Covid, news. Tribunale dei ministri archivia posizione di Conte, Speranza, Lamorgese

Archiviate anche le posizioni di Guerini, Di Maio, Gualtieri e Bonafede relativamente alla gestione del Covid. Per il tribunale dei ministri si è trattato di scelte politiche, che non hanno causato la pandemia. Parte dell'indagine di Bergamo è stata trasferita a Roma: gli atti riguardano il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati gli ex ministri Speranza, Lorenzin e Grillo

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Il Tribunale dei ministri archivia la posizione di Conte, Speranza, Lamorgese, Guerini, Di Maio, Gualtieri e Bonafede relativamente alla gestione del Covid: scelte politiche, che non hanno causato la pandemia. Parte dell'indagine di Bergamo è stata trasferita a Roma: gli atti riguardano il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati gli ex ministri Speranza, Lorenzin e Grillo. 

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Inchiesta Covid, cosa emerge dalle carte dei pm? Le accuse in 10 punti

La Procura di Bergamo ha notificato la fine delle indagini e iscritto nel registro degli indagati 15 persone, tra cui l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e anche l’attuale governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana. Ecco quali sono i presunti errori imputati alle autorità politiche e sanitarie che si trovarono a fronteggiare l’aumento incontrollato dei casi di coronavirus.

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Inchiesta Covid, il procuratore a Sky TG24: “Migliaia di vite potevano essere risparmiate”

Antonio Chiappani commenta l'inchiesta sulla gestione della pandemia nella Bergamasca, chiusa a carico, tra gli altri, dell'ex premier Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza. I pm scrivono che "Brusaferro impedì l'adozione di misure". E aggiungono: zona rossa avrebbe evitato 4mila morti. 
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Covid a Bergamo, ecco com'è nata l'inchiesta: le tappe

Avviata dalla Procura nell'aprile 2020, è nata in seguito alle presunte anomalie nella gestione dei pazienti all'ospedale di Alzano Lombardo, dopo la scoperta dei primi casi positivi al Coronavirus, e per accertare se la mancata istituzione della zona rossa sia stato uno dei fattori che ha contribuito alla diffusione del virus. 
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Covid, dentista no vax con braccio in silicone radiato dall'Ordine

L'uomo si era reso protagonista anche di diversi interventi televisivi, in cui spiegava le motivazioni del gesto, segnalando come voleva che questa provocazione fosse poste all'attenzione dei media. LA STORIA
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Wsj, per rapporto Usa pandemia Covid nata da una fuga in laboratorio

Per il quotidiano americano si tratta di una conclusione significativa perché proveniente da un'agenzia che sovrintende a una rete di 17 laboratori nazionali, alcuni dei quali svolgono ricerche biologiche avanzate. COSA SAPERE
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Long Covid, effetti sul cuore e malattie cardiovascolari. Lo studio

Ad anticipare i primi risultati di un'indagine internazionale che ha coinvolto 5,8 milioni di persone nel mondo è l'American College of Cardiology. I ricercatori hanno trovato prove coerenti sul legame tra Long Covid e sintomi cardiaci, con una probabilità significativamente maggiore di manifestare anche mesi dopo la guarigione dolore toracico, mancanza di respiro, palpitazioni e affaticamento. 
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Il rischio di malattia grave cala dell'88% in caso di reinfezione: lo studio

Un'indagine, basata sulla revisione sistematica di un elevato numero di ricerche e pubblicata sulla rivista The Lancet, indica che il rischio di ospedalizzazione o di morte per una persona precedentemente infettata dal SARS-CoV-2 è inferiore dell'88%, per almeno 10 mesi, rispetto al rischio di un individuo mai contagiato. 
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Anelli (FNOMCeO): si mantenga scudo penale medici 

"E' arrivato il momento di riflettere su un ruolo piu' forte e
centrale del ministero della Salute. Auspichiamo una modifica di legge che rafforzi le sue capacità di intervento, aumenti le disponibilità economiche e le sue funzioni al fine di colmare le disuguaglianze e rivendichiamo un ruolo centrale dei professionisti. Oggi serve da parte dello Stato e delle Regioni un intervento straordinario, che colmi le
carenze con risorse speciali per i contratti di lavoro e abolizione dei limiti per l'assunzione di medici. Servono risorse e riforme. Durante il Covid siamo stati costretti a chiedere lo scudo penale, una disposizione che va estesa anche alla situazione attuale, caratterizzata da gravi carenze di mezzi e personale sanitario". Lo ha dichiarato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici
chirurghi e degli odontoiatri, nell'ambito delle audizioni informali delle commissioni Affari sociali di Camera e Senato per l'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza Covid.
 
