri otterranno una riduzione di contributi di circa 1,5 miliardi, di cui 790 milioni dovuti alla decontribuzione generalizzata e, la restante parte, allo sgravio dedicato esclusivamente alla loro categorie