
Femminicidi, migliaia alle manifestazioni per Sara Campanella e Ilaria Sula a Roma. FOTO
Una mobilitazione che ha coinvolto studentesse e studenti di licei e università a Roma. "Per Ilaria, per Sara, per tutte quante": questo il grido con cui è cominciato il presidio a piazzale Aldo Moro, davanti all'università Sapienza, organizzato dopo i femminicidi di Ilaria Sula, studentessa dell'ateneo romano, e Sara Campanella, uccisa a Messina. La manifestazione si è poi diretta verso San Lorenzo: "Insieme siam partite, insieme torneremo, non una di meno", il coro scandito fino alla fine

PRESIDIO ALLA SAPIENZA
- "Per Ilaria, per Sara, per tutte quante". Scuole e università, migliaia di studentesse e studenti, si sono radunati ieri a Roma per dire basta ai femminicidi dopo gli ultimi casi, due in due giorni, che hanno visto uccise Ilaria Sula, studentessa della Sapienza, e Sara Campanella, universitaria a Messina. Il presidio è iniziato alle 14 del 3 aprile in piazzale Aldo Moro, davanti all’ingresso della Sapienza

MANIFESTAZIONI ANCHE NEI LICEI
- Anche studentesse e studenti dei licei romani hanno voluto far sentire la loro rabbia. Con un'iniziativa simbolica hanno intitolato le scuole con i nomi delle donne uccise nel 2025 per mano di un uomo e nel primo pomeriggio sono scesi in piazza insieme agli altri giovani universitari

STRISCIONI E FUMOGENI
- “Mai più vittime” è lo slogan tra applausi, grida, fumogeni e striscioni per dire basta. Al Machiavelli, al Virgilio, così come al Visconti e al Cavour, e in molti altri istituti, e nelle università di Roma, Cambiare Rotta, Osa, e i collettivi hanno dato vita a un minuto di rumore. “Ci vogliamo vive” è il grido del movimento transfemminista Non una di Meno che ieri ha preso parte alla manifestazione

RETE STUDENTI: “SERVONO PREVENZIONE E CONTRASTO”
- "È successo di nuovo, ancora e ancora. Due vittime in due giorni, due sorelle strappate brutalmente dalla loro vita”. A dirlo è Bianca Piergentili, coordinatrice regionale della Rete degli studenti medi del Lazio. “Siamo stanche di vedere come in Italia non si faccia nulla per combattere il fenomeno, per fermare la cultura patriarcale. Da anni chiediamo prevenzione, informazione, contrasto, chiediamo un'educazione sessuo-affettiva vera ma il Ministro Valditara tace e chiama antiabortisti nelle scuole”

STOP PATRIARCATO
- "L8tto per tutt3, Sapienza transfemminista", si legge su uno striscione dietro alle ragazze che espongono cartelli. "Figlie della stessa rabbia", "distruggiamo il patriarcato", "bruciamo tutto" alcune delle scritte

CENTINAIA DI PARTECIPANTI
- Sono diverse centinaia le persone che hanno preso parte al presidio, arrivando anche oltre il piazzale, sulla strada. "Ilaria poteva essere una di noi, potevo essere io", gridano al microfono collegato alle casse

“SISTEMA MALATO”
- "Siamo qui con dolore ma soprattutto con rabbia. Oggi non è una giornata di pianto o di festa ma di lotta. Siamo stanche di vivere in un paese che non ci rappresenta. Il femminicidio di Ilaria non è un caso di cronaca, un evento isolato ed eccezionale, ma l'estrema rappresentazione di un sistema che è visceralmente malato". E poi lo slogan: "siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce"

FUMOGENI VIOLA e FUCSIA ALLA SAPIENZA
- Dopo il presidio "per Ilaria, per Sara, per tutte" a piazzale Aldo Moro, a Roma, circa 2mila studentesse e studenti sono entrati in corteo per i viali dell'Università Sapienza tra fumogeni viola e fucsia e gli applausi dei presenti. "Sapienza transfemminista. Bruciamo tutto", si legge sullo striscione in testa, lo stesso usato per altre manifestazioni transfemministe dei collettivi dell'ateneo romano

PROTESTA DAVANTI AL RETTORATO
- I manifestanti hanno poi forzato le grate davanti alla statua della Minerva al centro della città universitaria dove stanno ultimando i lavori e hanno lanciato vernice viola contro la fontana senza acqua. In gruppo sono poi saliti sulle scale del rettorato

STRISCIONI E SCRITTE SULL’ASFALTO
- "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce", hanno scandito tra i fumogeni mentre qualcuno faceva scritte sull'asfalto. "Sorella non sei sola", si legge in una di queste. "Riprendiamoci le strade dell'università e rendiamole sicure", avevano detto poco prima al megafono. Sulle grate lo striscione viola con la scritta "Per Ilaria, per Sara, per tutt3"

MANIFESTAZIONE FINITA A SAN LORENZO
- Il corteo sì è concluso a piazza dell'Immacolata, a San Lorenzo. Le studentesse e gli studenti dopo aver lasciato l'ateneo hanno infatti percorso prima viale dell'Università per poi raggiungere viale del Castro Pretorio dove il traffico delle auto è stato interrotto quando il gruppo di manifestanti ha sostato per diversi minuti all'altezza di via Marghera

“NON UNA DI MENO”
- Gli ultimi momenti della manifestazioni sono stati scanditi al grido di "allerta che cammina, lotta transfemminista dalla sera alla mattina, che tremi ogni machista, oggi Roma è transfemminista". Poi il coro finale: "Insieme siam partite, insieme torneremo, non una di meno"