Gender gap, l’indipendenza economica è un miraggio per una donna su due
Secondo il World Economic Forum a questi ritmi per superare il gender gap ci vorranno ancora 132 anni. Il divario di genere sul fronte dell'occupazione nel nostro Paese è ancora lontano: meno possibilità lavorative, tanto part time “involontario” e pensioni più basse. Ecco cosa dicono i dati Istati e Eurostat su occupazione, salari e conciliazione vita-lavoro
- Meno lavoro, tanto part time “involontario” e quando arriva la pensione è più bassa. Il divario di genere sul fronte dell'occupazione nel nostro Paese è ancora lontano. Eppure proprio il lavoro e la capacità di essere autonome e indipendenti è uno degli strumenti principali per arginare la violenza di genere
- La strada è ancora lunga e a detta del World Economic Forum a questi ritmi per superare il gender gap ci vorranno ancora 132 anni. Intanto ecco alcuni dei principali dati per quanto riguarda il mondo del lavoro e dei salari
- L'indipendenza economica è un miraggio per una donna su due tra i 15 e i 64 anni. In Italia nel 2022 lavoravano il 51,2% delle donne, dato più basso in Ue, contro il 64,9% della media Ue
- In Italia si è registrato un aumento rispetto al 2014 di 4,4 punti a fronte dei 6,7 per l'Ue in media e i 10,5 della Grecia che proprio nel 2022 ha superato l'Italia. In Germania lavorano il 73,1% delle donne tra i 15 e i 64 anni con un aumento di 4,5 punti sul 2014 (dati Eurostat)
- A fronte del 10,2% occupati che dichiara di fare part time involontario questo è prevalente tra le donne (il 5,6% tra gli uomini, il 16,5% tra le donne), secondo i dati Istat
- L'indice di asimmetria nel lavoro familiare - che misura, per le donne in coppia di età compresa tra i 25 e i 44 anni, quanta parte del tempo dedicato al lavoro domestico da entrambi i partner occupati è svolto dalle donne - è sostanzialmente stabile (61,8% media 2021/2022 e 61,6% media 2020/2021), rallentando la tendenza al miglioramento osservata negli anni precedenti
- Su questo parametro permangono le differenze territoriali, con la percentuale più alta nel Mezzogiorno (67,5%) rispetto al Centro (63,3%) e al Nord (58,8%), riferiscono i dati Istat
- L’Istat segnala che il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni che non hanno figli nel 2022 è al 76,6% (+2,7 punti rispetto al 2021), mentre è al 55,5% (+1,6 punti) tra quelle che hanno figli fino a sei anni. Nel Mezzogiorno i tassi di occupazione tra le donne con figli piccoli è particolarmente basso (meno del 38% contro quasi il 66% del Nord e il 63,4% del Centro)
- Il basso livello di occupazione e le carriere meno lunghe e con stipendi più bassi quando si lavora fa si che le donne percepiscano assegni pensionistici più bassi. Gli uomini pur essendo circa il 48% del totale concentrano il 56% della spesa, ovvero 180,4 miliardi contro i 141,5 erogati alle donne nel 2022, dice l’Inps
- Per gli uomini l'importo annuale medio è di circa 23.182 euro, per il 36% circa superiore a quello delle donne (16.994). Dividendo l'importo annuale per 12 mesi (con la tredicesima inclusa nei singoli mesi) l'importo medio mensile del reddito da pensione è di 1.931 euro per i pensionati e 1.416 per le pensionate, secondo i dati Inps