Per Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Oms, un nuovo lockdown non è in previsione. Dei tre scenari che ipotizza il più plausibile è il secondo, che prevede una crescita dei casi una volta che in autunno saranno riaperte le scuole e aumentata l'affluenza sui mezzi pubblici
In un’intervista all’Ansa, Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e membro del Comitato tecnico scientifico traccia i tre scenari possibili che l’Italia potrebbe vivere il prossimo autunno in base all’evolversi della pandemia da coronavirus. L’esperto, per adesso, esclude “un nuovo lockdown globale”.
Guerra scongiura un nuovo lockdown
Il direttore aggiunto dell’Oms ha spiegato all’Ansa che una nuova quarantena generale “non è in previsione perché causerebbe danni senza dare benefici". “Adesso – spiega - siamo in una posizione diversa: stiamo ancora vivendo di rendita rispetto a quanto il lockdown ci ha permesso di ottenere". Inoltre, secondo il membro del Cts, oggi ci sono "piani ospedalieri aggiornati e sono aumentate le strutture di terapia subintensiva e intensiva", contando anche sul fatto che "non ci troviamo più di fronte a un virus del tutto sconosciuto".
Il primo scenario
Il primo scenario ipotizzato da Ranieri Guerra in un’intervista all’Ansa è il più ottimistico. Si parla di un "aumento molto lento e costante dei casi, non necessariamente collegato a un aumento dei malati". Il fatto che si sia abbassata l'età media dei contagi, osserva Guerra, "ci fa capire che gli anziani si proteggono rigorosamente, cosa che non fanno i giovani, forse anche per colpa del messaggio dato inizialmente". Concorda con altri esponenti della comunità scientifica sul fatto che, nonostante i giovani riescano a sopravvivere al contagio da Covid-19, “comincia a esserci evidenza, nel medio tempo, di rischi di patologie che immediatamente non hanno una rilevanza clinica importante, ma che con l'andare del tempo possono dare danni”.
Il secondo, quello più plausibile
Delle tre ipotesi, Guerra riferisce che la seconda - che è anche la più complessa - è quella più probabile. Il secondo scenario prevede che con l'autunno, la riapertura delle scuole e il maggior ricorso ai trasporti pubblici, si possa creare una sorta di "corto circuito fra scuole e famiglie" che potrebbe portare a "un aumento ulteriore dei casi, speriamo contenibile". “Sarà quindi molto importante – aggiunge - identificare i possibili piccoli focolai in maniera tempestiva, tracciando immediatamente i contatti e proteggendosi adeguatamente". Le scuole, sostiene Guerra, "devono riaprire perché i danni su una generazione privata dell'educazione potrebbero essere incolmabili".
L'ipotesi peggiore secondo l'Oms
Il terzo scenario è decisamente il peggiore: è quello in cui la situazione potrebbe sfuggire di mano, con "un aumento dei casi tale che sul territorio non si riuscirebbe più a fare diagnosi e tracciamento adeguati" causa di anche "un aumento dei ricoveri, anche se in media i casi potrebbero essere meno gravi in quanto in ospedale si arriverebbe comunque prima" vista l’organizzazione che deriva dall’esperienza dei primi medi del 2020.