
In pochi giorni si è chiusa un'operazione da tre miliardi di franchi svizzeri. Fondamentale l'aiuto delle autorità svizzere che hanno organizzato nel dettaglio la complessa trattativa. "È la soluzione migliore, quella con meno rischi economici e di contagio rispetto a tutte quelle sul tavolo", ha detto la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter

In pochi giorni è stata chiusa l'operazione di acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs per tre miliardi di franchi svizzeri. Il "matrimonio" tra i due colossi è il primo tra due banche importanti a livello di sistema dalla crisi del 2008. L'accordo è stato architettato nel giro di pochi giorni con l'aiuto delle autorità svizzere che hanno organizzato nel dettaglio la complessa operazione
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L'operazione è stata architettata dalla Banca centrale svizzera, con il coinvolgimento delle autorità europee e americane. L'accordo è stato trovato con l'obiettivo di disinnescare la crisi in atto nel sistema bancario, risolvendo il caso prima della riapertura dei mercati. L'amministratore delegato di Ubs Ralph Hamers sarà alla guida della banca che nascerà dalle "nozze" fra Credit Suisse e Ubs
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Annunciando l'accordo le autorità svizzere hanno precisato che l'operazione "non è un salvataggio ma una soluzione commerciale". Una soluzione trovata "per assicurare la stabilità finanziaria e tutelare l'economia svizzera in questa situazione eccezionale", ha affermato la banca centrale svizzera. "È la soluzione migliore per riportare fiducia", ha spiegato il presidente della confederazione svizzera Alain Berset
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Ubs pagherà tre miliardi di franchi svizzeri (0,76 franchi svizzeri per azione), dopo un doppio rilancio rispetto all’offerta iniziale di un miliardo, per rilevare gli asset della seconda banca svizzera. La Banca centrale svizzera concederà a Ubs fino a 100 miliardi di franchi svizzeri di liquidità per sostenere l'acquisizione. Inoltre, la Svizzera ha concesso a Ubs 9 miliardi di franchi svizzeri di garanzia per coprire potenziali perdite di Credit Suisse
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L'intesa però potrebbe avere un impatto sull'occupazione: secondo indiscrezioni potrebbero essere tagliati 10.000 posti. Ubs starebbe puntando a un taglio dei costi per 8 miliardi, impegnandosi a ridimensionare la banca di investimento di Credit Suisse che è stata uno dei maggiori ostacoli da superare per il raggiungimento dell'accordo. La priorità però è ottenere il prima possibile tutte le autorizzazioni per le nozze che, in ogni caso, non saranno sottoposte al voto degli azionisti
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Credit Suisse ha però rassicurato il suo staff assicurando che i bonus saranno pagati, così come i promessi aumenti dei salari. I bonus saranno pagati come previsto il 24 marzo. Lo ha riportato l'agenzia Bloomberg
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Il valore dell’offerta di Ubs incorpora una svalutazione delle azioni di Credit Suisse vicina al 60% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì, 1,86 franchi. Soltanto un anno fa la banca valeva in Borsa oltre 28 miliardi di franchi, di fatto la metà dell’attuale capitalizzazione di Ubs. Inoltre, 16 miliardi di franchi svizzeri di bond AT1 sono già stati praticamente azzerati
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L’accordo tra i colossi è arrivato pochi mesi dopo che la Saudi National Bank e la Qatar Investment Authority avevano iniettato quasi 3 miliardi di franchi nel Credit Suisse nell’ambito di un aumento di capitale di 4 miliardi di franchi e in virtù del 17% delle azioni detenute insieme in portafoglio. Ma a spingere il Credit Suisse a un deflusso di depositi insostenibile e a una crisi di fiducia sono state proprio le dichiarazioni del presidente della Saudi National Bank, Ammar al-Khudairy, che ha escluso un nuovo intervento nella banca scatenando il panico
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"La rapida azione e le decisioni prese dalle autorità svizzere" per risolvere il caso di Credit Suisse "sono determinanti per ripristinare condizioni di mercato ordinate ed assicurare la stabilità finanziaria", ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, che ha sottolineato come le banche dell'Eurozona abbiano una posizione solida e che comunque la Bce è pronta a sostenere il sistema se necessario
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