
Mutui, cosa succede con l’aumento dei tassi di 50 punti base deciso dalla Bce
Il rialzo deciso dall'istituto di Francoforte porterà a un ulteriore incremento delle rate relative ai prestiti: rischiano soprattutto coloro che hanno il tasso variabile e chi dovrà sottoscriverne uno nuovo, perché potrebbero pagare anche il 50% in più rispetto a un anno fa. Il futuro però potrebbe riservare una buona notizia: l’andamento rialzista sembra essere destinato a rallentare, anche alla luce dei casi SVB e Credit Suisse

Il nuovo rialzo di 50 punti base dei tassi Bce aumenta l'esborso per i mutui variabili, con la rata ormai prossima al 30% del reddito medio di una famiglia italiana, anche se l'istituto di Francoforte pare ora destinato a voler cambiare le cose
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I DATI – Secondo le statistiche, le famiglie indebitate oggi in Italia sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l'acquisto di una casa. Chi ha un tasso fisso è tutelato da eventuali sbalzi del mercato mentre chi ha un tasso variabile rischia di dover pagare fino al 54% in più secondo la Fabi
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economiaI NUOVI MUTUI – Ancora peggio per chi deve sottoscrivere un nuovo mutuo. Secondo il principale sindacato dei bancari, i tassi variabili potrebbero arrivare, a breve, al 4,9% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire pagare una rata mensile che potrebbe essere il 49,5% più alta di quella di un anno fa. Nessuna buona nuova anche sul fronte dei nuovi mutui a tasso fisso, che sono passati da un interesse medio di circa l'1,8% ad anche oltre il 4%, con le rate mensili che possono essere risultare anche il doppio
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UN FINANZIAMENTO NON PER TUTTI – Inevitabile la corsa al mutuo a tasso fisso, ormai giunto al livello del variabile. Come spiega Nicoletta Papucci, direttrice marketing di Mutuionline.it, “la soglia per accendere un finanziamento si alza sopra le disponibilità di molti e questo avrà conseguenze sul mercato”. Infatti, come evidenziano “gli ultimi dati Crif di inizio marzo si parla di un -25% anno su anno per i prestiti immobiliari”
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FINO AL 40% DEL REDDITO MENSILE – Se immaginiamo il reddito medio di una famiglia italiana, pari a 33mila netti all'anno, e se a febbraio 2022 la rata di un mutuo da 140mila euro a 20 anni era di 819 euro (pesando il 22% sul reddito mensile), adesso raggiungerà il 30% del reddito mensile. Ancora più alto l'aumento della rata del mutuo a 30 anni (che salirà fino a 1212 euro), che passerà dal 20% al 40% del reddito mensile
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L’AUMENTO DEL FISSO – Come spiega Mutuionline, i primi due mesi del 2023 “sono caratterizzati da un ritorno delle richieste a tasso fisso, grazie allo spread ridotto con il variabile, che ora rappresentano l'80,3% del mix (+34,3% rispetto al quarto trimestre 2022)”

LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO - E anche secondo Facile.it, “per chi ha un mutuo medio a tasso variabile, il rialzo Bce potrebbe portare le rate del finanziamento a salire del 52% in meno di 18 mesi". C’è però una buona notizia: alla luce delle vicende SVB e Credit Suisse sono cambiate anche le aspettative future dei mercati, che ora scommettono “su aumenti più contenuti nei prossimi mesi e sulla possibilità che la Bce rallenti, se non addirittura interrompa, il trend rialzista”
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CREDITO AL CONSUMO – Presenti rincari anche per il credito al consumo: a fine 2021 il tasso d'interesse medio era dell'8,1% e ad oggi arriva facilmente all'11,9%. Questo significa rincari medi dal 10 al 17,7% rispetto al 2021 nel caso si decida di acquistare a rate un’auto da 25mila euro o anche una lavatrice dal costo di 750 euro
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