
Scuola e Coronavirus, le linee guida e le problematiche della riapertura
Arrivate alcune diffide ai presidi da parte dei genitori che chiedono un rientro in classe dei figli in sicurezza e senza dover indossare mascherine. Preoccupazione tra i professori, soprattutto over 55, non più tutelati tra i soggetti a rischio. Su bus nessuna deroga: distanziamento di 1 metro

Il Comitato tecnico-scientifico ha diffuso le nuove linee guida per la riapertura in sicurezza delle scuole nel quadro dell'emergenza Coronavirus, ma rimangono diverse problematiche: dalle diffide dei genitori ai presidi fino ai timori dei docenti più in là con gli anni che dovranno tornare a insegnare in presenza
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Ai presidi degli istituti scolastici stanno arrivando diffide da parte di alcuni genitori che chiedono che il ritorno in classe dei figli avvenga senza rischi e senza che i ragazzi debbano indossare le mascherine
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Malumore anche tra i docenti. Se fino al 31 luglio è stato possibile, per gli over 55, lavorare e svolgere gli esami di maturità a distanza, dal 14 settembre la modalità in smart working non è più prevista
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Un altro problema riguarda gli spazi che gli Enti locali non hanno ancora provveduto a trovare e l’arrivo, ad anno scolastico già iniziato, dei banchi monoposto
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“Non ho avuto un giorno di serenità - è lo sfogo di Viviana Ranucci, dirigente dell'Istituto comprensivo Alessandro Magno di Ostia - abbiamo interloquito in continuazione con il provveditorato, l'ufficio tecnico, le istituzioni ma senza arrivare a conclusione: abbiamo sperato che accadesse qualcosa ma nessuno spazio in più è arrivato. Se non ci faranno avere i banchi, come faremo?”

La preside, per esempio, userà le palestre e il teatro a disposizione delle scuole e ha chiesto anche di poter fare lavori e ottenere altri spazi ma ha fatto sapere di non aver “avuto risposte, nulla si è mosso”

Riguardo ai cosiddetti lavoratori fragili, con il dl Agosto escono dalla lista i docenti e Ata over 55 anni. Per essere considerati tali - si legge nel testo dell'Istituto superiore di Sanità - è necessaria la presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative o di patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche, indipendentemente dall'età. In questi casi è prevista la sorveglianza sanitaria eccezionale

"Bisogna sanare questo vizio con un provvedimento legislativo o un emendamento ai decreti in approvazione nei prossimi giorni, individuando fino a che data viene definita la copertura come sorveglianza speciale per il personale fragile e gli istituti contrattuali ai quali fare riferimento per l'utilizzo di questo personale", è la richiesta di Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola

Del tema degli over 55 si discuterà al Tavolo tra ministero e sindacati previsto per il prossimo 26 agosto, dove si cercherà di trovare soluzione anche per le altre varie problematiche

L'Italia ha un primato che riguarda proprio l'età elevata del personale scolastico: secondo il "Rav Infanzia", l'ultimo Rapporto Invalsi sulla scuola 3-6 anni, il 40% degli insegnanti di bambini di questa fascia di età ha più di 55 anni

Solo lo 0,9% ne ha invece meno di 25

Anche l'Ocse ha certificato che il corpo docente in Italia è il più anziano tra i Paesi dell’organizzazione e l'Italia ha la quota maggiore di docenti ultra 50enni

A oggi anche nella scuola primaria e secondaria l'Italia ha il tasso più basso di insegnanti nella coorte dei 25-34enni (0,5%), rispetto al 3% tra i 50-59enni. Questo fa temere un numero elevato di assenze di lavoratori fragili a cui dovranno far fronte con le supplenze i provveditorati e i dirigenti scolastici

C’è la possibilità concreta che molti lavoratori ultra 55enni che si trovano in situazioni critiche presentino un certificato medico di esonero dalla presenza sul posto di lavoro considerato a rischio

Restano fermi gli attuali criteri di distanziamento all'interno dei mezzi di trasporto: il CTS ha chiarito che non concederà alcuna deroga al metro, anche con obbligo di mascherina. È emerso nella riunione sul trasporto pubblico locale, presenti anche le Regioni, in vista della riapertura della scuola. Le due soluzioni tecniche sulle quali lavorare sono l'utilizzo di separatori sui mezzi del TPL e la differenziazione degli orari scolastici

Per quanto riguarda i separatori - spiega l'assessore Fulvio Bonavitacola, che coordina gli assessori regionali ai trasporti - il Ministero delle infrastrutture ha fatto presente di aver già predisposto una bozza di circolare per la messa in opera di distanziatori nei mezzi di trasporto extra-urbano e nei treni locali

Tuttavia, deve ancora essere individuato il materiale idoneo e la certificazione sanitaria finale. Questa soluzione, che non potrà essere disponibile a breve, non potrà applicarsi però al trasporto urbano (metro e bus). Riguardo la questione dell'orario differenziato - fa sapere l'assessore - , è stato ribadito che è rimessa del tutto all'autonomia degli istituti scolastici e alle decisioni nell'ambito dei tavoli regionali e provinciali. Non c'è un'indicazione nazionale

Le Regioni hanno fatto presente che il mero scaglionamento degli orari, soprattutto per quanto riguarda l'extraurbano, non può essere la soluzione, vista l'impossibilità di adeguare i servizi (sia in termini di mezzi, sia di personale) in così poco tempo. Le Regioni ricordano che da tempo avevano sollecitato una regia nazionale a questo riguardo

Anche riguardo l'utilizzo di NCC e bus turistici, è stato segnalato che in molte Regioni già si fa ricorso al trasporto non di linea, semmai c'è l'esigenza di accelerare le procedure di affidamento, ma ciò non ha risolto il problema: il mercato di questi mezzi non è illimitato