Yellowstone 2, la recensione del primo episodio della serie tv con Kevin Costner
Leggi la recensione del primo episodio della seconda stagione di 'Yellowstone', in onda su Sky Atlantic ogni mercoledì alle 21.15 (la serie è disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV) - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO
Yellowstone 2, cos'è successo nel primo episodio
La seconda stagione di Yellowstone si apre poco tempo dopo la fine della prima. Ritroviamo Kayce, che ha veramente la stoffa del cowboy, al ranch, intento, insieme agli altri, come sempre guidati da Rip, a catturare una mandria per riportarla a casa. E’ infatti tempo di inseminazione artificiale per gli animali, e a doversi occupare degli aspetti più sgradevoli sarà l’ultimo arrivato…cioè Avery! Anche a Jimmy – sempre più a suo agio nei panni del mandriano (ora ha un capello, e quantomeno non cade più da cavallo!) –, però non andrà molto bene, ma d’altronde c’è poco da stare a disquisire: gli ordini sono ordini!
In realtà, per essere precisi, questo primo episodio si apre con un sogno-visione di Thomas Rainwater, che, con il viso sporco di cenere e rigato dal sangue, dall’alto di un promontorio osserva con occhi sbarrati la riserva, precisamente una porzione di territorio chiaramente “maledetta”: quella legata ai suoi affari con Dan Jenkins. Un albero e una donna in fiamme, fumo ovunque, e una generale sensazione di inquietudine. Rainwater, seduto accanto a Jenkins – anche lui non propriamente in ottima forma, visto che ha mezza faccia ustionata – chiede al suo socio cosa gli sia successo…e quello in tutta risposta gli punta contro una pistola e spara. Thomas si risveglia di soprassalto: era solo un incubo. Oppure si tratta di una premonizione? Ciò che è certo è che, tranne uno, i rappresentanti della tribù sono tutti d’accordo con lui per quanto riguarda il progetto del nuovo casinò, che in realtà non sarà altro che il proverbiale Cavallo di Troia per la riconquista dei territori che una volta appartenevano ai loro antenati.
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E Dan? L’avevamo dato tutti per morto dopo il finale della prima stagione, e invece è ancora vivo. Certo, sul suo collo ci sono ancora i segni della corda a cui è stato appeso, ma riesce già a mangiare cibo solido - come rimarca per sfotterlo John quando lo incontra in un diner -, dunque il peggio è passato. Seduto al tavolo del suo nemico, sorseggiando del caffè, Dutton cerca di mettere in chiaro la sua posizione, ma il californiano innamorato del Montana non si lascia intimidire. Male, molto male, gli risponde l'altro, e poi gli lancia una neanche troppo velata minaccia: sarebbe stato meglio se fosse andato dallo sceriffo, perché la prossima volta sarà lui stesso a prendere in mano la faccenda. E la prossima volta sarà quella definitiva.
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Tornando al ranch, in questo episodio fa il suo ingresso un nuovo mandriano, Cowboy. Uno che fa quella vita da anni e che ha lavorato un po’ in tutti gli allevamenti del Montana…e conosce Walker. E’ proprio lui, infatti, a metterlo in guardia su quel posto e sul secondo in comando di John Dutton. Come era facile immaginare, i rapporti tra i due sono sempre più tesi: da una parte il mandriano musicista, che non vuole trovarsi a commettere crimini e che vorrebbe solamente andarsene, dall’altra Rip, che lo odierebbe anche solo per il fatto che ha osato flirtare con Beth, e che comunque non si fida di lui, infatti non perde occasione per ricordargli chi dà gli ordini e chi, invece, deve obbedire.
