25 aprile, Festa della Liberazione. Mattarella: Costituzione figlia dell'antifascismo

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Giornata di manifestazioni in tutta Italia. Il presidente della Repubblica ha deposto una corona all’altare della Patria, poi è stato Cuneo e ha reso omaggio a Borgo San Dalmazzo e Boves. La presidente Consiglio Giorgia Meloni in una lettera al Corriere della Sera: “Da molti anni i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo. Il frutto fondamentale del 25 Aprile è stato, e rimane, l'affermazione dei valori democratici”

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Mattarella lascia il teatro di Cuneo tra gli applausi 

Salutato e applaudito calorosamente dagli oltre 250 sindaci della provincia di Cuneo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine del suo discorso ha lasciato il Teatro Toselli, dove erano presenti anche i ministri Guido Crosetto, Daniela Santanchè e Roberto Calderoli e la vicepresidente del Senato Anna Rossomando.
- di Daniele Troilo

Piantedosi: "Nessuna divisione sulla memoria storica"

 "Il 25 aprile, giorno in cui onoriamo il sacrificio di chi, a prezzo della vita, ha gettato le basi della nostra democrazia, è il giorno in cui si celebra qualcosa di molto preciso: la sconfitta di un regime che perseguì la negazione della dignità individuale, che sposò la violenza come strumento di regolazione dei rapporti sociali, che fece della coercizione delle coscienze una dottrina di governo e della delazione la principale forma di controllo. Derive liberticide con una collocazione storica ben definita che oramai è convinzione, patrimonio e coscienza di tutti. Nessuno escluso. Non ci sono divisioni su questo". Così, nel suo discorso durante le celebrazioni del 25 aprile a Castelvetrano, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, per il quale "proprio nel giorno in cui si celebra la Liberazione dal regime fascista, rivendicare anche la liberazione di un territorio dalla mafia, emblematicamente dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro, attinge ai valori più profondi su cui si fondano le democrazie. Ciò perché, e la nostra Costituzione ne offre un'alta testimonianza, le democrazie si fondano sulle libertà". "Ho voluto celebrare la Liberazione proprio qui oggi, un luogo simbolico da cui, ne sono certo, può avviarsi un concreto percorso di riscatto: il luogo in cui si sono radicati gli interessi di quello che è considerato l'ultimo boss della stagione stragista della mafia e che ha il diritto di rivendicare l'affrancamento da quel condizionamento e di costruire benessere per tutti i suoi cittadini", ha aggiunto Piantedosi, secondo il quale "la Liberazione e la lotta alla mafia sono pagine diverse, ma entrambe della stessa storia, la nostra".
- di Daniele Troilo

Calderone visita il museo della Liberazione a Roma 

In occasione della Festa della Liberazione, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone ha visitato il Museo storico della Liberazione di via Tasso, a Roma. Il ministero sottolinea come "ad accompagnarla all'interno dell'edificio che, nei 9 mesi dell'occupazione tedesca della città, fu sede del Comando del Servizio di Sicurezza delle Ss, con annesso carcere, c'era il direttore del Museo, professor Antonio Parisella".

- di Daniele Troilo

Valditara: "Oggi condanniamo il fascismo"

"Il 25 aprile è una data fondamentale nella storia della nostra Repubblica: segna la sconfitta della dittatura fascista, la fine della guerra, il ritorno alla libertà e alla democrazia. Oggi, condannando il fascismo, noi ci dichiariamo per le libertà individuali, per lo stato di diritto, per la sovranità popolare, per la pari dignità di tutti gli esseri umani: i pilastri della nostra Costituzione. È dunque un giorno di festa che deve essere celebrato nella gioia e nella concordia. La festa della Liberazione sia la festa di tutti gli italiani". Lo afferma, in una nota, il ministro all'Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara. "La scuola, nella sua costante attività quotidiana, è - sottolinea - il primo presidio della memoria di ciò che è stato, luogo di formazione per eccellenza delle nuove generazioni ai valori democratici. Un bene prezioso per l'intero Paese".
- di Daniele Troilo

25 aprile, Anpi ricorda le vittime alle Fosse ardeatine. IL VIDEO

- di Daniele Troilo

Mattarella cita lapide Cuneo, ora e sempre Resistenza

"Come recita la lapide apposta al Municipio di questa città, nell'ottavo anniversario della uccisione di Galimberti, se mai avversari della libertà dovessero riaffacciarsi su queste strade troverebbero patrioti. Come vi è scritto: "morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza", ha detto il presidente Mattarella.
- di Daniele Troilo

