Femminicidio Aosta, il padre di Auriane: "Il suo delitto non sia vano"

Cronaca

"Perché", scrive il padre della ragazza uccisa il 5 aprile scorso in una lettera ai media, "il suo aguzzino ha potuto avvicinarsi a lei nonostante il divieto di avvicinamento?". Il compagno, Sohaib Teima, di 21 anni, di Fermo, "gravemente indiziato" del delitto, è stato condannato ieri a sei mesi per maltrattamenti nei suoi confronti

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"Questo ulteriore femminicidio non sia vano": è la speranza affidata a una lettera ai media di Ludwig Laisne, padre di Auriane Nathalie Laisne, la ventiduenne di Lione trovata morta il 5 aprile scorso in una chiesetta diroccata a La Salle, Aosta. Il compagno, Sohaib Teima, di 21 anni, di Fermo, è "gravemente indiziato" del delitto. "Perché", scrive il padre della ragazza, "il suo aguzzino ha potuto avvicinarsi a lei nonostante il divieto di avvicinamento? Perché non ha dovuto indossare il braccialetto elettronico? Perché quando a febbraio era stata chiesta una detenzione provvisoria, il procuratore di Lione non l'ha disposta subito, lasciando così verificarsi il dramma?", si chiede. Intanto ieri Il tribunale francese di Grenoble ha condannato a sei mesi di reclusione Sohaib Teima per maltrattamenti nei confronti della compagna. L'accusa di minacce e violenza domestica andava dal 2022 al 2024.

"Donne considerate appartenenti agli uomini"

"Auspico - prosegue il padre della vittima - che tutti questi interrogativi possano ottenere delle risposte, ma ancor più che siano fonte di cambiamenti in seno al sistema giudiziario e di polizia, che, come l'istruzione nazionale, non hanno i mezzi per svolgere il proprio lavoro in modo adeguato. Mi auguro che al più alto livello della Repubblica non ci limitiamo a parole, ma che passiamo ad azioni che portino a cambiamenti reali". "Sono obbligato - aggiunge Ludwig Laisne - a essere qui, nonostante tutte le sofferenze, per far passare un messaggio di pace e di rispetto per gli altri. L'educazione nazionale deve essere sostenuta meglio affinché alcune famiglie non costruiscano il futuro dei giovani sulla violenza che può essere inflitta alle donne, considerate purtroppo troppo spesso come inferiori agli uomini, come appartenenti a loro, fino a fare credere ad alcuni di avere il diritto di vita o di morte su di loro".

Teima Sohaib in una immagine del 2017 tratta dal suo profilo Instagram.
Secondo quanto si è appreso il giovane fermato dalla Gendarmerie si chiama Teima Sohaib e ha 21 anni, di nazionalità italiana. Lo ha appreso l'ANSA da fonti qualificate. Per il momento l'accusa nei confronti del giovane è di "violazione del controllo giudiziario". Le procure di Aosta e di Grenoble hanno anche aperto un'inchiesta per l'omicidio della ragazza trovata morta a La Salle e per il quale lui è sospettato.
INSTAGRAM TEIMA SOHAIB
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