
Mutui, come lasciare il variabile con i tassi in rialzo?
L’Euribor, il parametro che serve a indicizzare il costo dei mutui variabili, lunedì 6 marzo ha toccato il 2,92%, allineandosi quindi al valore attuale del tasso Bce, ora al 3%. E tutto lascia pensare che nei prossimi mesi ci saranno nuovi aumenti. Cosa si può fare per passare al tasso fisso? E conviene davvero?

La situazione economica attuale, con l’aumento del costo del denaro di altri 50 centesimi da parte della Bce, pesa su chi ha un mutuo a tasso variabile. E rischia anche di avere ripercussioni non indifferenti sul mercato immobiliare, già in difficoltà nell’ultimo periodo. Ma cosa può fare chi ha un mutuo a tasso variabile? Ed è davvero così conveniente passare al fisso?
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L’Euribor, il parametro che serve a indicizzare il costo dei mutui variabili, lunedì 6 marzo ha toccato il 2,92% (tasso trimestrale calcolato su 365 giorni) allineandosi quindi al valore attuale del tasso Bce, ora al 3%. E tutto lascia pensare che nei prossimi mesi ci saranno nuovi aumenti. Mentre l’Eurirs a 20 anni, il parametro “benchmark” per il calcolo dei mutui fissi, il 6 marzo si è posizionato poco sopra il 3%, ripiegando di qualche centesimo rispetto alla settimana scorsa
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“I mutui variabili costeranno almeno un 1% in più rispetto al tasso Euribor” – spiegava già a fine febbraio, a Sky TG24 Business, Guido Bertolini, di Mutui Supermarket – “e la discesa non avverrà prima della primavera 2025”. Per quanto riguarda la surroga di un mutuo, ovvero il trasferimento del mutuo in un'altra banca che offre un tasso di interesse e delle condizioni più vantaggiose, “può essere interessante per chi ha uno a tasso variabile” - sottolineava ancora Bertolini – permettendo così “un passaggio al tasso fisso”
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I mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile sono offerti, in linea teorica, a condizioni analoghe, come spiega il Corriere della Sera, ma con tutta probabilità nel giro di qualche settimana i variabili aumenteranno ancora. In questo frangente la scelta in favore del tasso fisso da parte di chi vuole comprare casa e deve ricorrere al finanziamento, appare come la migliore

Però, ad oggi, va anche ricordato che è difficile stimare per quanto tempo ci saranno inflazione e alto costo del denaro. E quando l’inflazione sarà tornata al livello giudicato fisiologico dalla Bce, e cioè al 2%, i tassi scenderanno e allora ripartiranno inevitabilmente le surroghe dei mutui fissi. In questo quadro appare inevitabile una stretta sulle concessioni, soprattutto dei mutui oltre i 20 anni

Quali sono le opzioni? La prima è rinegoziare con la banca: si può modificare la tipologia di tasso, la durata residua del mutuo, le modalità di ammortamento del capitale. Si può anche obbligare la banca a passare dal variabile al fisso, se si tratta di prima casa, se non si è mai ritardato il pagamento di una rata e se si ha un Isee inferiore a 35mila euro

Da ricordare però che, comunque, anche se si riuscisse ad effettuare il passaggio, il tasso fisso sarebbe sopra al 4%

Intanto, la presidente della Bce, Christine Lagarde, spiega di avere un “compito di importanza critica: è la stabilità dei prezzi che significa combattere l'inflazione generata dalla crisi energetica alimentata dalla terribile guerra in Ucraina". "So che le prime vittime dell'inflazione sono i meno privilegiati, i più vulnerabili, le donne". Per questo "dobbiamo fare ciò che serve e lo faremo e ristabiliremo la stabilità dei prezzi. Faremo tutto quello che serve”, ha sottolineato
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