Mattarella: "Si onora la Resistenza anche pagando le tasse"

"Sulla scia di quei "visionari" che, nel pieno della tragedia della guerra e tra le macerie, disegnavano la nuova Italia di diritti e di solidarietà, desidero sottolineare che onorano la Resistenza, e l'Italia che da essa è nata, quanti compiono il loro dovere favorendo la coesione sociale su cui si regge la nostra comunità nazionale. Onorano la Resistenza i medici e gli operatori sanitari che ogni giorno non si risparmiano per difendere la salute di tutti. Onorano la Resistenza le donne e gli uomini che con il loro lavoro e il loro spirito di iniziativa rendono competitiva e solida l'economia italiana. Onorano la Resistenza quanti non si sottraggono a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva. Il popolo del volontariato che spende parte del proprio tempo per aiutare chi ne ha bisogno. I tanti giovani che, nel rispetto degli altri, si impegnano per la difesa dell'ambiente. Tutti coloro che adempiono, con coscienza, al proprio dovere pensando al futuro delle nuove generazioni". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Cuneo in occasione del 25 aprile.
- di Daniele Troilo

A Vicenza fischi dall'opposizione al sindaco 

Alta tensione, ma nessun incidente, in piazza dei Signori a Vicenza in occasione delle celebrazioni del 25 aprile che si sono tenute questa mattina. L'intervento dal palco del sindaco della città Francesco Rucco (ricandidato per le prossime amministrative per il centrodestra) è stato disturbato da fischi e dalla canzone "Bella ciao" intonata più volte da un gruppo numeroso di presenti. I contestatori erano collocati al di là delle transenne, in un'area contraddistinta dalle bandiere delle coalizioni politiche di sinistra, come Pd, Movimento 5 Stelle, Psi oltre che da bandiere della Cgil e della Pace. Fischi sono stati rivolti anche alla bandiera di Vicenza, durante il breve tragitto che ha portato le autorità alla deposizione delle corone d'alloro nella Loggia del Capitaniato. I contestatori, controllati a distanza dagli agenti della Questura, hanno interrotto e fischiato a più riprese anche il registra e attore Giancarlo Marinelli che dal palco ha letto una poesia di Pierpaolo Pasolini. Presente sul palco anche l'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan (FdI), al suo primo 25 Aprile in piazza in veste ufficiale. Donazzan è arrivata a piedi, scortata da poliziotti della Questura in borghese, che l'hanno accompagnata anche quando ha lasciato piazza dei Signori.
- di Daniele Troilo

Mattarella: "È la Festa della identità italiana"

"Il frutto del 25 aprile è la nostra Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo". Lo ha affermato Mattarella in occasione dell'anniversario della Liberazione. "È nata - prosegue - una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati inimmaginabili".
- di Daniele Troilo

Mattarella: "Dalla resistenza spinta a superare le ambiguità"

Il presidente ha poi detto: "È dalla Resistenza che viene la spinta a compiere scelte definitive per la stabilità delle libertà del popolo italiano e del sistema democratico, rigettando le ambiguità che avevano permesso lo stravolgimento dello Statuto albertino operato con il fascismo". 
- di Daniele Troilo

Mattarella: "Molti morti per servilismo dei collaborazionisti"

"Accanto agli ebrei cuneesi che non riuscirono a sfuggire alla cattura, la più parte di loro era di nazionalità polacca, francese, ungherese e tedesca. Si trattava di ebrei che, dopo l'8 settembre, avevano cercato rifugio dalla Francia in Italia ma dovettero fare i conti con la Repubblica di Salò. Profughi alla ricerca della salvezza, della vita per sé e le proprie famiglie, in fuga dalla persecuzione, dalla guerra, consegnati alla morte per il servilismo della collaborazione assicurata ai nazisti", ha detto il presidente Mattarella.
- di Daniele Troilo

Mattarella: "La Costituzione è figlia della lotta antifascista" 

"La crisi del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l'anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia. Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista", ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Cuneo.

