Covid, le notizie. Gimbe, in 7 giorni decessi su dell'8%, 98 al giorno

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Nella settimana dal 2 all'8 dicembre 2022 le morti per Covid-19 sono aumentate da 635 a 686, con una media salita da 91 a 98 al giorno. Nello stesso periodo sono cresciuti anche i ricoveri, sia nei reparti ordinari (+9%) sia nelle terapie intensive (+4,7%). Questi i dati emersi dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Gli ospedalizzati con sintomi sono stati 757 in più (da 8.458 a 9.215) e quelli in rianimazione 15 in più (da 320 a 335) 

 

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Secondo l'ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, nella settimana dal 2 all'8 dicembre 2022 i decessi per Covid-19 sono aumentati dell'8% (da 635 a 686, 15 dei quali riferiti a periodi precedenti), con una media salita da 91 a 98 al giorno; nello stesso periodo sono aumentati anche i ricoveri, sia nei reparti ordinari (+9%) sia nelle terapie intensive (+4,7%). I dati indicano che i ricoverati con sintomi sono stati 757 in più (da 8.458 a 9.215) e i ricoverati nelle rianimazioni 15 in più (da 320 a 335). I nuovi casi aumentano in 13 regioni e in 48 province e sale anche l'incidenza, che in 22 province supera 500 casi per 100mila abitanti. Sempre nella settimana il numero dei nuovi vaccinati contro il virus Sars-CoV-2 è diminuito del 22,3%, toccando il record negativo dall'inizio della campagna vaccinale anti Covid-19. 
La Cina è pronta a ritirare la "Communications Itinerary Card", una delle principali app utilizzata per tracciare i contatti Covid durante la pandemia e pietra miliare nell'allentamento delle rigide misure della strategia "zero-Covid". Crescono i casi negli Stai Uniti

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Pregliasco: "Natale? Mascherine e pochi invitati per ridurre i rischi"

Natale è alle porte, e in molti si stanno chiedendo come affrontare le feste in arrivo. Ecco i consigli di Fabrizio Pregliasco, docente all'Università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio del capoluogo lombardo. 
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Il vaccino dimezza il rischio di reinfezione. Lo studio italiano

Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Medicine, coordinato dall'epidemiologo Lamberto Manzoli dell'Università di Bologna, e condotto con le università di Ferrara e Sapienza di Roma. 
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Scattano le multe ai no vax over 50 per mancato vaccino Covid

Con dicembre scattano le sanzioni anche per gli over 50 che non hanno fatto il vaccino anti-Covid. Scaduti i termini massimi per giustificare il mancato adempimento all’obbligo vaccinale. 
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Scoperto il meccanismo del virus per evadere il sistema immunitario. Lo studio

Un nuovo studio italiano ha svelato il meccanismo che permette al Covid di raggirare il sistema immunitario. La ricerca, frutto di una collaborazione tra l'Università di Siena e il Biotecnopolo di Siena, è stata pubblicata sulla rivista scientifica 'The Journal of Experimental Medicine'. 
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Crescono casi in Messico, torna mascherina obbligatoria nel nord

Lo stato di Nuevo Leon, nel nord del Messico, ha reintrodotto l'obbligo di indossare la mascherina nelle aree pubbliche al chiuso in seguito all'aumento dei casi di Covid-19. Lo ha annunciato il ministero della Sanità di Monterrey, la terza città più grande del Messico. Circa l'86 per cento degli abitanti dello stato hanno ottenuto almeno una dose di vaccino contro il coronavirus.
Nel Nuevo Leon si registra il maggior numero di casi di Covid-19 del Messico, con una media di 120 contagi al giorno.
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Come riconoscere i sintomi delle nuove varianti Cerberus e Gryphon

Le più recenti mutazioni del virus tendono a manifestarsi "soprattutto nelle alte vie respiratorie, causando sintomi simili a quelli dell’influenza, come raffreddore, tosse stizzosa e mal di gola”. Lo ha confermato il virologo Fabrizio Pregliasco. 
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Covid-19, la Corte Costituzionale salva l’obbligo del vaccino

Il vincolo era stato introdotto dal governo guidato da Mario Draghi nel 2021: la Consulta ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari.
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Covid e influenza, come riconoscerli: sintomi, differenze e punti in comune

