Freddie Mercury, da Bohemian Rhapsody a The show must go on: le sue canzoni simbolo. VIDEO

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Sono passati 30 anni dalla scomparsa del frontman dei Queen, avvenuta il 24 novembre 1991. Con la sua voce potente ed espressiva ha emozionato intere generazioni. Lo ricordiamo attraverso i suoi brani e i video più famosi - IL PODCAST

Freddie Mercury, nome d’arte di Farrokh Bulsara, è morto 30 anni fa, il 24 novembre 1991, a causa di una polmonite che non ha dato scampo a un corpo già provato dall’Aids. Il leader dei Queen ha realizzato canzoni che sono capolavori senza tempo. La sua storia è quella di un artista unico, che nei decenni ha consacrato la sua leggenda. A trent’anni dalla morte, lo ricordiamo con i video delle sue canzoni più famose. QUI IL PODCAST

Bohemian Rhapsody (1975)

Il brano è stato pubblicato il 31 ottobre 1975 come primo estratto dal quarto album dei Queen A Night at the Opera. La canzone divenne un successo mondiale. Anche il video ebbe un impatto enorme ed è considerato tra i più famosi e importanti del suo genere. È tra i primi videoclip a scopo promozionale della storia della musica. Tutti gli effetti speciali sono stati realizzati durante la registrazione e non nel post produzione. Il 1º agosto 2008 è stato il primo video a essere pubblicato sul canale YouTube della band britannica. Ha quasi 1,5 miliardi di visualizzazioni.

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Love of my life (1975)

Settanta milioni di visualizzazioni per il video di Love of my Life dei Queen. Il brano è stato pubblicato nel 1975 con l'album A Night at the Opera e come singolo il 29 giugno 1979. È stato uno dei cavalli di battaglia dei Queen fino al 1986, quando la band smise di esibirsi dal vivo a causa delle condizioni di salute del suo cantante.

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Somebody to love (1976)

Il brano canta la ricerca dell'anima che si interroga sul ruolo di Dio in una vita senza amore. Il video su YouTube ha quasi 400 milioni di visualizzazioni ed è stato realizzato facendo un mix delle immagini dei Queen in studio di registrazione agli Sarm East Studios e delle immagini di repertorio di un concerto a Hyde Park.

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We are the champions (1977)

Uscì come singolo per volere di Freddie Mercury e fu un successo mondiale. “Stavo pensando al calcio quando l'ho scritto. Volevo una canzone di partecipazione, qualcosa a cui i fan potevano aggrapparsi”, ha detto la star dei Queen a proposito del brano. Nel video Mercury è vestito con una tuta attillata bianca e nera che gli lascia il petto nudo. Non porta i baffi, ma al collo ha una vistosa collana d’oro. 

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We will rock you (1977)

Il brano è stato pubblicato il 7 ottobre 1977 come primo estratto dell’album News of the world. È uno dei singoli più conosciuti a livello mondiale e tra i più famosi inni da stadio negli eventi sportivi e musicali. La canzone vuole descrivere le tre età dell'uomo: il bambino pieno di speranza,  l’uomo animato dal coraggio nella prima parte della sua vita e il vecchio che sa accettare il suo posto nell'universo. Nel videoclip si vedono i Queen nel giardino della villa di Roger Taylor coperto di neve. Freddie Mercury porta un alquanto originale paio di occhiali da sole a forma di stella, John Deacon e Taylor degli stivali da pioggia in plastica, mentre Brian May usa una copia della sua chitarra Red special.

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Don’t stop me now (1978)

Il brano è incluso nell'album Jazz del 1978 e pubblicato come singolo nel gennaio 1979. È stato scritto da Freddie Mercury ed è un inno alla libertà. Il video, diretto da J. Kliebenstein, mostra i Queen mentre si esibiscono al Forest National Stadium di Bruxelles il 26 gennaio 1979. Vanta quasi 730 milioni di visualizzazioni su YouTube.