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Cani anti-Covid più accurati dei tamponi rapidi

Il fiuto dei cani anti-Covid riesce a riconoscere le persone infette dal virus SarsCoV2 con un'accuratezza pari, se non addirittura superiore, a quella dei tamponi rapidi: per questo rappresenta una valida alternativa non invasiva per ridurre la diffusione del contagio in ambienti ad alto rischio come aeroporti, scuole e trasporti pubblici. Lo dimostra uno studio dell'Università Statale di Milano coordinato da Mariangela Albertini e condotto in collaborazione con i tecnici cinofili di Medical Detection Dogs Italy (Mddi). I risultati sono pubblicati su Scientific Reports. La sperimentazione è cominciata con tre cani, Nala, Otto ed Helix, che sono stati addestrati in laboratorio a rilevare la presenza del virus SarsCoV2 in campioni di sudore prelevati da persone infette. Al termine dell'addestramento i cani hanno raggiunto in media una sensibilità del 93% e una specificità del 99%, mostrando un livello di accuratezza altamente concorde con quello della Rt-PCR utilizzata nei test molecolari e una riproducibilità nel tempo da moderata a forte. Nella seconda fase dello studio, Nala e altri quattro cani (Nim, Hope, Iris e Chaos) sono stati addestrati dai tecnici cinofili di Mddi a riconoscere la presenza del coronavirus annusando direttamente le persone.  
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Casini: la storia non si fa con le inchieste 

"La giustizia è malata. Nel vedere oggi tre ex ministri della sanità, Lorenzin, Grillo e Speranza, indagati e sbattuti in prima pagina, vedere che si vuole ricostruire la storia italiana del Covid mettendo sul banco degli imputati Conte, Speranza e Fontana, esponenti di destra e sinistra...in quale Paese del mondo si vuole ricostruire la storia in un modo così ingiusto? Io solidarizzo al 100% con Conte, con Speranza, con Fontana, perché questo covid è stato un nemico invisibile, non c'era la preparazione, non solo in Italia ma in nessuna altra parte del mondo e oggi si vuole macchiare tutto e tutti. Non funziona così. Il problema è che la magistratura continua a voler svolgere un'opera di sostituzione e supplenza rispetto alla politica in modo del tutto improprio. Quando poi i politici intervengono sulla stessa falsariga, istituendo decine di commissioni parlamentari di inchiesta, io non so se ridere o piangere. La degenerazione delle commissioni parlamentari di inchiesta è un'altra sintomatologia di un Paese malato". Lo ha detto a Radio Radicale il senatore Pierferdinando Casini, intervistato in occasione della presentazione del suo libro "C'era una volta la politica". 
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Bassetti: 'mai più obblighi su mascherine, all'aperto furono un errore'

"Vi ricordate quando dissi che l'obbligo di utilizzare le mascherine all'aperto era un errore e che, a dispetto di ciò che dicevano De Luca e Speranza, non era supportato da alcun dato scientifico? Bene, avevo ragione. La recente metanalisi fatta della Cochrane, che comprende 78 studi su 700mila soggetti per valutare l'uso universale della mascherina, conclude che l'effetto protettivo è minimo, se non addirittura nullo, a livello di popolazione. Dimostra anche che non vi è una differenza così marcata tra utilizzare la 'chirurgica' o la Ffp2". Lo sottolinea l'infettivologo Matteo Bassetti che, commentando la revisione scientifica sui social, spiega: "Ancora una volta, ci vuole buon senso sulle mascherine. Mai più obblighi per passeggiare per strada o per andare sulla bicicletta, ma, in un bus strapieno o in una ambulatorio medico, meglio usarla". "Spero di non vedere più in futuro beoti che, da soli in auto o in scooter, guidano con la Ffp2 sulla bocca e sul naso - auspica il direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova - Sono stati e saranno ridicoli agli occhi della scienza", scrive su Facebook. "Come ho sempre sostenuto: ogni persona faccia come meglio crede, ma senza nessun obbligo imposto con la scusa scientifica", ribadisce. 
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Storace: 'io ultimo ad aggiornare piano pandemico, con quello meno morti'

