
Riforma pensioni, il governo lavora su Quota 41 per tutti: come potrebbe funzionare
Mentre prosegue il confronto tra la ministra del Lavoro Calderone, imprese e sindacati sulla riforma previdenziale, si fa strada l’ipotesi dell’uscita dal lavoro una volta maturati 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Sul tavolo del governo, che ha affrontato anche il tema delle uscite anticipate, i sindacati sono divisi con Cgil e Uil critici e la Cisl più aperta. Il sottosegretario Durigon: “Quota 41 si farà”

Il governo Meloni studia un’alternativa al rinnovo per tutto il 2024 di Quota 103, lo strumento che consente di andare in pensione a chi ha compiuto almeno 62 anni con 41 anni di contributi. Dal Ministero del Lavoro filtra intanto l’ipotesi di Quota 41. Ecco di cosa di tratta
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Con l'attivazione di Quota 41, per il lavoratore il raggiungimento della pensione sarebbe sganciato dell’età anagrafica in favore dell’assegno pensionistico calcolato interamente tramite il sistema contributivo a partire da un minimo di 41 anni
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Nell’incontro con imprese e sindacati sulla riforma previdenziale la ministra del Lavoro Marina Calderone ha illustrato un quadro programmatico elencando gli interventi che il governo si appresta ad adottare senza per ora scendere nei dettagli tecnici, comprese le coperture finanziarie. Spetterà alla nota di aggiornamento al Def prevista in autunno chiarire l’entità delle risorse su cui contare per la riforma pensionistica
Pensioni, Calderone vede i sindacati. Landini: "Incontro totalmente inutile"
Tra i temi affrontati nel tavolo tra governo e parti sociali spuntano la flessibilità in uscita, l’ampliamento della platea relativa all’Ape sociale, la deducibilità delle misure di welfare oltre alla pensione contributiva per giovani e donne

Calderone ha illustrato alle parti sociali uno strumento unico per disciplinare gli esodi incentivati. Anche in questo caso lo scoglio restano le coperture della parte pubblica

Ad oggi gli strumenti per l’uscita anticipata dal lavoro più o meno onerosi per le casse dello Stato sono l’isopensione a 7 anni per le aziende in difficoltà, i contratti di espansione oltre agli assegni stipulati nell’ambito di trattative dirette tra il lavoratore e datore

Tramonta intanto l’ipotesi di un ripristino di Opzione Donna in linea con la stretta prevista nell’ultima legge di Bilancio. Il governo studia un nuovo strumento che consenta alle donne di lasciare in anticipo il mondo del lavoro senza obbligarle a una decurtazione dell’assegno

Il 26 giugno al termine dell’incontro col governo i sindacati hanno rilasciato dichiarazioni in ordine sparso. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha bollato l’incontro come “inutile”, per il segretario Uil, Pierpaolo Bombardieri, “chiacchiere e distintivo non servono”, mentre il segretario della Cisl Luigi Sbarra ha indicato come "fatto positivo" il dialogo col governo sulla riforma delle pensioni
Pensioni, a luglio arriva maxi-aumento grazie a rialzo delle minime e quattordicesima
Dal governo il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon garantisce: “Quota 41 si farà, se quest'anno o il prossimo lo vedremo. Già oggi con Quota 103 sono 17.000 quelli che hanno lasciato il lavoro in anticipo, poi ci sono tutte le altre domande in lavorazione, per cui raggiungeremo le 40-50.000 uscite a fine anno"
Pensioni minime, da luglio scattano gli aumenti: ma non per tutti
In attesa delle prossime mosse del governo che emergeranno dal tavolo di confronto con le parti sociali, l’Inps conferma l’aumento delle pensioni minime a partire dal 1° luglio
Pensione Inps di luglio, dagli aumenti delle minime alla quattordicesima: ecco cosa sapere