
Funerali di Stato e lutto nazionale per Silvio Berlusconi: cosa sono e chi decide
Le “esequie di Stato" spettano ai Presidenti degli organi costituzionali, anche dopo la cessazione del loro mandato, e ai ministri deceduti durante la permanenza in carica. Possono però anche essere rese a personalità che abbiano offerto particolari servizi alla Patria o cittadini che abbiano dato lustro alla Nazione, o cittadini caduti nell'adempimento del dovere o vittime di azioni terroristiche o di criminalità organizzata. Il lutto nazionale non era mai stato riconosciuto ad un ex presidente del Consiglio

Per Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno a 86 anni, si celebrano i funerali di Stato. La cerimonia si tiene oggi, mercoledì 14 giugno a Milano, in Duomo. Nello stesso giorno è stato dichiarato il lutto nazionale
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L’esempio più recente di funerale di Stato in Italia è del dicembre 2022 (foto): fu celebrato per Franco Frattini, presidente del Consiglio di Stato e più volte ministro. In precedenza questo cerimoniale si è tenuto per David Sassoli, ex presidente del Parlamento Europeo. Le esequie di Stato sono state invece rifiutate dai parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova. La stessa scelta fu presa dalla moglie di Aldo Moro, Eleonora, dopo che il marito fu rapito e ucciso dalle Brigate rosse nel 1978
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Le “esequie di Stato" spettano ai Presidenti degli organi costituzionali, anche dopo la cessazione del loro mandato, e ai ministri deceduti durante la permanenza in carica. Lo spiega il sito del governo italiano (in foto un'immagine dei funerali di Stato per David Sassoli)
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Il Consiglio dei Ministri può decidere di celebrare i funerali di Stato anche per ricordare personalità che abbiano offerto particolari servizi alla Patria o cittadini che abbiano illustrato la Nazione, o cittadini caduti nell'adempimento del dovere o vittime di azioni terroristiche o di criminalità organizzata
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L'ufficialità della cerimonia funebre prevede: il feretro contornato da sei carabinieri in alta uniforme, o appartenenti allo stesso Corpo dello scomparso; onori militari al feretro all'ingresso del luogo della cerimonia e all'uscita; la presenza di un rappresentante del Governo; una orazione commemorativa ufficiale; altri adempimenti eventualmente disposti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
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A proclamare il lutto pubblico nazionale o locale è la Presidenza del Consiglio dei ministri, secondo le modalità e i contenuti indicati dalla stessa. Le bandiere degli edifici pubblici sono poste a mezz'asta secondo le indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ferma la disciplina delle bandiere militari
GUARDA IL VIDEO: Funerali di Stato e lutto nazionale, quando e a chi spettano.jpg?im=Resize,width=335)
Il Ministero degli Affari Esteri, prosegue il sito alla pagina Ufficio cerimoniale di Stato, fornisce istruzioni ai titolari delle Rappresentanze diplomatiche e consolari italiane e può chiedere ai Rappresentanti diplomatici e consolari stranieri accreditati presso lo Stato italiano l'esposizione delle bandiere a mezz'asta

Sulle bandiere esposte all'interno vengono apposte due strisce di velo nero a cravatta. Se lo scomparso era titolare di un organo pubblico, la camera ardente può essere allestita nella sede della stessa istituzione. Negli altri casi è seguita la volontà della famiglia o la consuetudine dell'ente o le consuetudini locali

La famiglia dello scomparso sceglie il luogo della celebrazione, consultandosi con l'Ufficio del Cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Fuori dei casi di esequie di Stato, nei casi di eventi luttuosi che colpiscano particolarmente la coscienza comune, possono essere previsti funerali solenni (nella foto, bandiere a lutto per commemorare i morti di Nassiriya)

Il lutto nazionale non era mai stato riconosciuto per la morte di un ex presidente del Consiglio. Fanno eccezione solo due ex presidenti della Repubblica, Leone e Ciampi. Il 14 giugno, come da protocollo, gli esponenti del governo sono tenuti a rimandare o cancellare gli impegni in agenda. Nel periodo del lutto, infatti, le personalità pubbliche possono partecipare solo a eventi di beneficenza

Il lutto nazionale in Italia è stato riconosciuto in diverse occasioni. Le ricorda Il Corriere: nel 1958 per la morte di Papa Pio XII, nel 1963 per ricordare Giovanni XXIII, nel 1978 per Papa Paolo VI e, nel 2005, per Papa Giovanni Paolo II. Pontefici a parte, nel 2003 è stato celebrato anche per ricordare i morti dell’attentato a Nassiriya. Nel 2016 è stato riconosciuto in segno di rispetto ai morti del terremoto in Centro Italia. Infine, l’ultima giornata di lutto nazionale è stata il 24 maggio 2023 per onorare le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna
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