Mutui, ecco di quanto è sceso il potere d’acquisto con la corsa dei tassi
In estate la Bce ha alzato il costo del denaro all’ingrosso di 300 punti base, e si prevede un’ulteriore risalita. Le conseguenze si sentono: chi a gennaio 2021 o 2022 poteva permettersi una rata tra i 500 e i 550 euro riusciva ad accedere a un immobile dal valore di 200mila euro. Ora non può andare oltre i 148mila. Ha fatto i conti Il Sole 24Ore
Si assottiglia ancora il potere d’acquisto sui mutui: è un effetto delle strette poste dalla Banca centrale europea lo scorso 27 luglio
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A sottolinearlo è Il Sole 24Ore. La Bce, in quella data, ha alzato il costo del denaro all’ingrosso di 300 punti base. Si prevede che diventeranno 350 dal prossimo marzo
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Come specifica il quotidiano economico il mercato dei future sconta Euribor 3 mesi al 3,7% a fine dicembre e quindi un tasso di rifinanziamento principale al 4,2%
Il tasso dei mutui sale al 3,53%, torna a livelli di novembre 2013
Chi deve fare un mutuo, perciò, deve capire come muoversi: la scelta è fra un tasso più alto rispetto a prima – 3,5% per 30 anni – o puntare sugli stessi Euribor che nel corso del tempo potrebbero tornare a scendere
GUARDA IL VIDEO: Mutuo, con rialzo tassi potere d'acquisto sceso del 26%
Chi sceglie l’opzione fissa evita di subire i colpi di una seconda ondata di inflazione, chi decide per il variabile seguirà invece le onde del mercato
Secondo le rilevazioni di MutuiSupermarket.it riportate da Il Sole 24 Ore, il numero dei mutuatari a tasso variabile è in netta minoranza. Le richieste sono al 90% per il fisso
Comunque sia, i 300 punti base in questione si sono fatti sentire: chi a gennaio 2021 o 2022 poteva permettersi una rata tra i 500 e i 550 euro riusciva ad accedere a un immobile dal valore di 200mila euro. Ora non può andare oltre i 148mila. Il potere d’acquisto è perciò sceso del 26%
Già a fine gennaio, Facile.it aveva fatto sapere che le rate dei mutui a tasso variabile sarebbero cresciute ancora, con rincari fino a 197 euro in un anno
Per l'analisi Facile.it aveva preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, analizzando come fosse cresciuta la rata dal momento della stipula e come sarebbe aumentata in seguito
Il tasso (Tan) di partenza sottoscritto a gennaio 2022 e usato nell'analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A partire dalla seconda metà dello scorso anno, a causa dei quattro aumenti del costo del denaro decisi dalla Banca centrale europea, la rata ha iniziato a salire considerevolmente. A gennaio 2023 è arrivata a 619 euro
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