
Pensioni dei giovani, confronto governo-sindacati: cosa sappiamo e quali sono le novità
Al Ministero del Lavoro si è tenuto ieri un incontro tecnico tra L'Osservatorio sulla spesa previdenziale e le parti sociali. Al centro della discussione la pensione di garanzia per i lavoratori che oggi sono giovani. Cgil e Uil sono molto insoddisfatte e dicono che è stato un “incontro imbarazzante, nessuna risposta dall’esecutivo”, mentre la Cisl è più ottimista e dice: “Bene che si discuta”. Confermate le date dei prossimi faccia a faccia: il 18 luglio si parlerà di flessibilità

Ieri, martedì 11 luglio, si è tenuto un incontro tecnico al Ministero del Lavoro tra L'Osservatorio sulla spesa previdenziale e le parti sociali. Al centro della discussione la pensione di garanzia per i giovani. I sindacati, dopo il vertice, hanno espresso posizioni differenti: Cgil e Uil sono molto insoddisfatte, mentre la Cisl è più ottimista e dice: “Bene che si discuta”
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Da quanto emerso, il confronto è stato per lo più tecnico, senza entrare troppo nel dettaglio delle misure da inserire nella legge di Bilancio per il 2024. L'Osservatorio, entro 60 giorni dalla sua istituzione, dovrebbe presentare una relazione introduttiva sul monitoraggio della spesa previdenziale
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Il tema principale è stato quello del raggiungimento di una pensione adeguata per i lavoratori che oggi sono giovani. "Bisogna pensare da subito alle future pensioni. La precarietà dei rapporti di lavoro di questi anni ha generato buchi di contribuzione previdenziale che, se non sanati, condanneranno queste generazioni a pensioni molto basse", ha affermato la Uil prima del vertice
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Il tema dei 41 anni di contributi sarà superato dal fatto che saranno pochissimi quelli che potranno vantare periodi così lunghi di contributi mentre diventa centrale quello della possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia per chi ha un importo pari ad almeno 2,8 volte il minimo e i contributi versati interamente con il calcolo contributivo
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Visto che per i 30enni di oggi l'orizzonte della pensione sarà a 70 anni (con l'aumento dell'età legata all'aspettativa di vita), diventerà un tema la riduzione di quel 2,8 per rendere possibile l'anticipo di tre anni a una fascia più ampia. Secondo il simulatore dell'Inps Pensami, una persona nata nel 1990 potrebbe andare in pensione di vecchiaia a 70 anni con 20 anni di contributi o in anticipata con 45 anni di contributi a prescindere dall'età
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La segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione (in foto), ha parlato di "incontro imbarazzante” riferendosi al vertice al Ministero e dicendo che non sono stati forniti dati sulla situazione previdenziale né alcuna risposta sulle richieste dei sindacati. "I componenti dell'Osservatorio sulla spesa previdenziale ci hanno chiesto di esporre le nostre proposte ma non avevano alcun dato. La ministra non c'era. È il quarto incontro che facciamo sulla previdenza e siamo ancora a zero. Siamo insoddisfatti. La ministra ci dica cosa intende fare”
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Anche la Uil è sulla stessa linea. "La riunione è stata imbarazzante”, ha detto il segretario confederale Domenico Proietti (in foto) sottolineando che "i rappresentanti del ministero non avevano il mandato a dare risposte alle proposte già illustrate dai segretari generali nei due incontri avvenuti a gennaio e giugno con il ministro Calderone”

La Cisl, invece, ha valutato positivamente l'incontro perché "rimette in moto il confronto sulla materia" e ribadisce i problemi dell'adeguatezza dell'assegno pensionistico che riguardano sia le pensioni future dei giovani, sia le pensioni in essere". Per il sindacato “è urgente che lo Stato si ponga il problema di chi avrà pensioni povere. La proposta è quindi una pensione che garantisca un importo minimo collegato con i contributi versati, con i periodi di lavoro di cura, con quelli di formazione e con lunghi periodi di disoccupazione”

I componenti dell'Osservatorio sulla spesa previdenziale hanno confermato le date dei prossimi incontri. Il 18 luglio è prevista una riunione sulla flessibilità, il 5 settembre sulle donne e il 18 settembre sulla previdenza complementare. Si resta in attesa di chiarimenti sulla Quattordicesima dopo che nel cedolino della pensione di luglio la cifra della mensilità aggiuntiva era finita sotto la dicitura riferita all'aumento delle pensioni minime

Al momento rimane difficile fare un intervento significativo sulla legge Fornero. Si cercherà di confermare la cosiddetta Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi per uscire dal lavoro in anticipo rispetto all'età di vecchiaia e alla pensione anticipata fissata a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne oltre a tre mesi di finestra mobile) e l'Ape sociale mentre si tenterà di fare qualche aggiustamento a Opzione donna dopo la stretta decisa per quest’anno

Potrebbe essere invece rafforzato il contratto di espansione che comunque può essere penalizzante per i lavoratori e dovrebbe essere previsto un intervento sulla previdenza integrativa con l'avvio di un nuovo semestre di silenzio assenso per l'iscrizione ai fondi
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