Assegno di inclusione, annuncio di Calderone: esteso alle vittime della violenza di genere
La ministra del Lavoro, in un video diffuso in occasione del 25 novembre, ha spiegato: “Mi sono chiesta che cosa potessimo fare per favorire l'accesso delle donne al lavoro. La violenza anche economica, la mancata autonomia, vi rende più vulnerabili. Perciò nel decreto Lavoro abbiamo esteso l'assegno di inclusione dal primo gennaio 2024 ai soggetti inseriti nei percorsi di protezione dalla violenza di genere. Sarà un’arma in più, la libertà economica di denunciare per difendervi e tornare a vivere”
- L’assegno di inclusione sarà esteso a tutte le persone inserite in un percorso di protezione dalla violenza di genere. Ad annunciarlo è stata la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone
- La ministra ha parlato di questa novità, che riguarda anche le donne vittime di violenza, in un video diffuso in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne
- "Mi sono chiesta che cosa potessimo fare, oltre alle misure che abbiamo già previsto, per favorire l'accesso delle donne al lavoro. La violenza anche economica, la mancata autonomia, vi rende più vulnerabili: bisogna mettere fine al ricatto economico, in ufficio e tra le mura di casa. Perciò nel decreto Lavoro abbiamo esteso l'assegno di inclusione dal primo gennaio 2024 ai soggetti inseriti nei percorsi di protezione dalla violenza di genere", ha spiegato la ministra
- L’assegno di inclusione è una norma inserita nel decreto Lavoro. Prevede, dal primo gennaio 2024, che i soggetti interessati possano ricevere aiuto per un anno e mezzo, rinnovabile
- Inoltre, sono previsti sgravi contributivi per i datori di lavoro che assumono persone beneficiarie dell’assegno
- Ancora, sono previsti un contributo per l'affitto di casa e canali privilegiati per l'accesso al lavoro
- I beneficiari dell’assegno di inclusione potranno sempre costituire nucleo familiare a sé, per accedere più facilmente all’agevolazione
- L'Assegno di inclusione è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: con disabilità; minorenne; con almeno 60 anni di età; in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. Ora, come annunciato dalla ministra Calderone, sarà esteso anche alle persone inserite in un percorso di protezione dalla violenza di genere
- Questa norma, ha sottolineato la ministra Calderone nel video, "sarà un’arma in più, la libertà economica di denunciare per difendervi e tornare a vivere. Dovete poter contare sul nostro aiuto per denunciare i crimini di cui siete vittime. E noi, lo Stato, siamo al vostro fianco”
- "La violenza - ha aggiunto la ministra - è mai accettabile, mai tollerabile, mai scusabile. Gli ultimi fatti di cronaca ci impongono una riflessione su come agire per il cambiamento. Non è una battaglia di una parte contro l'altra; è una rivoluzione culturale che ha un principio fondamentale: il rispetto della vita e della libertà di ciascuna di noi. Le donne vittime di violenza non vanno lasciate sole"