Chi è Pecco Bagnaia: dalle minimoto alla seconda vittoria nel Mondiale. FOTOSTORIA
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Il pilota torinese della Ducati ha vinto per il secondo anno consecutivo il titolo nella classe regina del Motomondiale: Martin - l'unico che poteva superarlo - è caduto al sesto giro del Gp di Valencia. La vittoria europea a 12 anni, l’incontro con Valentino Rossi, i numeri e il suo tifo per la Juventus: ecco chi è l'uomo che ha riportato al trionfo la Ducati
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- Il torinese Francesco “Pecco” Bagnaia è di nuovo campione del mondo. L'unico che poteva strappargli il titolo era Martin, che però è caduto al sesto giro del Gp di Valencia del 26 novembre 2023. Già nel 2022 Pecco aveva riportato l'Italia a vincere. Non succedeva dal 2009, anno della vittoria di Valentino Rossi, e che aveva segnato il ritorno ai fasti della casa automobilistica di Borgo Panigale, di nuovo prima dopo 15 anni. Prima di Bagnaia, l’ultimo a vincere su Ducati era stato l’australiano Casey Stoner nel 2007
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- Per Bagnaia i sogni sono diventati realtà: seguito e supportato da papà Pietro, sin da bambino ha cominciato a correre nelle categorie Minimoto e MiniGP, laureandosi nel 2009 a 12 anni campione europeo. Nel 2010 corre nel campionato mediterraneo 125 PreGP e poi nel CEV (il campionato spagnolo velocità)
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- Il pilota classe ’97 esordisce nel 2013 nel campionato di Moto3 con il San Carlo Team Italia, anche se la vera svolta della sua carriera arriva nel 2014, quando entra a far parte del neonato SKY Racing Team VR46 e dell'Academy VR46, il team guidato dal nove volte campione del mondo Valentino Rossi (in foto l'arrivo a novembre 2013 di Bagnaia nel team, qui insieme a Valentino Rossi, Vittoriano Guareschi, Team Manager, e Romano Fenati, l'altro pilota della casa)
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- Senza i consigli di Rossi, Bagnaia non sarebbe forse arrivato a trionfare nella classe regina. Infatti, a 17 anni, Pecco si trasferisce a Tavullia, nel pesarese, dove sboccia motoristicamente fra il 'Ranch' e la 'Biscia', le piste di allenamento del Dottore. Dopo una parentesi con Mapfre Team Mahindra, vince il Mondiale di Moto 2 nel 2018 con lo Sky Racing Team VR46
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- Il biennio con la Pramac Ducati, team satellite della casa di Borgo Panigale, tra il 2019 e il 2020 in MotoGp lo aiuta a fare esperienza nella classe regina: dopo un anno sfortunato, ottiene il primo podio nel settembre 2020 sul circuito di Misano arrivando terzo. Buone prestazioni gli permettono di passare nel 2021 alla Ducati, dove va ad affiancare l’australiano Jack Miller
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- L’anno in cui sboccia definitivamente Bagnaia è il 2021. Piazzamenti a podio, la prima vittoria nel GP di Aragona e quattro primi posti permettono al pilota Ducati di rimontare in classifica generale e classificarsi secondo, alle spalle del francese Fabio Quartararo su Yamaha, che si laurea campione del mondo
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- Nel 2022 il campionato inizia male per Bagnaia, che a metà stagione si trova a dover rimontare 91 punti in classifica rispetto a Quartararo. Eppure, anche Bagnaia riesce a infilare un incredibile filotto di 4 vittorie (Assen, Silverstone, Red Bull Ring e Misano) che lo aiutano a rimettersi in carreggiata per il titolo mondiale, grazie anche alla flessione di rendimento del transalpino. A Philip Island, in Australia, il definitivo sorpasso, suggellato dalla successiva vittoria a Sepang
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- Il 6 novembre 2022 a Valencia a Bagnaia serviva arrivare fino in fondo alla gara: un’eventuale uscita di scena, seguita da una vittoria di Quartararo, avrebbe vanificato tutto. Il nono posto è stato perciò sufficiente visto che, comunque, il transalpino della Yamaha è giunto soltanto quarto e a vincere è stato Rins su Suzuki, seguito da Binder e Martin. Dopo la vittoria, Bagnaia parlava della “gara più difficile della mia vita”
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- Quella gara sanciva un doppio primato per le statistiche: Bagnaia diventava il primo pilota della VR46 Academy, nata nel 2013, a diventare campione del mondo. Inoltre, il pilota piemontese della Ducati riusciva a replicare quanto fatto dal mitico Giacomo Agostini, vincitore di ben 15 titoli iridati, che, proprio 50 anni fa, fu l’ultimo pilota italiano a vincere un titolo su una moto tricolore, la MV Agusta nell’allora classe 500 cc
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- Il Mondiale 2023 porta con sé qualche novità, come le Sprint Race ogni weekend di gara: Bagnaia vince subito sia la prima Sprint che la prima corsa ufficiale in Portogallo. Non mancheranno però gare meno facili: in Argentina cade mentre è secondo, in America mentre è in testa alla corsa, e poi anche in Catalogna, dove viene colpito dalla KTM di Binder
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- Da Barcellona in poi si risveglia Martin, l’unico che riuscirà davvero a mettere in difficoltà Bagnaia, che resta in testa alla classifica fino alla tappa in Indonesia, quando dopo la Sprint cede temporaneamente il posto a Martin. Si arriva all’ultimo Gp, quello di Valencia, con lo spagnolo che cade al sesto giro: con 14 punti iniziali di vantaggio in classifica generale, il torinese porta a casa il suo secondo Mondiale (e il settimo Gp della stagione). Primo anche in quattro Sprint
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- Solitamente i piloti mantengono un numero fortunato per tutta la loro carriera, o quasi. Valentino Rossi e il suo 46 ne sono un esempio, ma non è invece il caso di Bagnaia. Oltre al Dottore, un altro idolo del pilota Ducati è il giapponese Noriyuki Haga, motivo per cui si era identificato nel 41, occupato all’arrivo in Moto3. Scelse allora il 21, legato a un altro idolo, l’australiano Troy Bayliss. In Moto2 lo ha raddoppiato, passando al 42, poi legato alla conquista del titolo. Lo ha invece addirittura triplicato in MotoGP, dove è passato al 63
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- Oltre alle moto, Pecco Bagnaia si cimenta anche con il cross e il supermotard e nelle sue sessioni c’è spazio anche per il kart. Tifoso della Juve e appassionato di tennis, alla Gazzetta nel 2021 ha dichiarato il suo amore per la cucina: “Se non fossi stato un pilota? Sarei stato uno chef. Mi sarebbe piaciuto aprire un ristorante”
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- Una persona importante nella vita di Pecco Bagnaia è la fidanzata Domizia Castagnini, fashion buyer piemontese, che conosce fin da bambino e con cui vive a Pesaro dal 2019, dopo una relazione a distanza di tre anni. Insieme a loro c’è anche Turbo, il loro cagnolino