Campania, impossibile attivare 500 nuovi posti letto in Pronto Soccorso per carenza medici

Cronaca
Gaia Bozza

Gaia Bozza

Sarebbero attivabili 500 posti letto, secondo i dati forniti a Sky Tg24 dall'Anaao Assomed: potrebbero alleggerire un po' la pressione sui pronto soccorso rimasti aperti, che spesso vanno in sofferenza. Ma aprirli è impossibile in queste condizioni di personale. Al concorso unico bandito dalla Regione per tutte le Asl si sono presentati solo 62 candidati per 363 posti disponibili 

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Attese lunghissime in pronto soccorso, reparti stracolmi di pazienti e sguarniti di medici, spesso mancano anche le barelle sulle quali adagiare gli ammalati in attesa di un letto. Si usa di tutto: sedie, poltrone, sgabelli. Un girone infernale che può durare anche giorni, con esito incerto. In una condizione del genere, ci vuole poco perché scoppi la rabbia, che a volte degenera in vere e proprie aggressioni ai danni del personale sanitario. In Campania il riverbero della carenza dei medici si fa più forte, dopo oltre dieci anni di tagli e commissariamento. E così, facendo qualche conteggio, si comprende la dimensione del problema: mancano 400 medici di Pronto Soccorso, quasi il dieci per cento dei camici bianchi che mancano in tutta Italia, che sono 4200. E nel 2027 il numero di posti vacanti potrebbe raddoppiare nella sola Regione, arrivando a 800. Le Asl che hanno bisogno di più medici e infermieri sono quella di Salerno, Napoli 1, Napoli 3 Sud e Caserta. Per questo era stato bandito un concorso unico regionale per tutte le Asl della Campania, che però ha fatto flop: si sono presentati solo 43 specializzandi e 19 specialisti: 62 candidati in tutto per 363 posti.

Impossibile aprire 500 posti letto in pronto soccorso

Difficilissimo, in queste condizioni, anche assicurare l'ordinario. Sarebbero attivabili 500 posti letto, secondo i dati forniti a Sky Tg24 dall'Anaao Assomed: potrebbero alleggerire un po' la pressione sui pronto soccorso rimasti aperti, che ciclicamente vanno in sofferenza. Ma aprirli è impossibile in queste condizioni di personale. E il flop del concorso unico non ha aiutato: in parte perché le Asl sono molto grandi e questo elemento di incertezza di per sé scoraggia, ma in gran parte per le condizioni generali di lavoro.

Perché l'ultimo concorsoin Campania è stato un flop

"La sanità pubblica è sicuramente poco attrattiva - commenta Bruno Zuccarelli, segretario campano dell'Anaao Assomed -  e non è sicura per i pazienti e per i medici, che vengono attratti o dall’estero, o da altre regioni o dal privato accreditato". Tra le ragioni che maggiormente spingono altrove ci sono le condizioni economiche, il burnout, i turni massacranti con tante notti da assicurare ogni mese, le aggressioni, carichi di lavoro sproporzionati. L'effetto è un'emorragia verso l'estero, altre regioni e la sanità privata, alla quale tanti cittadini ricorrono sempre più spesso, ma che finisce per essere accessibile solo a chi ha mezzi economici adeguati a garantirsi le cure. 

Sanità, l'allarme sull'Automia differenziata 

In questo quadro, il ddl sull'Autonomia differenziata, così come prospettato dalla maggioranza, impensierisce non poco i medici, che temano sia il colpo di grazia alla sanità pubblica. Il disegno di legge concede alle Regioni che danno di più allo Stato rispetto a quanto ricevano, che si trovano per la maggior parte al Nord, la possibilità di trattenere per sé più gettito fiscale che così potrebbe andare a finanziare prestazioni aggiuntive per i cittadini, in vari ambiti, comprese le prestazioni sanitarie, in contrasto con la legge 133 dell'81 che aveva stabilito il carattere nazionale della Sanità. “I governatori con prodotto interno lordo maggiore - è la riflessione di Zuccarelli -  potranno dare offerte migliori e quindi, per esempio, potrebbero raddoppiare lo stipendio ai medici ed essere molto più attrattivi. Questa è una lotta tra i poveri e non possiamo consentirlo". 

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