L'ottava e ultima stagione de Il Trono di Spade sta per arrivare. In attesa di lunedì 15 aprile - giorno in cui, alle ore 03.00, Sky Atlantic manderà in onda il primo episodio in versione originale sottotitolata, in contemporanea con gli U.S.A. -, riviviamo insieme il percorso di Tyrion Lannister, uno dei personaggi principali della serie, interpretato da Peter Dinklage. - Dove vedere Il Trono di Spade 8
Si definiva come "il dio delle tette e del vino", ma noi abbiamo sempre saputo che era molto di più fin dal primo momento in cui abbiamo posato gli occhi su di lui: stiamo ovviamente parlando di Tyrion Lannister, il figlio più giovane di Lord Tywin, il fratello minore di Cersei e Jaime, il Folletto dei Sette Regni, interpretato dall'attore americano Peter Dinklage.
Terzo e ultimo figlio del lord di Castel Granito e della moglie Joanna, la vita di Tyrion parte sfortunatamente con un lutto: sua madre, infatti, muore dandolo alla luce. In realtà la morte per parto è una delle cause di decesso più comuni della popolazione femminile di Westeros e dintorni (in linea teorica, le vicende di Game of Thrones prendono parte in un universo che, a livello di sviluppo storico, è paragonabile all'epoca conosciuta nel mondo occidentale come Medioevo), ma che Joanna sia morta per dare alla luce un figlio deforme...beh, questo per Lord Tywin è inaccettabile!
Cersei non gli perdonerà mai di averle tolto l'amore materno, l'unico amore puro al mondo, e Tywin non gli perdonerà mai né di avergli portato via l'amatissima consorte, né di essere un nano. Perché un Lannister, un leone, non può essere un nano! E' Jaime l'unico della famiglia stretta ad accettarlo e ad amarlo, e infatti è sempre Jaime nella quarta stagione a liberarlo dalle segrete della Fortezza Rossa e dunque a salvargli la vita.
Ma procediamo con ordine. Conosciamo Tyrion nel primo episodio della serie, quando arriva a Grande Inverno insieme a Re Robert, alla Regina Cersei e alla loro corte. Colleziona subito parecchi punti a suo favore, e la prima standing ovation arriva prestissimo, quando prende a schiaffi Joffrey per la prima volta (esatto, succederà di nuovo, nella seconda stagione!). Tyrion sarà anche un leone in formato ridotto, ma ha il coraggio di un intero branco!
Nel corso della prima stagione, Tyrion accompagna Jon (col quale sente subito una certa affinità) a Castello Nero, ma poi, sulla via del ritorno, viene catturato da Catelyn Tully e portato a Nido dell'Aquila. L'accusa? Aver tentato di uccidere Bran Stark. il Folletto si salva grazie all'intervento del mercenario Bronn, che combatte al suo posto nel Processo per Combattimento.
Arrivato ad Approdo del Re, Tyrion - che è stato nominato Primo Cavaliere da suo padre Tywin, impegnato a combattere contro l'esercito di Robb Stark insieme a Jaime - praticamente si ritrova a gestire l'integno reame. La mossa è ovviamente tattita: accanto al sovrano dev'esserci un Lannister.
Nonostante abbia costantemente addosso gli occhi della sorella, che non perde occasione per screditarlo, Tyrion fa un ottimo lavoro: si informa sulla situazione finanziaria della Corona, manda Myrcella a Dorne per rafforzare l'alleanza con la casata Martell, rimette al suo posto Joffrey in un paio di occasioni, e, con la decisione di utilizzare l'altofuoco, salva la Capitale dall'attacco di Stannis Baratheon.
Rimane gravemente ferito al volto durante la Battaglia delle Acque Nere. Quando si risveglia, scopre che il merito della vittoria se l'è preso suo padre, così come il titolo di Primo Cavaliere. A lui andrà però un altro titolo, più problematico e meno gratificante: Maestro del Conio. Nonostante sia innamorato della (ex) prostituta Shae, viene costretto da Tywin a sposare Sansa.
E poi arriva il giorno delle nozze reali tra Joffrey e Margaery. E' Tyrion a porgere al giovane sovrano la coppa col vino avvelenato, pertanto è Tyrion a essere additato subito da Cersei come assassino.
Tradito da Shae, sceglie nuovamente il Processo per Combattimento e accetta la proposta di Oberyn Martell, che si offre come suo campione. Purtroppo per lui, però, Oberyn muore per mano della Montagna. Si salva, come anticipato sopra, grazie a Jaime, che lo libera e lo lascia fuggire. Nascosto da Varys il Ragno, in viaggio verso Essos per andare alla ricerca di Daenerys Targaryen, arriva fino a Volantis. Lì viene rapito da Ser Jorah, che vuole consegnarlo alla sua Khaleesi nella speranza di ottenerne il perdono.
Ser Jorah non viene perdonato, ma la Madre dei Draghi apprezza il suo regalo. Superata l'iniziale diffidenza - Tyrion è pur sempre un Lannister -, Daenerys gli permette di entrare a far parte del suo Consiglio Ristretto, privilegio che viene accordato anche a Lord Varys (che non ha mai avuto in programma di eliminarla, e che, al contrario, vorrebbe vederla sul trono dei Sette Regni).
Mentre Dany è in mano ai Dothraki, il Folletto deve gestire la delicata situazione sociale e politica di Meereen. Affascinato dai draghi fin da piccolo, decide di liberare Rhaegal e Viserion, che si stanno lasciando morire di inedia. Il ritorno di Daenerys sfocia immediatamente nella Battaglia di Meereen contro i Grandi Maestri Schiavisti della Baia degli Schiavi, battaglia che viene vinta con poco sforzo. Con la spilla del Primo Cavaliere sul petto, Tyrion salpa insieme alla sua regina in direzione di Westeros.
Arrivati a Roccia del Drago, però, l'entrata in scena di Jon Snow e la scelta non proprio felicissima di attaccare Castel Granito anziché focalizzare tempo ed energie su un altro obiettivo gli fanno perdere almeno in parte la posizione di consigliere priviliegiato. Daenerys, infatti, ormai decide completamente di testa propria.
Durante l'incontro con Cersei a Fossa del Drago, Tyrion riveste un ruolo fondamentale, una vittoria importante per lui. Poi, però, sulla nave che li sta portando a Grande Inverno, una sera vede Jon entrare nella stanza della Madre dei Draghi, e il suo volto diventa una maschera di preoccupazione e gelosia.
La domanda sorge dunque spontanea: cosa farà Tyrion nell'ottava e ultima stagione? Resterà fedele a Daenerys, oppure la tradirà per Cersei, apparentemente incinta? La famiglia è pur sempre la famiglia...
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