G20, anche la crisi climatica e la transizione ecologica al centro del vertice

Ambiente

Alberto Giuffrè

Trattative in salita sui temi legati al clima. Ma l'esito del vertice sarà fondamentale in vista della Cop26 di Glasgow che inizia il 31 ottobre

Crisi climatica e transizione ecologica. Ci sono anche e soprattutto questi due temi al centro del G20. Il risultato che verrà fuori da Roma sarà la base di partenza dei negoziati alla Cop26, il vertice delle Nazioni Unite sul clima che si apre a Glasgow il 31 ottobre.  I leader riuniti a Roma rappresentano infatti circa l'80% delle emissioni globali di gas serra. Sono tutti consapevoli degli allarmi lanciati dagli scienziati sull’innalzamento della temperatura media globale che sta già manifestando i propri effetti. La risposta, però, non è unanime.

g20

Gli obiettivi dei Paesi

Da una parte ci sono i Paesi che hanno come orizzonte per la neutralità climatica il 2050, come l’Unione Europea, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Dall’altro Cina e Russia che guardano al 2060. Anche tra i Paesi più ambiziosi però non mancano le difficoltà. Il presidente statunitense Joe Biden, ad esempio, arriva a Roma senza aver superato l’ostilità del Congresso al suo piano per la transizione. Insomma, le trattative partono in salita.  

 

Quali rischi

Intanto uno studio del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici mostra i rischi per i Paesi del G20. Rischi che riguardano la salute delle persone, con le ondate di calore che – nello scenario peggiore – provocheranno un notevole aumento delle vittime. E rischi che riguardano l’economia: le perdite potrebbero essere il doppio di quelle causate dal Covid-19.  

g20

Il vertice della scorsa estate

Dei temi legati al clima e all’energia si era parlato già al G20 tematico dell’estate scorsa a Napoli. Ma i ministri erano uscita da Palazzo Reale senza trovare un’intesa su temi cruciali come l’eliminazione del carbone. “Tenete conto - aveva detto a Sky TG24 il ministro della Transizione ecologica Cingolani al termine della PreCop di Milano - che i primi ministri si prendono tutte le gatte da pelare più complesse. Però in questi mesi noi abbiamo lavorato perché queste gatte da pelare fossero un pochino preparate”.

Ambiente: I più letti