Covid, il vaccino dimezza il rischio di reinfezione. Lo studio italiano

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Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Medicine, coordinato dall'epidemiologo Lamberto Manzoli dell'Università di Bologna, e condotto con le università di Ferrara e Sapienza di Roma

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Secondo una nuova revisione pubblicata sulla rivista Frontiers in Medicine, coordinata dall'epidemiologo Lamberto Manzoli, direttore della Scuola di Sanità Pubblica e Igiene dell'Università di Bologna, e condotta con le università di Ferrara e Sapienza di Roma, i vaccini dimezzano il rischio di reinfezione da virus Sars-CoV-2. Le meta-analisi, che ha osservato i dati di oltre 18 milioni di pazienti, evidenzia, inoltre, che anche nel caso di una seconda infezione, in coloro che hanno ricevuto il vaccino si dimezzano le possibilità di sviluppare una forma grave della malattia.

Cosa dice lo studio

 

"I risultati che abbiamo ottenuto confermano che, tra i guariti, chi ha ricevuto due o tre dosi di vaccino ha un rischio di reinfezione tra il 50% e il 60% minore rispetto a chi non è vaccinato", ha osservato Manzoli. "Considerando che le persone guarite sono ormai centinaia di milioni in tutto il mondo, e 23 milioni solo in Italia, questi risultati appaiono particolarmente positivi, e forniscono informazioni strategiche per le future politiche di controllo della pandemia".

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Conclusioni

 

Valutando diversi aspetti nella reinfezione da virus Sars-CoV-2, sono due i risultati emersi: la vaccinazione, rispetto la sola immunità guadagnata dopo essere guariti, permette di dimezzare il rischio di contrarre nuovamente la malattia. Inoltre, tra i vaccinati - in caso di una seconda infezione - la possibilità di sviluppare una forma grave è dimezzata. Tra gli aspetti valutati dagli studiosi troviamo, ad esempio, la diversa severità e contagiosità delle varianti, la persistenza a 12 mesi della protezione dall’ultima infezione, e le differenze emerse tra vaccinati con due o tre dosi. Tuttavia, sottolineano i ricercatori, simili livelli di protezione sono stati osservati anche nei vaccinati con una dose, con una copertura che può persistere durante le ondate di Omicron e fino a 12 mesi. "Si noti che i vaccini hanno ridotto un rischio fortunatamente già basso: in termini assoluti le reinfezioni possono sembrare preoccupanti, ma i casi di Covid-19 grave o mortale tra i guariti sono meno di 1 su 1.000. I risultati possono aiutare a pianificare strategie di immunizzazione per le persone che hanno già contratto il coronavirus", ha concluso  Manzoli.

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