Se febbre, mal di testa, disturbi respiratori e dolori muscolari accomunano le due infezioni, nausea e vomito potrebbero invece far capire che si tratta di coronavirus. Anche l’incubazione è diversa: più breve per l’influenza e più lunga per il Covid. Le autorità sanitarie spingono per le vaccinazioni contro entrambe, soprattutto per i più fragili.
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E' trascorso oltre un anno dal giorno in cui l'Organizzazione mondiale della sanità aveva annunciato la scoperta di questa nuova variante. Ecco come si è evoluta nel tempo
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Cade un'altra delle misure chiave della rigida strategia anti-Covid adottata in Cina: ad essere eliminata a partire da domani sarà la principale app di tracciamento in uso nel paese. La 'carta per le comunicazioni di itinerario', gestita dalle autorità permetteva di ricostruire i movimenti dei singoli utilizzando i segnali dei telefoni cellulari, e di identificare coloro che erano stati in aree ad alto rischio per poi controllarne gli spostamenti verso altre zone. L'app è stata un pilastro dell'infrastruttura tecnologica che ha guidato la risposta del governo al Covid; una serie di app locali e provinciali utilizzava infatti dati sanitari che spesso non potevano essere condivisi con altre regioni. La notizia è stata salutata online dagli utenti, che hanno condiviso gli screenshot dei loro ultimi accessi con diversi commenti positivi per la scelta di abolire l'applicazione: "Addio scheda itinerario, concerti, arrivo", ha scritto uno di loro. Le autorità sanitarie cinesi si aspettano ora - con la rinuncia a diverse misure di tutela a seguito di crescenti manifestazioni di protesta - l'aumento di infezioni diffuse. Centinaia di migliaia di medici e infermieri sono stati ridislocati nelle unità di terapia intensiva in preparazione di un aumento dei contagi Omicron.
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Secondo uno studio prospettico controllato open-label, uno spray nasale a base di soluzione salina sarebbe in grado di ridurre di 2 giorni la positività al tampone. La ricerca è stata condotta da Luca Cegolon dell'Università di Trieste, e da Giuseppe Mastrangelo dell'Università di Padova. 
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Lopalco, 'vaccino riduce di un terzo rischio sindrome post malattia'

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Gimbe: in rialzo decessi, ricoveri e terapie intensive in 7 giorni

Negli ultimi 7 giorni, in Italia, è stato registrato un rialzo dei decessi per Covid-19 +8% (da 635 a 686, 15 dei quali riferiti a periodi precedenti) rispetto alla settimana precedente, con una media salita da 91 a 98 al giorno. Risultano in aumento anche i ricoveri, sia nei reparti ordinari (+9%) sia nelle terapie intensive (+4,7%). Mentre hanno registrato un lieve calo i nuovi casi di Covid-19 (-2,7%, da 227.420 a 221.324) "con una media mobile a 7 giorni che supera i 31mila al giorno". Lo ha evidenziato il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe riferito alla settimana fra il 2 e l'8 dicembre 2022. 
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Sebastiani (Cnr), ricoveri in crescita lineare

L'epidemia di Covid-19 fa registrare una crescita lineare dei ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive e un aumento dei decessi, che nel periodo compreso fra il 2 e il 7 dicembre hanno raggiunto la media di circa 100 morti al giorno. È quanto indica l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). "La sequenza di occupazione dei reparti ordinari continua la sua crescita lineare con un valore medio al 7 dicembre, ultimo giorno in cui il Governo ha reso pubblici i dati, pari a circa il 14.3% e un tasso medio di aumento pari a circa lo 0.15% al giorno", osserva Sebastiani. "In crescita lineare anche le terapie intensive al 3.7% circa, ma fortunatamente - osserva - con un tasso medio di aumento circa dimezzato rispetto allo 0.1% del primo dicembre. Osserviamo che queste percentuali sono calcolate sulla base dei valori delle capienze dei reparti relative al 29 ottobre, ultimo giorno in cui Agenas li ha aggiornati". A livello regionale i dati del matematico indicano che l'occupazione dei reparti ordinari cresce in modo lineare in Abruzzo, con un valore medio al 7 dicembre pari a circa il 18% e un tasso medio di aumento pari a circa lo 0.5% al giorno, e inoltre in Calabria (16%, 0.2%), Campania (10%, 0.2%), Emilia Romagna (19%, 0.3%), Friuli Venezia Giulia (23%, 0.6%), Liguria (32%, 1%), Lombardia (14%, 0.1%), Piemonte (11%, 0.1%) e Sicilia (13%, 0.2%).  "Fortunatamente - rileva - Marche (19%), Umbria (35%) e Veneto (16%) sembrano aver iniziato una fase di stasi, rispettivamente da 3, 7 e 6 giorni circa". L'analisi indica un aumento dei ricoveri nelle terapie intensive in Emilia Romagna con un valore medio al 7 dicembre pari a circa il 7% e un tasso medio di aumento pari a circa lo 0.1% al giorno, Campania (4%, 0.2%), Umbria (7%, 0.3%) e Basilicata (2.5%, 0.2%). "Abruzzo (6%) e Toscana - conclude - (4%) sembrano aver iniziato una fase di stasi rispettivamente da 5 e 7 giorni". 
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Lopalco, 'vaccino riduce di un terzo rischio sindrome post malattia'