Praticamente diseredato, Jamie è andato a vivere da Christina. Mentre lei continua a correre come un treno e a portare avanti la sua campagna elettorale, lui comincia a chiedersi se non abbia fatto una, passateci il temine, colossale ca**ata rivelando alla giornalista Sarah Nguyen gli sporchi segreti di famiglia. Il poverino è così in crisi da non riuscire nemmeno a ordinare un caffè senza l’aiuto della barista: come potrà essere un Procuratore Generale all’altezza? Forse suo sorella in fondo non aveva tutti i torti su di lui…
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A proposito di Beth: l’unica figlia di John ha mantenuto la sua promessa e si sta adoperando per fare in modo che il tavolo di famiglia resti in famiglia. Chi vi siederà, però, è un altro paio di maniche. Brillante e spietata come al solito, anzitutto ha trovato la candidata ideale da piazzare contro l’odiato fratello alle imminenti elezioni: Cassidy Reid, ex campionessa di rodeo, biondissima, con un sorriso scintillantissimo, e bendisposta a farsi supportare dai Dutton. Poi, con un vero colpo di genio, ha trovato anche il modo per mettere al sicuro il ranch: l’acquisizione di una serie di terreni che faranno da “cintura di protezione” e che, nel corso di pochissimo tempo, frutteranno un bel po’ di dollaroni ai compratori grazie ad alcune regolamentazioni locali di conservazione del territorio selvatico e agricolo. Un vero e proprio colpaccio, e a sostenerla c’è il fidato Bob, suo amico e mentore da anni.
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Anche Monica guarda avanti. Fisicamente sta molto meglio, ma il morale è abbastanza a terra dopo la confessione di Kayce. La giovane Long decide che è ora di rimettersi in gioco, così contatta il rettore della Montana State University e dice di averci ripensato: vuole insegnare lì. Le viene affidata la cattedra di Storia Americana, con la promessa della totale libertà: potrà parlare di ciò che vorrà e dal punto di vista che riterrà più consono, non dovrà limitarsi a raccontare la “versione ufficiale”, cioè quella dei colonizzatori. Col marito, però, non va altrettanto bene. Kayce va a trovarla una sera e chiede di vedere Tate, ma Tate sta già dormendo. I coniugi Long-Dutton sono nella stessa stanza, ma non potrebbero essere più distanti. La decisione di Kayce di tornare al ranch, poi non ha fatto altro che peggiorare le cose: davvero ha pensato che potesse essere una buona idea?
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Nel frattempo, la sera, i mandriani, su suggerimento di Cowboy, decidono di sfidarsi non a poker, bensì a al poker dei cowboy…che, in sostanza, sarebbe una partita di poker giocata in un recinto con un toro pronto a ribaltare il tavolo e a incassare tutto, per usare un eufemismo. A vincere a questo scellerato gioco è, manco a dirlo, Avery, l’unica cowgirl (ma noi un po’ ce lo aspettavamo!). Richiamati all’ordine da Rip, i ragazzi decidono di andare a bere in un bar della zona, ma, una volta lì, si ritrovano coinvolti in una rissa perché Jimmy, invaghito della sua collega, risponde a tono a uno che vuole provarci con lei.
Avvisato da Kayce, che nella baracca-dormitorio si ritrova di fronte una serie di lividi e occhi neri, Rip prende in mano la situazione: prima i suoi uomini le avranno anche prese, ma ora è tempo di restituirle! Dopo aver fatto entrare nel bar un toro bello carico, il fixer del Yellowstone Dutton Ranch mette in chiaro alcune cose col proprietario: nessuno pesta i suoi ragazzi senza conseguenze. E infatti le conseguenze ci sono. Fuori, nel parcheggio, i picchiatori vengono picchiati. Giustizia è fatta (più o meno). L’unico che non partecipa è Walker, che in compenso, se non fosse per Lloyd rischia di prenderle da Rip.
