
Vaccino Covid, dai politici agli esperti: chi è favorevole e chi è contrario all'obbligo
A pochi giorni dall'inizio della campagna vaccinale, in Italia è scontro sull'obbligatorietà. Per ora il governo ha optato per la libera scelta, ma molti vorrebbero che almeno per certe categorie sussista un vincolo. Le divisioni sono anche all'interno dell'esecutivo

La campagna vaccinale in Italia è iniziata il 27 dicembre e per ora l’obbligo di legge sulla vaccinazione non c’è. Ma la politica si divide tra chi difende la libertà di scelta anche in questa situazione d’emergenza e chi propone di fissare un’obbligatorietà almeno per alcune categorie
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Tra le parole che in questi giorni hanno fatto più rumore ci sono sicuramente quelle della sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa durante la trasmissione “Agorà” su Rai Tre. “Credo che l'obbligatorietà - ha detto - possa essere una precondizione per chi lavora nel settore pubblico”
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Sandra Zampa ha proseguito spiegando che a suo avviso “non si può stare in una Rsa, dove si dovrebbe lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere a rischio la loro vita”
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Ma a stretto giro è arrivata la risposta da un altro fronte del governo, quello della ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone che, in un’intervista a “L’aria che tira” su La 7 ha dichiarato che “un metodo coercitivo è assurdo”
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“Non sono grande appassionata dell'obbligo in campo vaccinale – ha spiegato Fabiana Dadone - il governo si è raccomandato e penso che una raccomandazione forte sia il modo migliore per raggiungere l'immunità di gregge”
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Dal canto suo, il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiarito perché l’esecutivo ha deciso di non rendere obbligatorio il vaccino: “Scoppierebbe subito uno scontro ideologico – ha detto - il Paese si spaccherebbe in due curve di ultrà. Non risolveremmo il problema, lo aggraveremmo”
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"Io lo farò, perché credo nella scienza e nei medici – spiega il ministro degli Esteri - Il vaccino anti Covid è l’unica arma che abbiamo per fermare il virus. Pian piano ci riporterà la nostra libertà: torneremo a sorriderci senza mascherina, ricominceremo a vivere le nostre giornate”
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Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri conferma dicendo che “adesso si punta alla non obbligatorietà”, ma aggiunge: “Non vorrei che ci si dovesse arrivare, perché significherebbe dover mettere una costrizione per colpa di pochi individui”
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Nel frattempo però sempre Sileri mette in campo l’idea di una sorta di passaporto sanitario: “È molto probabile che nel prossimo futuro per svolgere diversi tipi di attività sarà richiesto di comprovare l'avvenuta somministrazione del vaccino"
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Non ha dubbi invece il coordinatore del Cts Agostino Miozzo: “Medici, infermieri, personale sanitario: il vaccino anti Covid deve essere obbligatorio – ha dichiarato Miozzo a Il Messaggero - Lo stesso deve valere per chi lavora nelle Residenze sanitarie, dobbiamo difendere gli anziani”
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Anche Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, ha detto di essere a favore di “una forma di obbligo se gli operatori sanitari non faranno il vaccino”
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Lorenzo D’Avack, presidente del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) ha detto invece: “Sarei abbastanza cauto rispetto all'ipotesi di obbligatorietà per il vaccino anti-Covid: ritengo che eticamente obbligare ad un trattamento sanitario debba rappresentare assolutamente un'eccezione". Poi ha aggiunto che "in questa prima fase è fondamentale incentivare la propaganda a favore della vaccinazione. L'obbligo dovrebbe essere considerato come una extrema ratio"
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Non si è direttamente espresso sull’obbligatorietà Silvio Berlusconi, che tuttavia ha accolto l’idea di una vaccinazione pubblica dei leader per promuoverne la diffusione: “Il vaccino - sottolinea Berlusconi - è l'unico strumento possibile per debellare una tragedia come quella del Covid che è già costata troppi lutti, troppe sofferenze, troppi danni economici, sociali, civili”
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“I leader politici debbono dare il buon esempio – ha scritto Berlusconi in una lettera al Corriere della Sera - e possono farlo insieme. Questo non cancellerebbe ovviamente nessuna distinzione politica, anche in merito alla gestione di questa crisi, ma significherebbe che la politica sa anche unirsi per uno scopo alto e nobile. Dobbiamo fare noi per primi quello che chiediamo agli italiani di fare, per il bene di tutti”

Contraria all’obbligo Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Non penso che lo Stato possa imporre la vaccinazione”, ha detto in un’intervista a Rtl 102.5

Giorgia Meloni si è detta comunque favorevole a promuovere la vaccinazione con altri mezzi: “Penso che si possa spingere con campagne serie, dicendo quali sono i rischi di non vaccinarsi”

Anche Matteo Salvini è contro l’obbligatorietà. Il leader della Lega ritiene che “sia importante spiegare, educare, accompagnare, mai obbligare: non sono mai d'accordo con obblighi che riguardano la vita delle persone”

"Io sono a favore dell'educazione, dell'informazione, dell'accompagnamento, ma contro ogni tipo di obbligo", ha detto Matteo Salvini a proposito del dibattito sulle vaccinazioni anti-Covid. "A me le costrizioni non piacciono", ha ribadito il leader della Lega dopo aver premesso di aver sempre fatto vaccinare i propri figli. E quanto ai medici che potrebbero scegliere di non vaccinarsi, Salvini contesta possibili "liste di proscrizione". "I medici hanno giurato di salvare le vite loro e dei pazienti e penso che ogni scelta sia dettata da cognizione di causa"

Ma intanto i governatori leghisti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, propongono l'istituzione di un passaporto sanitario
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