
Cop26, il report del Wmo sulla salute climatica: ultimi 7 anni i più caldi mai registrati
L'Organizzazione metereologica mondiale ha pubblicato lo 'State of Climate': un resoconto sulla situazione climatica. Alla conferenza dell'Onu a Glasgow si parlerà di come il riscaldamento globale rischia di portare "ripercussioni per le generazioni attuali e future"

L’Organizzazione metereologica mondiale (Wmo) ha pubblicato il suo ‘State of Climate’: un resoconto dello stato di salute climatico del nostro pianeta che anticipa la Cop26 di Glasgow. Alla conferenza sul clima dell’Onu (dal 31 ottobre al 12 novembre 2021) si parlerà di come gli ultimi 7 anni siano stati i più caldi mai registrati, del livello d’innalzamento dei mari e della nuova normalità rappresentata dagli eventi estremi. “La Cop26 deve essere un punto di svolta per le persone e per il pianeta”, ha detto Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu
Glasgow si prepara per la Cop26
Secondo il documento, le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto nel 2020 nuovi massimi: +149% di anidride carbonica, +262% di metano e +123% del protossido di azoto. Livelli che nel 2021 stanno continuando ad alzarsi
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Basandosi sui dati da gennaio a settembre, lo "State of Climate" fa emergere che si è registrata una temperatura di circa 1,09°C al di sopra della media 1850-1900 nel 2021. Non si esclude la possibilità che questo diventi il quinto o settimo anno più caldo mai registrato e che il 2015-2021 sia il periodo con temperature più elevate di sempre. Temperature che hanno provocato il prosciugamento di interi laghi (come il lago Van in Turchia) e riserve d’acqua
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Il report del Wmo rivela che il riscaldamento degli oceani e lo scioglimento del ghiaccio dei Poli sta portando a un innalzamento del livello medio del mare. Tra il 1993 e 2002, era di 2,1 mm. Tra il 2013 e 2021 di 4,4 mm, più del doppio. Circa il 90% del calore accumulato nel ‘sistema Terra’ è immagazzinato nell’oceano
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Le acque degli oceani stanno diventando sempre più acide. Assorbono, infatti, circa il 23% delle emissioni annue di Co2. Il pH (l’indice di acidità) della superficie dell’oceano aperto è diminuito negli ultimi 40 anni: quando cala il pH dell’oceano, cala anche la sua capacità di assorbire anidride carbonica dall’atmosfera, cosa che accelera il surriscaldamento
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L’estensione del ghiaccio marino artico a marzo (periodo dell’anno in cui raggiunge il suo massimo) era inferiore alla media 1981-2010. A settembre, invece, è risultata maggiore rispetto agli ultimi anni con 4,72 milioni di km quadrati. Tuttavia, si tratta della 12esima estensione di ghiaccio minima più bassa da 43 anni. Nel mare della Groenlandia orientale ha raggiunto il suo minimo record, mentre nell’antartico è rientrata nella media 1981-2010
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Il documento spiega che le temperature eccezionali raggiunte la scorsa estate e il freddo anomalo che ha colpito gli Stati Uniti a febbraio potrebbero essere la nuova normalità. L’11 agosto in Sicilia si sono registrati 48,8°C: record europeo. La conseguenza più visibile è stata l’esplosione di numerosi incendi in Italia, ma anche Algeria, Turchia e Grecia
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Inondazioni mai viste prima hanno colpito l’Europa a metà luglio. Germania e Belgio hanno subito precipitazioni pari a 100/150 mm di pioggia che ha causato frane e oltre 200 morti. Fenomeni meteo estremi che hanno colpito anche Amazzonia e Africa orientale. L’America Latina ha invece dovuto fare i conti con la siccità e il forte freddo di fine luglio che ha danneggiato le coltivazioni di caffè in Brasile. I 20 mesi da gennaio 2020 ad agosto 2021 sono stati i più secchi mai registrati per gli Stati Uniti sudoccidentali
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Gli eventi metereologici estremi, uniti agli effetti della pandemia di Covid-19, secondo lo "State of Climate" hanno fatto registrare in ottobre 2021 un numero di Paesi colpiti dalla denutrizione mai visto prima (+19%). Le nazioni più colpite sono: Etiopia, Madagascar, Sud Sudan e Yemen
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Come si legge nel rapporto di Wmo, le conclusioni sono chiare: “Le concentrazioni record di gas serra nell’atmosfera e il calore accumulato associato hanno spinto il pianeta in un territorio inesplorato, con ripercussioni di vasta portata per le generazioni attuali e future. Gli ecosistemi si stanno degradando a un ritmo senza precedenti, che si prevede accelererà nei prossimi decenni”
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