
Le italiane continuano a lavorare poco, a guadagnare di meno e ad avere pensioni più basse, oltre a minori opportunità di carriera. E' quanto emerge dal seminario "Le scomode cifre dell'Italia delle donne" organizzato dal Consiglio Nazionale degli Attuari con Noi Rete Donne. Rispetto alla media totale delle retribuzioni gli uomini guadagnano - al lordo - il 22,5% in più

La disparità di genere nel mondo del lavoro continua ad essere profonda in Italia. Le italiane spesso non lavorano, guadagnano meno e hanno accesso a pensioni più basse, oltre ad avere minori opportunità di carriera
Disparità salariale, i dati Ue e in Italia
E' quanto emerge dal seminario "Le scomode cifre dell'Italia delle donne" organizzato dal Consiglio Nazionale degli Attuari con Noi Rete Donne, che ha visto la partecipazione tra gli altri dell'ex ministra del Lavoro Elsa Fornero e del giuslavorista Giuliano Cazzola

In particolare, il tasso di occupazione femminile in Italia è il 55%, oltre i 14 punti percentuali in meno rispetto alla media europea e oltre 18 punti rispetto alle economie più avanzate d'Europa
Una donna su 5 non lavora più dopo nascita di un figlio
Per quanto riguarda le pensioni, nel 2021 il reddito pensionistico medio lordo mensile delle circa 3 milioni di pensionate italiane era di 1.321,14 euro, contro 1.970,19 euro dei circa 5 milioni di pensionati
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Il cosiddetto "differenziale di genere" è il 32,9: significa che rispetto alla media del totale delle pensioni di vecchiaia, gli uomini percepiscono il 32,9% in più
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In Italia le donne continuano a essere impiegate soprattutto nei servizi pubblici, in particolare istruzione e sanità e in generale nei servizi alla persona. Questa è una delle cause di redditi medi inferiori agli uomini, ma anche la maggiore esposizione al precariato
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Nel 2021 la retribuzione media lorda settimanale è stata di 603,8 euro per gli uomini e di 468,12 euro per le donne. Rispetto alla media totale delle retribuzioni gli uomini guadagnano quindi - al lordo - il 22,5% in più

Un peso determinante lo ha anche la difficoltà di conciliare vita lavorativa e responsabilità familiari, che influisce negativamente sulla carriera. Basti pensare che su 100 donne tra 25 e 49 anni di età, 73 hanno figli piccoli e di queste 27 non lavorano

Secondo l'ex ministra del Lavoro Elsa Fornero in Italia abbiamo un welfare sbilanciato sulla parte finale del ciclo di vita: le pensioni

"E' un riflesso condizionato: quando pensi al welfare, pensi alle pensioni perché, fra l'altro, è la parte di spesa sociale ben più rilevante - sottolinea Fornero -. In realtà il welfare riguarda tutta la vita lavorativa. Il compito del welfare dello Stato sociale è di cominciare a ridurre le disparità dall'inizio"