Cos’è la leucemia mieloide acuta: i sintomi e il possibile decorso

Salute e Benessere

Estremamente aggressiva, in Italia la leucemia mieloide acuta colpisce ogni anno all’incirca 3.500 persone: sebbene possa insorgere anche nei bambini, questa interessa principalmente gli uomini sopra i 60 anni

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La leucemia mieloide acuta è un tumore che si sviluppa nel midollo osseo e progredisce velocemente. Estremamente aggressivo, in Italia questo colpisce ogni anno all’incirca 3.500 persone: sebbene possa insorgere anche nei bambini, questo interessa principalmente gli uomini sopra i 60 anni. Le statistiche evidenziano la sua mortalità: a sopravvivere a cinque anni dalla diagnosi sono soltanto il 35-40% dei pazienti. "A oggi la terapia più efficace per molti pazienti resta il trapianto di midollo da donatore: la leucemia mieloide acuta, infatti, origina nelle cellule staminali presenti nel midollo osseo e si sviluppa molto rapidamente. Succede però spesso, purtroppo, che la malattia si ripresenti dopo il trapianto. In base a diversi fattori prognostici del singolo paziente e all’aggressività della malattia, in circa la metà dei malati con leucemia mieloide acuta sottoposti a trapianto di midollo da donatore, il tumore si manifesta nuovamente a distanza di tempo", spiega Paolo Corradini, presidente della Società italiana di ematologia (Sie), e direttore della Divisione di Ematologia della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Farmaci e ricadute

 

Secondo Corradini, tuttavia, più tardi si ripresenta il tumore, meglio è: questo evidenzia che l’organismo del paziente è riuscito a reagire all’intervento. "Ci sono poi nuovi farmaci efficaci che possono essere utilizzati, ma non sempre funzionano come sperato, purtroppo. È proprio sul fronte della lotta alle recidive che oggi si concentrano gli sforzi di molti ricercatori per trovare ulteriori cure in grado di debellare il tumore quando ritorna", conclude Corradini. Alcuni fattori, riporta l’Humanitas, possono aumentare il rischio di sviluppare la leucemia mieloide acuta, come il fumo di sigaretta, o precedenti casi di leucemia in famiglia. I sintomi si manifestano precocemente, e la diagnosi viene solitamente effettuata poco dopo la loro comparsa, in genere entro due settimane dal primo accesso del paziente al Centro di cura.

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La diagnosi di leucemia

La diagnosi di leucemia mieloide acuta, riporta l’Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma (Ail) in un’indagine, comporta diverse emozioni, come la paura, lo sconforto, la rabbia e la preoccupazione. "La scoperta di una patologia aggressiva come questa crea angoscia e preoccupazione nelle persone che ne sono colpite e comporta per la famiglia e il caregiver un impatto molto importante". Tuttavia, lo scenario nazionale della presa in carico è di buona qualità, in quanto la media di sopravvivenza per molti tipi di cancro in Italia è superiore a quella europea. "Il paziente, nel momento in cui comincia ad avere dei sintomi che fanno sospettare una malattia del sangue, viene inviato in un Centro di Ematologia che si preoccupa di affrontare il percorso diagnostico e terapeutico fino alla possibile guarigione o follow-up. La diagnosi deve essere fatta in tempi il più rapidi possibile", ha spiegato Sergio Amadori, ordinario di Ematologia e consigliere nazionale Ail.

I sintomi

 

In Italia, ad ammalarsi di tumore del sangue, sono ogni anno circa 32mila italiani: in due terzi, tuttavia, questo colpisce persone con più di 65 anni. I sintomi sono spesso non specifici: può presentarsi un senso di debolezza diffuso o un po’ di febbricciola, per questo circa il 60% pazienti si rivolge in primis al proprio medico di famiglia - in quanto non coglie la gravità della situazione - , e solo successivamente all’ematologo, che nell’88% dei casi comunica personalmente al paziente la diagnosi. Entro due settimane, secondo i dati, l’80% dei pazienti viene preso in carico. In questo caso, gli ematologi ritengono fondamentale il supporto di Ail nei confronti dei malati. "I risultati di questa indagine ci confortano nella scelta di collaborare con gli ematologi, con i medici di medicina generale e con quanti operano sul territorio. E proseguiremo con le nostre campagne di raccolta fondi per dare sostegno alla ricerca scientifica e garantire ai nostri pazienti terapie sempre più innovative ed efficaci che possano migliorare sempre di più la loro qualità di vita", ha commentato Giuseppe Toro, presidente nazionale Ail. Una delle vittime più illustri del 2022, venuta a mancare per leucemia mieloide acuta, è Sinisa Mihajlovic.

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