Cortei e sit-in pro-Palestina in molte città, nonostante lo stop. Tensione a Milano. FOTO
Vista la coincidenza con il Giorno della Memoria, le questure hanno deciso il rinvio delle manifestazioni previste per oggi. I Giovani palestinesi sono scesi in piazza lo stesso a Milano, Roma, Napoli e Cagliari. Gente in strada anche a Torino, Bologna e Trento. Tensioni nel capoluogo lombardo
- Oggi, 27 gennaio, in diverse città italiane erano previsti cortei pro-Palestina. Vista la coincidenza con il Giorno della Memoria, le questure hanno deciso il rinvio. I palestinesi d'Italia hanno annunciato già venerdì che avrebbero rispettato l'ordinanza: il corteo di Milano è stato spostato a domenica 28. I Giovani palestinesi, invece, sono scesi in piazza lo stesso a Milano, Roma, Napoli e Cagliari. Gente in strada anche a Torino, Bologna e Trento. Tensioni durante le manifestazioni a Milano (nella foto, il corteo)
- A Milano, in particolare, i momenti di tensione si sono verificati in via Padova quando i manifestanti pro-Palestina sono venuti a contatto con le forze dell'ordine in tenuta antisommossa e hanno cercato di sfondare il loro blocco. "Ho ricevuto una manganellata", ha detto Shukri dell'Udap, Unione democratica arabo palestinese
- Sono stati almeno 1.200, secondo la Questura, i partecipanti alla manifestazione pro-Palestina a Milano. Hanno urlato frasi come “Israele via, via. Palestina terra mia” (nella foto, le tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine)
- A Milano le tensioni sono nate quando i manifestanti hanno cercato di partire in corteo e sono stati bloccati dalle forze dell'ordine fra l'inizio di via Padova e piazzale Loreto. Dopo il respingimento da parte delle forze dell'ordine, con anche alcune manganellate, i manifestanti - che agli agenti hanno lanciato bottiglia d'acqua e petardi - hanno fatto marcia indietro rinunciando a percorrere via Padova verso la Martesana e tornando verso piazzale Loreto
- Il tentativo di corteo si è poi di nuovo fermato di fronte a un altro schieramento delle forze dell'ordine, che bloccavano l'accesso al piazzale. "I popoli in rivolta scrivono la storia, intifada fino alla vittoria”, i cori scanditi dai manifestanti. "Anche se non ci fanno passare, questa per noi è comunque una vittoria politica", ha detto una giovane palestinese al megafono, chiedendo il cessate il fuoco su Gaza
- Durante i momenti di tensione ci sono state anche alcune manganellate. In diversi hanno ripreso e fotografato quanto stava accadendo, anche dalle finestre di casa. Lo scrittore Gianni Biondillo su Instagram ha pubblicato alcuni video, ripresi dalla sua abitazione, del contatto fra forze dell'ordine e manifestanti con alcune manganellate. Fra i manifestanti si parla di un ragazzo ferito al sopracciglio, che però non è stato medicato dal 118
- Presidio per il popolo palestinese anche in piazza San Domenico Maggiore a Napoli
- "Mai più, per nessuno, in nessun luogo" insieme alla definizione di "genocidio" presa dall'enciclopedia Treccani. Sono le scritte che campeggiano sui manifesti e sullo striscione apparsi nella notte a Napoli. L'iniziativa è degli attivisti del centro sociale Mezzocannone Occupato: hanno parlato di un atto simbolico che vuole accendere i riflettori su quello che "per qualcuno è il genocidio che si sta consumando in Palestina portato avanti dal governo israeliano"
- "La nostra coscienza di antifascisti ci impone di contrastare quotidianamente qualsiasi reminiscenza antisemita, razzista e di estrema destra – hanno spiegato in una nota gli attivisti –. La memoria è uno strumento che serve a fare in modo che quanto accaduto nel passato non si ripeta più"
- Un momento del presidio a Napoli
- Sono un migliaio le persone scese in piazza a Roma per il sit in pro-Palestina, nonostante la prescrizione da parte della Questura di rinviare la manifestazione. I partecipanti si sono radunati a piazza Vittorio Emanuele. "I genocidi sono tutti uguali. Palestina libera", alcuni degli slogan
- A Roma anche un manichino con la faccia di Benjamin Netanyahu vestito da deportato con una stella di David, le mani legate dalle manette con disegnata una stella ebraica e una svastica. Altri due ragazzi avevano cartelli con una stella di David, con dentro disegnata una svastica e sotto la scritta "assassini". Alla manifestazione è stata venduta, per raccogliere fondi per Gaza, la t-shirt con la scritta di Zerocalcare: "Ora e sempre resistenza, Palestina libera"
- Anche a Torino, nonostante il divieto, alcune decine di persone si sono date appuntamento in piazza Castello per una manifestazione pro-Palestina e "contro i genocidi". I manifestanti, per protestare contro la circolare che vieta manifestazioni pro-palestinesi oggi Giornata della Memoria, hanno messo del nastro nero sulle loro bocche
- Sono stati anche distribuiti volantini in cui si spiega che in "Palestina il bilancio umano è terribile con circa 30mila morti e quasi 60mila feriti dal 7 ottobre. Più del 70% delle vittime sono donne e bambini"
- Oggi sotto al Comune di Torino c'è stato anche un flash mob delle donne torinesi contro tutte le guerre, per un cessate il fuoco
- Circa 300 persone, tra cui diversi anarchici, si sono radunate in piazza Duomo a Trento. Il leader del gruppo anarchico trentino Massimo Passamani ha fatto un’introduzione per spiegare i motivi della presenza in piazza, malgrado il giorno prima gli organizzatori del corteo ufficiale avessero revocato l’evento. Presenti anche i membri di “Controcultura: Spazio aperto Be.Brecht”. Il gruppo, dopo circa 45 minuti in piazza Duomo, si è spostato nella vicina facoltà di Sociologia di via Verdi per una assemblea. Non ci sono stati incidenti (nella foto, Milano)
- Circa 300 persone anche alla manifestazione pro-Palestina a Cagliari. Si sono sistemate tra i gradini di accesso alla piazza Nazzari e via Sant'Alenixedda e non ci sono stati cortei. Secondo gli attivisti di A Foras - che hanno organizzato l'evento - "manifestare è legittimo perché nella legge istitutiva della Giornata della Memoria viene spiegato che i valori della giornata stessa sono finalizzati a far sì che non si ripeta più quanto accaduto. E oggi in Palestina è in atto un genocidio che rischia di distruggere un popolo intero"
- Bandiere della Palestina e striscioni sono stati sventolati, dalla scalinata del Pincio al parco della Montagnola, a Bologna. Il collettivo Cambiare rotta, Potere al popolo, Rete dei comunisti e Opposizione studentesca d'alternativa hanno spiegato di voler respingere “con questa azione i divieti di Piantedosi. Non ci faremo intimorire e continueremo a stare al fianco della resistenza palestinese. Il nostro compito è scendere in piazza per la pace, la giustizia, il cessare il fuoco e l'arrivo degli aiuti umanitari a Gaza" (nella foto, Milano)
- A Milano è stato esposto uno striscione pro Palestina davanti all'Università Statale, dove la senatrice a vita e testimone dell'Olocausto Liliana Segresi ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze storiche. "Basta con l'olocausto sionista contro il popolo palestinese", è la scritta sullo striscione