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Arriviamo così alla parte finale dell’episodio. Mentre Jimmy manda indietro un conato di vomito dietro l’altro (inseminare a mano un centinaio di vacche non dev’essere proprio il lavoro più bello del mondo…), John, improvvisamente, si accascia a terra e comincia a sputare sangue. Viene portato prontamente sul camion della veterinaria, che gli fa una radiografia e scopre cosa sta succedendo: no, non è il tumore al colon, come pensa Dutton, si tratta di un’ulcera perforata. La pragmatica dottoressa decide di aprirlo seduta stante e di cauterizzare, altrimenti in 20 minuti John morirà. E John, grazie al suo intervento, ce la fa. Sull’elicottero, in viaggio verso l’ospedale, suo figlio Kayce, in un moto di ottimismo, gli dice di guardare il lato positivo: non ha il cancro. Peccato che le cose non stiano proprio così. Il suo tempo sta per volgere al termine, ma lui ha ancora tante, troppe cose da fare…
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Yellowstone 2, il commento al primo episodio
Altro giro, altra corsa, perché la vita in fondo non è altro che un grande rodeo, specialmente nel Montana. Yellowstone riparte con un episodio che tira le fila di quanto successo nel finale della prima stagione e che prepara il terreno per ciò che vedremo più avanti. I Dutton, per farla breve, sono sempre i Dutton, così come Rip Wheeler è sempre Rip Wheeler, e lo stesso vale ovviamente anche per Dan Jenkins e Thomas Rainwater. D’altronde, come ben dice il “mandriano senior” Lloyd nel trailer della S02, cambiare non funziona mai, e in fondo deve pensarla un po’ così anche lo showrunner Taylor Sheridan, che torna a vestire i panni del cowboy texano Travis Wheatly, collega e amico del personaggio di Costner, sempre perfetto e granitico nella sua interpretazione.
In realtà per quanto riguarda i Dutton l’impossibilità di andare incontro a un radicale cambiamento non è tanto una scelta: è il loro destino. C’è una strana energia che pervade il ranch e quei luoghi selvaggi, una forza potente, antica ed eterna…una forza che spinge alla conservazione, e chiunque si trovi lì non può fare altro che obbedirle e sottomettervisi.
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Tornando a questioni meno filosofiche e metafisiche, in questo primo episodio non mancano momenti piuttosto interessanti, come l’incubo di Rainwater (ovviamente piazzato in apertura non a caso, altrimenti che razza di visione premonitrice sarebbe?!) e il breve ma intenso scambio di opinioni tra Dutton e Jenkins, interpretato da un Danny Huston semplicemente perfetto con quel suo sguardo a metà tra il diabolico e il sornione.
Il Kayce di Luke Grimes è sempre il solito “cucciolo bastonato” che non sa che pesci pigliare, e da questo punto di vista il ritorno a casa potrebbe fargli anche bene…se non fosse che John ha deciso, perché è evidente che sarà così, di approfittare di quest’occasione per plasmarlo e farne l’erede ideale. Dutton Senior infatti sa bene che il suo tempo ormai è agli sgoccioli, dunque c’è un assoluto bisogno di trovare chi lo sostituirà. La cosa, ovviamente, non fa felice Monica, che ha ben compreso quali potrebbero essere le conseguenze di questo riavvicinamento.
A proposito di Monica: sicuramente degna di nota la decisione di sfruttare il personaggio di Kelsey Asbille Chow per portare a galla alcune tematiche legate al problematico rapporto con i popoli nativi. Certo, ridurre Colombo a “primo genocida dell’emisfero occidentale” personalmente ci pare un po’ riduttivo, ma d’altronde è anche inutile nascondersi dietro a un dito. L’altra protagonista femminile, Beth, non morde solo perché nessuno per ora le dà un motivo per farlo, ma per fortuna Kelly Reilly ha comunque la possibilità di ricordarci quanto sia tosto il suo personaggio durante il divertente incontro con Bob, uno dei pochissimi esseri umani che Miss Dutton non disprezza.
Sempre piacevoli le scene con protagonisti i cowboy, che in questa nuova stagione hanno più spazio, specialmente lo scapestrato Jimmy e il saggio Lloyd, uno che di acqua sotto i ponti ne ha vista passare parecchia; sempre magnetico il Rip Wheeler di Cole Hauser, uno con cui veramente non vorresti mai litigare. Completamente fuori asse il Jamie di Wes Bentley, che dopo un primo momento di euforia si è reso conto di essere totalmente impreparato alla vita, quella vera, fuori dai confini del ranch di famiglia, al punto da non essere in grado neanche di scegliere un caffè. Meglio non dirlo a Beth!