"Per chi non vuole vaccinarsi 'tanto il Covid l'ho già avuto': in media la vaccinazione riduce di un terzo il rischio di Long Covid. Anche una singola dose di vaccino, somministrata dopo l'infezione ne riduce il rischio". Lo sottolinea in un tweet l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento, commentando una metanalisi condotta della Cambridge University britannica esaminando diversi studi relativi all'effetto della vaccinazione anti-Covid sulle sequele post-infezione. Gli autori hanno individuato 10 pubblicazioni, per un totale di oltre 1,6 milioni di persone coinvolte, che da inizio pandemia a fine aprile 2022 avevano indagato l'efficacia della vaccinazione anti Sars-CoV-2 contro il Long Covid, in pazienti che avevano ricevuto almeno una dose dei vaccini di Pfizer/BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Janssen. Sei di questi lavori sono stati inclusi nella metanalisi. "La vaccinazione Covid-19", effettuata "sia prima sia dopo aver contratto Covid - si legge nelle conclusioni - ha ridotto significativamente le condizioni post Covid-19 per le varianti circolanti durante il periodo di studio". 
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In Brasile tasso di mortalità in aumento da 3 settimane

In Brasile, dove si sta osservando un nuovo focolaio di coronavirus, il tasso di mortalità per la malattia è in aumento da 21 giorni consecutivi. Dall'inizio della pandemia, nel febbraio 2021, il Paese ha accumulato quasi 691 mila vittime. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati altri 40 decessi, con una media di 102 al giorno nell'ultima settimana, che mostra un aumento del 33% nelle ultime due settimane, mentre è stato completato il 21/mo giorno consecutivo di aumento del tasso. Il totale dei contagiati, invece, è arrivato a quota 35.615.590. Nelle ultime 24 ore ci sono stati 12.369 nuovi casi con una media di 29.534 al giorno, indicando un aumento del 26% rispetto ai contagi avvenuti 14 giorni fa. Nel gigante sudamericano di circa 215 milioni di abitanti, l'87,9% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid e l'81,4% risulta completamente immunizzato.
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Ricciardi, 'temo Natale all'insegna della rimozione collettiva del virus'

"Temo un Natale all'insegna della 'rimozione' del virus pandemico dalla nostra vita. Credo si stia scambiando la mancanza di una politica attiva contro l'epidemia, che dovrebbe essere sostituita con la responsabilizzazione dei cittadini, in una sorta di 'liberi tutti' diffuso". Così all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di igiene all'Università Cattolica di Roma, secondo il quale, considerato il trend dei dati Covid, l'aumento dei casi nel periodo prenatalizio e festivo "è inevitabile: gli acquisti, le feste, gli scambi di auguri, cene e cenoni favoriranno, senza le precauzioni che abbiamo imparato a conoscere come l'uso della mascherina in luoghi affollati, un'ulteriore crescita dell'ondata epidemica sia per quanto riguarda l'influenza sia per il Covid". 
Ma l'impressione è che, quest'anno, sia vincente la tendenza a ignorare il problema. "Sicuramente - dice Ricciardi - c'è stanchezza da parte delle persone. Abbiamo visto ampiamente in Inghilterra il fenomeno, con la tendenza dei cittadini a non voler più adottare nessuna misura contenitiva della diffusione virale. I risultati li abbiamo visti con la crescita dei contagi. Come oltremanica, senza precauzioni vedremo anche da noi un ulteriore aumento dei casi. Anche da noi aumenterà la pressione sugli ospedali, probabilmente senza disarticolare l'offerta sanitaria, ma sicuramente affaticherà il sistema".  
Le persone, continua l'esperto, "non sono disponibili a rinunciare a tutte le occasioni di incontro delle festività. Il compito della sanità pubblica sarebbe quello di farglieli fare in sicurezza. La scelta politica, però, pare essere quella di puntare sulla responsabilità individuale che i numeri, con ormai una bassa protezione vaccinale e la tendenza a 'rimuovere' la presenza del virus, sconsiglierebbero. Sembra che abbiamo un po' dimenticato precauzioni seguite negli anni precedenti. Nei passati Natali  in pandemia, in caso di sintomi, molte persone si preoccupavano di fare un tampone prima di un cenone o di usare la mascherina. Quest'anno penso ci sarà meno attenzione".  
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