Se il piano pandemico del 2006 fosse stato attuato all'inizio della pandemia nel 2020 avrebbe salvato qualche vita in più? "Io non faccio il mago, ma probabilmente ci sarebbero state meno vittime. Sicuramente era meglio leggere il piano pandemico che scrivere un libro come ha fatto Speranza". Lo dice a Rai Radio1, ospite di 'Un Giorno da Pecora', Francesco Storace, ministro della Salute per 321 giorni dal 2005 al 2006, ruolo col quale, per ultimo, ha aggiornato il piano pandemico nazionale. 
Come aveva organizzato quel piano? "Ci lavoravano molti tecnici, partecipai alla discussione su come orientarlo, c'erano sostanzialmente tre grandi questioni su come impegnarsi durante la pandemia". Quali? "I medici di base, che andavano formati e censiti per far fronte ad ogni rischio. Poi il tema grande della farmacovigilanza - spiega Storace - per verificare gli effetti avversi di ogni tipo di vaccino, e infine la comunicazione". 
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Medici famiglia, 'giusto verificare chi ha agito bene e non ripetere scelte sbagliate'

"Credo sia giusto andare a vedere e trovare le responsabilità per le cose che non hanno funzionato" nella prima fase della pandemia Covid "non per colpevolizzare chi ha fatto scelte in momenti incredibili prendendosi grandi responsabilità, ma per capire e verificare chi ha agito in modo competente o meno. Questo per non ripetere le scelte sbagliate". Così all'Adnkronos Salute il vicesegretario nazionale della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia, a margine della presentazione oggi a Roma all’Enpam dell’indagine Eurispes ‘Oltre il Covid-19: il Sistema sanitario nazionale di fronte al tema del recupero prestazionale', commentando i recenti sviluppi dell'inchiesta della Procura di Bergamo sulle mancate zone rosse in Lombardia. 
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Medici famiglia, 'lockdown unica scelta a marzo 2020, ma Ssn oggi messo peggio'

In un sistema come il nostro e in quel contesto il lockdown nel marzo 2020 era l'unica scelta possibile. Se ho una casa dove ci sono 8 rubinetti che perdono, la prima cosa che si fa è chiudere l'acqua e noi l'abbiamo chiusa. Il problema è che mentre l'acqua è chiusa, dovresti rifare l'impianto e noi invece abbiamo riaperto l'acqua con i tubi che perdono". Così all'Adnkronos Salute il vicesegretario nazionale della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia, a margine della presentazione oggi a Roma all’Enpam dell’indagine Eurispes ‘Oltre il Covid-19: il Sistema sanitario nazionale di fronte al tema del recupero prestazionale'.
 
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Ordini medici, 'deficit Italia su vaccini e Dpi, produrli è strategico'

"Ad avviso di questa Federazione, è emerso che nella fase iniziale della pandemia ci sia stato un deficit strutturale dell'industria italiana in ordine alla produzione di vaccini e di dispositivi di protezione individuale", i Dpi. "E, nell'ottica di una strategia di prevenzione che vede la tutela della salute quale fondamento e principale obiettivo della professione medica, la produzione di vaccini e Dpi deve essere considerata attività strategica dello Stato". Lo ha evidenziato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, sentito nell'ambito delle audizioni informali in Commissione Affari sociali della Camera per l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta su Covid.  
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Ordini medici, 'lasciati soli senza armi, hanno pagato con vita'

"I medici ospedalieri hanno dovuto fare turni di 24 ore di seguito per poter gestire i pazienti che continuavano ad affluire senza sosta" nelle fasi più dure dell'emergenza Covid. I medici di famiglia sono stati "lasciati soli ad assistere i pazienti domiciliari, abbandonati a se stessi, senza protocolli, linee guida, senza personale di supporto, privi di strumentazione adeguata, senza alcuni dispositivi di protezione individuali". E le "carenze nella sicurezza hanno portato molti medici a contagiarsi, alcuni a pagare con la vita il loro impegno". Lo ha ricordato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, sentito nell'ambito delle audizioni informali in Commissione Affari sociali della Camera per l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta su Covid. 
Anelli ha ricordato l'impegno di Fnomceo per un Libro bianco che raccogliesse riflessioni su quella che è stata la risposta a Covid, analizzasse cosa è andato storto e gli elementi su cui intervenire per evitare di essere "impreparati" di fronte a eventuali minacce future. Fra le carenze segnalate, Anelli ha elencato: carenze di personale, edilizie, strumentali, organizzative, di sicurezza e di personale.  
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