- di Daniele Troilo

Mattarella: "La Repubblica si inchina alle vittime"

Mattarella ha proseguito dicendo: "L'elenco delle località colpite nel Cuneese compone una dolorosa litania e suona come preghiera. Voglio ricordarle. Furono decorate con medaglie d'oro, d'argento o di bronzo, o con croci di guerra: Cuneo, l'intera Provincia, Alba, Boves, Borgo San Dalmazzo, Dronero; Clavesana, Peveragno, Cherasco, Busca, Costigliole Saluzzo, Genòla, Trinità, Venasca, Ceva, Pamparato; Mondovì, Priola, Castellino Tanaro, Garessio, Roburent, Paesana, Narzòle, Rossana, Savigliano; Barge, San Damiano Macra, Villanova Mondovì. Alla memoria delle vittime e alle sofferenze degli abitanti la Repubblica si inchina".
- di Daniele Troilo

Mattarella al Teatro Toselli di Cuneo (LaPresse)

- di Daniele Troilo

Mattarella: "Boves prima città martire della Resistenza"

"Questo pomeriggio mi recherò a Boves, prima città martire della Resistenza, Medaglia d'oro al Valor militare e Medaglia d'oro al Valor Civile - ha spiegato Mattarella - Lì si scatenò quella che fu la prima strage operata dai nazisti in Italia. Una strage che colpì la popolazione inerme e coloro che avevano tentato di evitarla: Antonio Vassallo, don Giuseppe Bernardi, ai quali è stata tributata dalla Repubblica la Medaglia d'oro al Valor civile; don Mario Ghibaudo. I due sacerdoti, recentemente proclamati beati dalla Chiesa cattolica, testimoni di fede che non vollero abbandonare il popolo loro affidato, restarono accanto alla loro gente in pericolo. E da Boves vengono segni di un futuro ricco di speranza: la Scuola di pace fortissimamente voluta dall'Amministrazione comunale quasi quarant'anni or sono e il gemellaggio con la cittadina bavarese di Schondorf am Ammersee, luogo dove giacciono i resti del comandante del battaglione SS responsabile della feroce strage del 19 settembre 1943".
- di Daniele Troilo

Mattarella: "Dal fascismo parole ingannevoli, anche su patriottismo"

"Dopo l'8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente - ha ricordato Mattarella a Cuneo - dopo le ingannevoli parole d'ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali, che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell'800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell'Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d'Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri".
- di Daniele Troilo

Bonaccini: "La Costituzione è di per sé antifascista"

"Abbiamo bisogno di non dimenticare" e "abbiamo bisogno di progetti per fare memoria" della storia del Novecento e della Resistenza. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in un passaggio del suo intervento in piazza del Nettuno a Bologna per le celebrazioni del 25 aprile. "Troppi episodi abbiamo visto in questi anni, e lo dico con la pelle d'oca, perfino di esponenti eletti dei vari Parlamenti europei, nazionali, regionali, di esponenti di partiti che si richiamano al fascismo, qualcuno addirittura con simbologie naziste. Speravamo di non vederli più ed è per questo che abbiamo bisogno che questa sia davvero la festa di tutti gli italiani, in Italia liberata dall'orrore di un regime assassino, te lo fascista che si alleò con il nazismo. Ed è inutile cercare la parola antifascismo nella Costituzione, la Costituzione di per sé antifascista dovrebbe essere un valore di tutti quanti hanno valori democratici".
- di Daniele Troilo

Mattarella: "La Resistenza fu rivolta morale dei patrioti"

"La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale. Un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti", ha detto ancora Mattarella a Cuneo.
- di Daniele Troilo

Mattarella: "È qui a Cuneo che si celebra il 25 aprile"

"Ed è qui allora, a Cuneo, nella terra delle 34 Medaglie d'oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d'argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza - ha detto ancora Mattarella - La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. È qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione".
- di Daniele Troilo

Mattarella: "Fu coerente chi salì in montagna a combattere"

"'La guerra continua' affermò, nella piazza di Cuneo che reca oggi il suo nome, Duccio Galimberti, il 26 luglio del 1943. Una dichiarazione di senso ben diverso da quella del governo Badoglio. Continua - proseguiva Galimberti - 'fino alla cacciata dell'ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista, fino alla vittoria del popolo italiano che si ribella contro la tirannia mussoliniana…non possiamo accodarci ad una oligarchia che cerca, buttando a mare Mussolini, di salvare se stessa a spese degli italiani'". Un giudizio netto e rigoroso. Uno discorso straordinario per lucidità e visione del momento. Che fa comprendere appieno valore e significato della Resistenza. E fu coerente, salendo in montagna". Lo ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell'anniversario della Liberazione. "Assassinato l'anno seguente dai fascisti, è una delle prime Medaglie d'oro della nuova Italia; una medaglia assegnata alla memoria. Il "motu proprio" del decreto luogotenenziale recita: " Arrestato, fieramente riaffermava la sua fede nella vittoria del popolo italiano contro la nefanda oppressione tedesca e fascista"; ed è datato, con grande significato, "Italia occupata, 2 dicembre 1944", conclude Mattarella.
- di Daniele Troilo

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