Continuano a scendere, negli ultimi sette giorni, i contagi Covid (-8,3%). In calo anche i ricoveri ordinari (-7,5%) e le terapie intensive (-5,5%), ma aumentano nuovamente i decessi (+7,2%). Lo indica il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 10-16 febbraio. Il 20 febbraio è la Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. Una data simbolica in ricordo del giorno in cui a Codogno venne scoperto il paziente uno
Covid, rischi cardiaci più comuni negli uomini che nelle donne
Uno studio condotto dal British Medical Journal Medicine, ha dimostrato che le donne ospedalizzate in seguito all'infezione da Covid-19, hanno il 30% in meno di rischio rispetto agli uomini di contrarre complicazioni cardiovascolari. LO STUDIO
Covid, secondo uno studio rischio diabete più alto per i non vaccinati
I dati dello studio statunitense riportano che per i non vaccinati il rischio di contrarre il diabete di tipo 2 è del 2,7%, dell'1% per i vaccinati. LA RICERCA
Covid, l'Oms abbandona la seconda fase di indagine sull'origine della malattia
A causa delle difficoltà di condurre studi in Cina, riporta Nature. I ricercatori sono delusi dallo stop, perché non permetterà di capire come le prime persone sono state infettate dal coronavirus SARS-CoV-2 per prevenire future epidemie. "La politica in tutto il mondo ha davvero ostacolato i progressi nella comprensione delle origini", ha detto l'epidemiologa dell'Oms Maria Van Kerkhove. LEGGI L'ARTICOLO
Covid, rischio trombosi nei contagiati senza vaccino 50-70 volte maggiore
La conferma arriva dallo studio più ampio e completo sugli effetti di tutti i quattro vaccini utilizzati contro Covid sul nostro sistema emostatico, coordinato dal Centro cardiologico Monzino e l’università Statale di Milano, in collaborazione con l’ospedale San Raffaele, e appena pubblicato su 'Thrombosis Research'. LA RICERCA
Covid, in India presto distribuito il primo vaccino nasale: cosa sappiamo sullo spray
Approvato alcuni mesi fa, si chiama iNCOVACC e viene prodotto dalla Bharat Biotec. È spruzzato direttamente nel naso: i test hanno mostrato che il prodotto induce una vasta risposta immunitaria, sia delle cellule T che di quelle della mucosa nasale, sede primaria di penetrazione del virus Sars-Cov2. COME FUNZIONA
Vaccinati con infezione pregressa sono meno contagiosi degli altri: lo studio
Lo dimostra un'analisi condotta su 111.687 residenti delle carceri statunitensi. L'immunità ibrida, quella garantita dall'azione combinata del contagio e della somministrazione dei vaccini, abbasserebbe del 40% la capacità di trasmissione verso le altre persone rispetto alla norma.
Le nuove linee guida dell’Oms su mascherine, cure, test e isolamento
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha aggiornato le raccomandazioni per il coronavirus. È tornata a sottolineare l’importanza delle mascherine e ne consiglia l’uso “per chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o scarsamente ventilato”. Ha poi “esteso la sua forte raccomandazione per l'uso dell'antivirale orale Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir)", anche per le donne incinte o che allattano. Novità anche sul periodo di isolamento se si è positivi e su quando effettuare il tampone.
Rischio morte e problemi al cuore più alto per 18 mesi dopo l'infezione: lo studio
Una ricerca condotta presso l'Università di Hong Kong su 160mila persone e pubblicato sulla rivista Cardiovascular Research mostra come i "pazienti Covid avevano una maggiore probabilità di sviluppare numerose patologie cardiovascolari rispetto ai partecipanti non infettati”.
Un vaccino all'anno in autunno come per l'influenza: la strategia di Usa e Gb
E la medesima strategia potrebbe essere presa in considerazione anche nel nostro Paese. Lo ha confermato l'immunologo Cossarizza. "E' la strada giusta anche per l'Italia, ormai abbiamo raggiunto un alto livello di immunità di popolazione", ha spiegato l'esperto. LEGGI L'ARTICOLO
Andreoni, 'Italia colpita per prima, impreparati ma abbiamo recuperato'
"Ricordo quel 20 febbraio 2020, nei giorni precedenti c'era stata la coppia cinese positiva ricoverata allo Spallanzani. La notizia del primo caso autoctono a Codogno ci mise in allarme e subito in ospedale ci fu una riunione. Si percepì subito la gravità della situazione. L'Italia è stata colpita per prima, eravamo impreparati, ma chi in Europa o nel mondo non lo era? Nonostante tutto siamo riusciti a recuperare, ad avviare una grande campagna di vaccinazione anti-Covid che in molti ci hanno invidiato. Il giudizio su questi tre anni è alla fine positivo, al di là degli errori iniziali". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, professore di Malattie infettive all'Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), ricordando il 20 febbraio di tre anni fa, con il primo caso Covid a Codogno, nel Lodigiano.
"Oggi, a tre anni da quel drammatico inizio della pandemia, osserviamo un ritorno ai vecchi problemi della sanità pubblica: pochi medici, liste d'attesa, risorse che mancano. La sensazione" dell'infettivologo "è che la tempesta sia passata, non siamo più gli eroi del Covid, ma che la lezione non sia stata assimilata".