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Under Pressure (1981)

Il brano è stato realizzato dai Queen insieme a David Bowie e sancisce la prima collaborazione della band britannica con un altro grande artista. Sono quasi 200 milioni le visualizzazioni del video su YouTube. Il videoclip non potè essere registrato dai Queen insieme a Bowie per via degli impegni di entrambi e per il poco tempo a disposizione per la sua realizzazione. Il regista David Mallett decise allora di assemblare immagini di esplosioni, treni pieni di passeggeri, disordini, auto distrutte e spezzoni di film muti degli anni Venti, tra cui La corazzata Potemkin, Dr. Jekyll e Mr Hyde e Nosferatu il vampiro.

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Radio ga ga (1984)

Estratto dall’album The Works, il singolo ha ottenuto un successo mondiale e ha raggiunto il primo posto in classifica in 19 Paesi. È una canzone sul periodo d'oro della radio. Il video si avvale dei contributi di alcuni spezzoni presi dal film di fantascienza dell’espressionismo tedesco Metropolis del 1927.

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I want to break free (1984)

Il videoclip ha raggiunto quasi 100 milioni di visualizzazioni su YouTube. Come Radio Ga ga, il brano è estratto dall’album The Works. La clip è divertentissima: i Queen sono vestiti da donne e, mentre cantano, passano l’aspirapolvere. L’idea è dell’allora fidanzata di Taylor, che propose al gruppo di fare la parodia della soap opera inglese Coronation Street.

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I was born to love you (1985)

Il brano fa parte dell’album Mr. Bad Guy, il primo da solista di Freddie Mercury. Il cantante lo recuperò dopo che i Queen lo avevano scartato. La canzone è la colonna sonora del film Yuppies - I giovani di successo. ll videoclip originale mostra Mercury mentre canta davanti a un muro di specchi, quindi intento a giocare con la sua compagna. Porta la giacca che utilizzerà poi, con i dovuti rimaneggiamenti, al concerto di Wembley. Per la regia di David Mallet, il video è stato girato negli Limehouse Studios di Londra.

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Who wants to live forever (1986)

Il brano tratta il tema dell’immortalità e non a caso è il tema centrale del film Highlander - L’uomo immortale, di cui è la colonna sonora. È l’ultimo video registrato da Freddie Mercury prima che gli venisse diagnosticata l’Aids. Si parte con Brian May che all’organo esegue la scala che apre la canzone e canta la prima strofa e il primo ritornello. Ecco poi entrare Mercury con l’orchestra e le percussioni. Il duetto tra Brian May e Freddie Mercury, accompagnato dalle percussioni di Roger Taylor, aumenta l'intensità della canzone fino a sfociare nel trionfale coro di Mercury con l'orchestra. ll videoclip su YouTube ha raggiunto quasi 150 milioni di visualizzazioni. 

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Barcelona (1987)

Il brano Barcelona è un singolo realizzato da Freddie Mercury insieme a Montserrat Caballé. Nel 1992 divenne l’inno ufficiale delle Olimpiadi nella città catalana. Nel video l’ex frontman dei Queen appare senza baffi per la terza volta.

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The great pretender (1987)

Nel video di The great pretender Mercury appare senza baffi, come in Barcelona e I want to break free. Indossa un abito bianco che fa da contrasto allo sfondo nero su cui campeggia la scritta "The Great Pretender". All’interno del video ci sono citazioni e porzioni di video dei Queen, tutti nuovamente girati per l'occasione. Mercury, l'amico Peter Straker e Roger Taylor appaiono in alcune scene vestiti da drag queen.

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The show must go on (1991)

Con quasi 200 milioni di visualizzazioni, il video si apre con Freddie Mercury vestito da donna, con un maglioncino rosa e la parrucca in testa. Ovviamente i baffi del frontman dei Queen non potevano mancare. Il brano è stato scritto principalmente da Brian May e racconta appunto la caparbietà del compagno di band. Nel video, che è un mix dei video dei Queen alternati a concerti e loro momenti che vanno dal 1981 al 1991,  viene mostrata tutta la forza di Mercury, ormai giunto alla fine della propria vita. 

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