Riunione Bce, tassi aumentati di mezzo punto al 3,50%

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Confermate le previsioni degli analisti: la Banca centrale europea alza i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale. La presidente Lagarde: "Non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti"

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La Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, quello sui depositi al 3%, e quello sui prestiti marginali al 3,75%. Confermate le previsioni degli investitori che avevano scommesso su un rialzo dello 0,25% o dello 0,5%. La presidente Christine Lagarde: "Non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti", precisando che le decisioni saranno prese "in base ai dati". Intanto il vice presidente della Bce, Luis de Guindos, ha avvertito i ministri delle Finanze dell'Ue, che alcune banche dell'Eurozona potrebbero essere vulnerabili al rialzo dei tassi di interesse.

Bce: seguiamo le tensioni dei mercati, pronti a intervenire

Nella nota sul rialzo dei tassi si specifica inoltre che "il Consiglio direttivo della Bce segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area dell'euro". "L'inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Pertanto, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 50 punti base i tre tassi", ha spiegato la Bce. "L'elevato livello di incertezza accresce l'importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo", ha aggiunto, che "saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell'inflazione di fondo e dall'intensità di trasmissione della politica monetaria".

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L'andamento dell'inflazione e le previsioni sul Pil

Secondo le nuove stime della Bce "l'inflazione si collocherebbe in media al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Allo stesso tempo, le pressioni di fondo sui prezzi restano intense. L'inflazione al netto dei beni energetici e alimentari ha continuato ad aumentare a febbraio e gli esperti della Bce si attendono una media del 4,6% nel 2023, livello più elevato di quello anticipato nelle proiezioni di dicembre". In seguito "dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025, via via che le spinte al rialzo derivanti dai passati shock dell'offerta e dalla riapertura delle attività economiche verranno meno e che la politica monetaria più restrittiva frenerà in misura crescente la domanda". La Bce prevede ora un Pil del'eurozona in crescita dell'1% nel 2023 e dell'1,6% il prossimo anno contro il +0,5% e +1,9% delle stime dello scorso dicembre. Questo è quanto ha annunciato la presidente Lagarde in conferenza stampa  secondo cui "sebbene l'economia resti deboli ci aspettiamo una ripresa nei prossimi anni".

Bce: "Settore bancario è solido"

Nel suo comunicato la Bce non ha inserito alcun riferimento alle prossime mosse, ma ha parlato del settore bancario dell'area dell'euro che "è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità". "In ogni caso" l'istituto centrale "dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell'area dell'euro, qualora ve ne sia l'esigenza, e per preservare l'ordinata trasmissione della politica monetaria". Intanto, dopo la decisione sul rialzo dei tassi d’interesse, l’euro perde quota sul dollaro, non deflettendo dalla sua guidance nonostante le turbolenze finanziarie. La moneta unica è risalita brevemente sopra quota 1,06 sul biglietto verde per poi scivolare a 1,056, in calo dello 0,1%.

Il commento di Christine Lagarde in conferenza stampa

Nell'esposizione di quanto contenuto nel comunicato della Bce sul rialzo dei tassi, Lagarde ha specificato che già in passato la Banca centrale europea ha mostrato che può "dimostrare creatività se ci fosse una crisi di liquidità, ma non la vediamo attualmente". La presidente ha ribadito che le banche dell'eurozona sono molto più forti, grazie alle regole di Basilea 3, ai nuovi requisiti di capitale, "il settore è molto molto più forte del 2008". Ma "abbiamo gli strumenti disponibili che siamo sempre pronti ad attivare quando e se necessario", ha aggiunto. La decisione della Bce di alzare i tassi dello 0,5% è stata presa "a larga maggioranza" e sono stati contrari "3-4 componenti del board" perché "volevano più tempo per monitorare la situazione".

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