"Oggi, a tre anni da quel drammatico inizio della pandemia, osserviamo un ritorno ai vecchi problemi della sanità pubblica: pochi medici, liste d'attesa, risorse che mancano. La sensazione" dell'infettivologo "è che la tempesta sia passata, non siamo più gli eroi del Covid, ma che la lezione non sia stata assimilata".
Pregliasco, 'resta con noi, negazionismo su ciò che è stato e su vaccini'
"Covid rimarrà ancora con noi. Purtroppo", a tre anni dal caso di Codogno, dal 'paziente 1' della pandemia in Italia, "vediamo ancora 300 decessi alla settimana. E' una patologia di cui dovremo tenere conto anche nel futuro", che "avrà andamenti ondulanti che andranno speriamo a ridursi". Oggi "c'è un'eccessiva minimizzazione, quasi un negazionismo rispetto a quello che è successo e all'importanza delle delle vaccinazioni". Lo ha sottolineato a 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1 Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano.
"In questo momento di Covid si sta ancora morendo - ha osservato il medico - perché sì, il virus è un po' più tranquillo, ma purtroppo continuano a rischiare persone più anziane, che hanno fatto una vaccinazione incompleta, solo una o due dosi, che non hanno fatto le dosi di richiamo raccomandate". Booster che, ha precisato Pregliasco, "hanno dimostrato e continuano a dimostrare di essere fondamentali per evitare le forme gravi".
"In questo momento di Covid si sta ancora morendo - ha osservato il medico - perché sì, il virus è un po' più tranquillo, ma purtroppo continuano a rischiare persone più anziane, che hanno fatto una vaccinazione incompleta, solo una o due dosi, che non hanno fatto le dosi di richiamo raccomandate". Booster che, ha precisato Pregliasco, "hanno dimostrato e continuano a dimostrare di essere fondamentali per evitare le forme gravi".
Triplendemia dei bambini, cos'è, perché è rischiosa e come difenderli dal contagio
I reparti di pediatria e di pronto soccorso sono pieni di bambini affetti da malattie come Covid, influenza e virus respiratorio sinciziale. A creare disagi è spesso la copertura vaccinale, che nei più piccoli è lacunosa a causa della poca cura dei genitori. “Importante non dimenticare le buone pratiche imparate durante la pandemia di Covid: possono proteggere i più piccoli dalle bronchioliti”, ha dichiarato Simona Zampogna, presidente nazionale della Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica. IL FOCUS
Covid, 78 mila antivirali ritirati dai pazienti in farmacia
I circa 101.000 farmacisti "sono stati una 'stella polare' per i cittadini", nell'odissea della pandemia: "prima con tamponi e green pass", poi con i 4 milioni di vaccini anti-Covid somministrati nelle farmacie, grazie agli oltre 50.000 farmacisti che hanno aderito ai corsi per abilitarsi. Quindi, con oltre le 78.000 terapie antivirali che sono state ritirate nella farmacia sotto casa, pari al 70% dei trattamenti avviati. "Il mio grazie particolare va a i 33 farmacisti che hanno pagato con la vita". A ricordare il ruolo dei presidi di croce verde in pandemia è stato Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini Farmacisti (Fofi), durante la cerimonia per la Giornata nazionale degli Operatori sanitari, in corso a Roma. A puntare l'attenzione sui "disturbi psicologici gravi che vediamo e che sono solo la punta di un iceberg" è stato David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (Cnop), che li ha definiti "un malessere che parte da disagio psicologico che non trovano ascolto e risposta. Non vengono contrastate da strategie di prevenzione e promozione di risorse psicologiche, a partire dalla scuola". "Spesso - ha detto Pasquale Piscopo, presidente Federazione Ordini dei Biologi (Fnob) - i nostri iscritti operano nell'ombra e questa giornata serve ad accendere un faro sulla loro caparbia dedizione al lavoro. Mi riferisco in particolare alle tre biologhe che, tra le prime in Europa, hanno isolato il virus del Covid-19 nel laboratorio dell'Istituto Spallanzani, Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita e Concetta Castilletti". "Ricordare l'impegno e il sacrificio degli operatori della sanità è importante, ma non basta. La giornata di oggi - afferma il segretario del sindacato infermieri Nursind, Andrea Bottega - non può ridursi a mera ricorrenza da calendario. Deve essere stimolo per investire sulle professioni del settore. Mai come adesso è in gioco l'universalità e l'uguaglianza delle cure. Se si vuole tutelare il diritto alla salute - conclude - occorrono subito azioni concrete".
