Il vertice tra i 12 club fondatori della Superlega si conclude con una nota: "Alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto". Primi a certificare la retromarcia i Citizens. Poi il dietrofront di tutti i club inglesi. Sul fronte spagnolo, l'Atletico Madrid pare intenzionato ad andare avanti sulla linea del Real. Il Barcellona attenderebbe l'assemblea dei soci. Tra le italiane l'Inter annuncia: "allo stato attuale il progetto Superlega non è più interessante"
Travolta dalle polemiche, la Superlega potrebbe non partire. Si è conclusa una riunione d'urgenza tra i 12 club fondatori che ha visto l'abbandono da parte di tutte le società di Premier. (SUPERLEGA, RIVOLUZIONE FALLITA IN 48 ORE) Dopo la retromarcia del City, già salutata con euforia dalla Uefa, si sono allineati tutti gli altri club inglesi, abbandonando di fatto il progetto. Sul fronte spagnolo, invece, al momento l'Atletico Madrid pare intenzionato ad andare avanti nel progetto sulla linea del Real. Il Barcellona invece attenderebbe l'assemblea dei soci per una decisione definitiva. Il Manchester City ha confermato sul proprio sito l'intenzione di lasciare la lega, dicevamo, per primo: i vertici hanno annunciato di aver "avviato le procedure per ritirarsi dal progetto di Superlega". E i Citizens sono stati imitati, uno ad uno, dagli altri connazionali coinvolti. "Sono lieto di dare il bentornato al Manchester City nella famiglia del calcio europeo", ha commentato il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin. "Hanno mostrato grande intelligenza nell'ascoltare le tante voci - in particolare i loro tifosi - che hanno enunciato i benefici vitali che l'attuale sistema ha per tutto il calcio europeo; dalla finale di Champions League fino alla prima sessione di allenamento di un giovane giocatore in un club di base", ha proseguito Ceferin in una nota. La seconda squadra di Manchester per trofei vinti è stata imitata dai più blasonati cugini dello United, il cui vice-presidente, Ed Woodward, designato ad essere il vice-presidente anche della futura Superlega, ha annunciato che lascerà il club inglese al termine del 2021. Tra le altre squadre che hanno liquidato con un tweet la fugace esperienza, l'Arsenal ha aggiunto un messaggio di scuse ai tifosi: "Come risultato dell'ascolto e della comunità calcistica in generale negli ultimi giorni ci stiamo ritirando dalla proposta di Super League. Abbiamo commesso un errore e ce ne scusiamo". ( (COME FUNZIONA - LE SQUADRE - QUANTO VALE - LE REAZIONI - IL DOCUMENTO NASCOSTO).
Johnson: "Bene City e Chelsea, escano pure altri"
La decisione del Chelsea e del Manchester City di abbandonare sul nascere il progetto "è, se confermata, assolutamente giusta e mi complimento con loro" per questo. Scriveva stasera il premier britannico Boris Johnson via Twitter, non senza insistere nella richiesta che pure le altre società scissioniste, in particolare le 4 inglesi rimaste (Manchester United, Liverpool, Arsenal e Tottenham) si ritirassero. "Io spero - conclude il primo ministro Tory - che anche gli altri club coinvolti nella Superlega europea ne seguano le orme".
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Le proteste dei tifosi del Chelsea
Oggi, davanti allo Stamford Bridge, lo stadio londinese del Chelsea, si è tenuto un raduno di protesta dei tifosi, che hanno scandito slogan contro "l'avidità" dei club protagonisti del progetto e hanno mostrato cartelli di vario tenore. Fra le scritte esibite, assieme a sciarpe e bandiere con i colori del team del cuore, quelle che recitano: "Siamo tifosi, non clienti, "Vogliamo le nostre fredde notti a Stoke"; o ancora "Il calcio appartiene a noi, non a voi". "Questo non è il club di cui siamo innamorati", hanno scandito inoltre alcuni sostenitori, fra i quali giovani e giovanissimi, ma non solo. Non mancano appelli rivolti infine direttamente a Roman Abramovich, patron russo del Chelsea, al grido "Roman, fai la cosa giusta". Una manifestazione analoga si era svolta ieri sera a Leeds, dove l'arrivo ad Elland Road del bus del Liverpool era stato rallentato dalla contestazione dei tifosi della squadra di casa, contrari alla Superlega al pari di gran parte di quelli delle 6 società inglesi più ricche e titolate coinvolte nell'operazione.
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Perez: "Non temo che club lascino il progetto"
"Non temo che alcuni dei club lascino il progetto di Superlega. La situazione è talmente grave che tutti sono d'accordo per portare a termine il progetto e trovare una soluzione. Nessuno è entrato perché messo sotto pressione", aveva profetizzato in giornata il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, rispondendo a una domanda del quotidiano francese L'Equipe. Quanto alla pioggia di critiche e alle dure prese di posizione dei principali leader europei contro la Superlega, Perez spiega: "Parleremo con i responsabili politici europei. Gli hanno raccontato che metteremo in pericolo i campionati nazionali, che vogliamo essere sempre più ricchi. Sono delle stupidaggini e ci hanno creduto".