
Coronavirus, vertice sul rientro a scuola: restano divisioni su mascherine e trasporti
Dal vertice tra Governo e Regioni arriva la notizia sul via alla distribuzione dei dispositivi di protezione individuale e gel, mentre da venerdì partiranno le consegne dei banchi. Rimangono però dubbi su diversi aspetti cruciali (in particolare sui trasporti e l'uso delle mascherine) e sulla gestione di eventuali casi. Preoccupano inoltre i risultati degli screening sui docenti

I banchi sono ancora vuoti nelle aule italiane, ma il 14 settembre torneranno ad essere occupati dagli studenti. Non è ancora chiaro, però, con quali modalità. Diversi i nodi da sciogliere, che sono stati affrontati il 26 agosto, in un vertice tra Governo e Regioni sulla riapertura delle scuole. Si è discusso soprattutto del nodo principale dei trasporti e delle mascherine. Ma l'accordo non si è ancora trovato. Il 27 agosto è in programma la Conferenza Stato-Regioni, dove i governatori potranno formalizzare delle proposte
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I governatori delle 20 Regioni si sono confrontati in video conferenza con il ministro dell'Istruzione Azzolina, quello della Sanità Speranza, la ministra dei Trasporti De Micheli, il ministro degli Affari Regionali Boccia, il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Miozzo e il commissario straodinario per l'emergenza Coronavirus Arcuri
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La notizia principale emersa dopo il vertice è che saranno distribuiti da venerdì 28 agosto i primi banchi monoposto alle scuole, mentre è già cominciata la distribuzione di mascherine e gel per i vari istituti
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Uno dei problemi principali da risolvere riguarda la febbre: l'indicazione propposta è far provare la temperatura a casa dai genitori, che dovranno poi consultare il medico curante in caso superi i 37.5°. Ma alcune Regioni hanno imposto la prova prima di entrare nelle scuole
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Se invece un alunno accusa febbre una volta entrato in classe? Lo studente dovrebbe essere "isolato", con mascherina, in uno spazio dedicato e poi l'addetto Covid dell'istituto dovrebbe chiamare i genitori. Su questo punto il vertice non ha chiarito quali saranno le linee guida da seguire
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Sul tema temperature si sono già espressi alcuni governatori, come De Luca (Campania), che ha definito "irrealistica" l'ipotesi di far provare la febbre a casa, proponendo invece di installare termoscanner all'ingresso delle scuole
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Per il momento l'indicazione guida del Cts è che la prova deve essere fatta a casa per evitare assembramenti davanti a scuola durante l'attesa della misurazione e per scongiurare che i ragazzi possano andare sui mezzi pubblici con la febbre
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Il ministro della Salute Roberto Speranza avrebbe spiegato ai governatori che il documento dell'Iss sulla gestione di eventuali casi Covid è "robusto e strutturato" e vale come "protocollo condiviso da adottare in tutto il paese", anche se resta "un testo aperto che potrà essere arricchito con il passare dei giorni, un vademecum per l'apertura delle scuole che può essere sempre aggiornato con l'esperienza sul campo"
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Un altro argomento che sarà affrontato nel vertice è il trasporto pubblico. Per salire su scuolabus o bus locali si dovrà passare ancora per la prova della temperatura? E quanto dovranno essere riempiti i mezzi?
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Al momento i bus regionali possono essere riempiti fino al 50% della capienza, ma il Cts potrebbe introdurre delle deroghe se ci saranno divisori tra i sedili, cosa che potrebbe far salire il numero dei posti occupati fino al 70-80% della capienza
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Per quanto riguarda gli scuolabus, l'indicazione è che sarà obbligatoria la prova della temperatura prima di salire e si potranno sedere vicini solo ragazzi che abitano nella stessa casa. Inoltre, per tragitti inferiori ai 15 minuti, non sarà previsto l'obbligo di distanziamento. Sono state previste anche più corse per cercare di diluire l'affluenza sui mezzi
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Al termine del vertice, le Regioni hanno dichiarato che presenteranno delle proposte per far fronte al tema del trasporto pubblico, in particolare per le ore di punta che coincidono con gli orari di entrata e uscita dalle scuole. E il ministro De Micheli sarebbe disponibile ad eventuali deroghe sul tema
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Altra tematica da affrontare è l'uso delle mascherine durante le lezioni. Se al momento l'obbligo è certo, alcuni governatori, come quello della Liguria Toti, si sono detti contrari chiedendo che possa essere tolta in classe

Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, parlando al L'aria che tira su La7, ha dichiarato che "portare la mascherina a scuola sarebbe auspicabile, ma è impossibile ipotizzare che ragazzini e bambini possano indossarla per cinque ore di seguito. È importante - ha aggiunto -che la portino all'ingresso e all'uscita da scuola. Durante l'intervallo pure ma vedo difficile fare la merenda con la mascherina in faccia"

Passando dagli alunni ai professori, con l'inizio dello screening del personale scolastico prima della ripartenza, preoccupano gli esiti dei test effettuati. Finora già 20 persone sono risultate positive in Umbria e 6 nel Trevigiano

Il ministro dell'Istruzione Azzolina, durante l'incontro, avrebbe detto che "grazie alle risorse stanziate per l'emergenza ci saranno oltre 70mila unità di organico in più per la ripartenza tra docenti e Ata"

Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e membro del Comitato Tecnico-scientifico ha dichiarato che "è necessario evitare che con la riapertura delle scuole si crei una sorta di corto circuito fra scuole e famiglie" che potrebbe portare a "un aumento ulteriore dei casi, speriamo contenibile"

"Dal Governo solo dubbi e incertezze. Sindaci, presidi, insegnanti e governatori attendono invece risposte concrete e attuabili. Non è più possibile andare oltre": così il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha commentato la videoconferenza sulla riapertura delle scuole

"Non si tratta di un fallimento, ma di un dialogo proprio perché va costruito un percorso che ha più soggetti responsabili coinvolti sia a livello del Governo, sia al livello delle Regioni", ha detto il ministro della Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti rispondendo ad una domanda sull'esito dell'incontro tra Regioni e Governo

"L'ennesima riunione con il Governo, a pochi giorni dall'inizio della scuola, si è conclusa con un nulla di fatto: nessuna decisione sull'uso o meno delle mascherine in aula né sulle modalità di rientro così come sul trasporto pubblico locale", ha dichiarato il governatore Giovanni Toti