Ordini medici: "Rischio serio chiusura Ssn, investire sul personale"
"In questi ultimi 4 anni siamo passati da 114 miliardi a 128 miliardi per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale. L'anno scorso abbiamo chiuso con la relazione della Corte dei conti che registrava che la sanità delle Regioni ha spesso 5 miliardi in più. Quest'anno la previsione sarà più alta. Il problema è serissimo, senza risorse il Ssn chiude i battenti per fallimento. Bisogna investire. Il Governo Draghi ha aggiunto 15 miliardi di Piano nazionale di ripresa e resilienza per la sanità, ma sono andate alle infrastrutture. Mentre si dovrebbe intervenire sui professionisti della salute, sui medici che vanno via per due ragioni: il prepensionamento dei medici e i gettonisti". Così il presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, a margine della Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato a Roma. All'allarme per ospedali si aggiunge quello per le Case di comunità che dovrebbero nascere con il Pnrr Salute: "Senza personale è difficile che apriranno", ribadisce Anelli.
Rio de Janeiro, dopo il Covid torna il Carnevale più famoso del mondo
Una delle celebrazioni più colorate, divertenti e animate del mondo. Il Carnevale di Rio de Janeiro è ufficialmente iniziato venerdì scorso, e nel week end ha dato il via, dopo gli anni di stop causa pandemia, alle iconiche sfilate di carri a ritmo di Samba. A festeggiare per le vie della città brasiliana presenti 5 milioni di persone in arrivo da ogni parte del mondo.
379 medici morti da inizio pandemia, metà di famiglia
Nel primo periodo della pandemia di Covid-19, fino all'arrivo dei vaccini, "avevamo una media di 60-70 medici che morivano ogni mese. Dall'inizio ad oggi sono 379 i colleghi deceduti, la metà medici di famiglia", ma "grazie alle vaccinazioni questi decessi si sono azzerati: una svolta completa. Oggi testimoniamo anche la valenza della campagna vaccinale. Sono i medici che primi hanno messo mani sul paziente e molti si sono sacrificati". Così il presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, a margine della Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato a Roma.
Lopalco: "Dopo 3 anni non spaventa più ma andrà sempre monitorato"
Il Covid, a tre anni dal primo caso diagnosticato a Codogno, "oggi non spaventa più come minaccia pandemica grazie ai progressi scientifici che ne hanno determinato il controllo. Ma questo non vuol dire che abbia cessato di essere un problema di sanità pubblica". Lo ricorda l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento. Siamo ormai di fronte, continua Lopalco, a "una malattia endemica che presenterà ondate con cadenza più o meno stagionale. Come tale dovrà sempre essere monitorata, al pari delle altre malattie infettive".
Vaccini, Consulta: "Incostituzionale obbligo per militari se non indicate patologie da contrastare"
È incostituzionale la norma di legge che assoggetta ad obbligo vaccinale i militari da impiegare in particolari condizioni operative senza indicare le patologie che si intendono contrastare attraverso la profilassi vaccinale. Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza numero 25 del 2023, relatore Nicolò Zanon. "Fino a quando il legislatore non avrà provveduto al compito di fornire determinatezza al trattamento sanitario imposto nei termini qui indicati, resta dunque inteso – si legge nella sentenza - che, all’esito della presente pronuncia, il comma 1 dell’art. 206-bis cod. ordinamento militare non può fondare un obbligo vaccinale per il militare". L’articolo 32, secondo comma, della Costituzione stabilisce che nessuno può essere obbligato a un “determinato” trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La Corte nella sentenza n. 25 del 2023 ha ora definito il grado di precisione richiesto al legislatore e il significato dell’aggettivo “determinato”, quando si tratti dell’imposizione di un obbligo vaccinale.
Triplendemia dei bambini, cos'è, perché è rischiosa e come difenderli dal contagio
I reparti di pediatria e di pronto soccorso sono pieni di bambini affetti da malattie come Covid, influenza e virus respiratorio sinciziale. A creare disagi è spesso la copertura vaccinale, che nei più piccoli è lacunosa a causa della poca cura dei genitori. “Importante non dimenticare le buone pratiche imparate durante la pandemia di Covid: possono proteggere i più piccoli dalle bronchioliti”, ha dichiarato Simona Zampogna, presidente nazionale della Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica. IL FOCUS
Ocse prepara gli Stati ad affrontare 'prossima crisi'
L'Ocse si appresta a pubblicare un rapporto sulla preparazione degli Stati ad una eventuale nuova crisi sanitaria dopo la pandemia legata al coronavirus. "La pandemia da Covid-19" - afferma in una nota l'organismo internazionale con sede a Parigi - "ha avuto notevoli conseguenze per le società e i sistemi di salute nell'insieme dell'Ocse e oltre. I sistemi di salute non sono stati sufficientemente resilienti. Investimenti intelligenti e mirati sono necessari per migliorare la salute e fare in modo che il prossimo shock sia meno impattante e meno costoso". Intitolato 'Ready for the Next Crisis? Investing in Health System Resilience' (Pronti per la prossima crisi? Investire in sistemi di salute resilienti), il rapporto che verrà pubblicato il 23 febbraio riprende gli insegnamenti tratti dalla pandemia e contiene raccomandazioni affinché "la comunità internazionale sia pronta ad affrontare la prossima crisi". Il documento riguarda questioni relative ai sistemi sanitari, in particolare, gli effettivi, la digitalizzazione, la continuità delle cure e la la salute mentale, ma anche altri temi come le cure di lunga durata, le catene di approvvigionamento e la cooperazione internazionale.