I Queen pubblicano "A Night at the Opera": 10 curiosità

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8th September 1976:  British rock group Queen at Les Ambassadeurs, where they were presented with silver, gold and platinum discs for sales in excess of one million of their hit single 'Bohemian Rhapsody'. The band are, from left to right, John Deacon, Freddie Mercury (Frederick Bulsara, 1946 - 1991), Roger Taylor and Brian May.  (Photo by Keystone/Getty Images)

Il 21 novembre 1975 veniva presentato al mondo l'album con al suo interno due brani diventati cul della band: "Bohemian Rhapsody" e "Love of My Life"

Il 21 novembre 1975 il mondo accoglieva "A Night at the Opera", il quarto album in studio dei Queen. In quel momento, con questo lavoro, il gruppo musicale britannico diede vita a una pietra miliare della loro discografia. Molti brani contenuti al suo interno sono giunti sino ai giorni nostri, mantenendo intatto il loro fascino e magnetismo. Tra questi, classici senza tempo come  "Love of My Life" e la canzone che ha dato il titolo al biopic su Freddie Mercury, "Bohemian Rhapsody". In occasione del 45esimo anniversario dall'uscita, ecco dieci curiosità su "A Night at the Opera".

Una difficile situazione

Il lavoro su "A Night at the Opera" è figlio della disperazione. La situazione economica in cui versavano i Queen era molto difficile, a causa di un contratto discografico che li privava di gran parte dei ricavi. Con un nuovo contratto con la EMI-Trident e l'ingresso in squadra di John Reid, manager di Elton John, il gruppo incise il nuovo album. In un'intervista del 1990 a BBC Radio 2, Brian May disse: "Per A Night at the Opera siamo tornati alla filosofia di Queen II. Eravamo fiduciosi perché avevamo avuto un certo successo. Ma eravamo anche quasi disperati, perché a quel punto eravamo totalmente in bancarotta. Sapevamo di aver registrato dischi di successo, ma non avevamo mai ricevuto alcun rimborso o ricavo e se “A Night at the Opera” non si fosse rivelato un successo enorme, penso che saremmo semplicemente scomparsi da qualche parte in fondo all'oceano. Quindi stavamo facendo questo album sapendo che era in gioco l'esistenza stessa della band ... ognuno di noi voleva singolarmente realizzare il nostro potenziale come scrittori, produttori e tutto il resto".

Una canzone "dedicata a..."

La difficile situazione economica del gruppo e la frustrazione per esser stati raggirati dai produttori discografici, spinse Mercury a scrivere la intro di apertura del disco, "Death On Two Legs (Dedicated To …)". "È la canzone più feroce che io abbia mai scritto - ha dichiarato il cantante in un'intervista - Era così vendicativa che Brian si è sentito male nel suonarla. nessuno crederebbe mai quanto odio e veleno è andato nel cantare quella canzone, lasciando le parole a se stesse".

Un omaggio ai fratelli Marx

Secondo Grammy.com i Queen - Freddie Mercury (voce), Brian May (chitarra), Roger Taylor (batterista) e John Deacon (bassista) - erano grandi fan dei fratelli Marx. Il titolo di questo album omaggia "A Night at Opera", la commedia del 1935 molto amata dal gruppo. Mercury e soci avrebbero guardato il film in studio anche durante la registrazione del successivo Lp "A Day At The Races" (anche quello un omaggio ai Marx).

Quanto è costato "A Night at the Opera"

Nel film "Bohemian Rhapsody" viene riportata la furiosa lite tra Mercury e il produttore discografico Roy Thomas Baker, a causa dei costi e quantità di lavoro spesa sul nuovo disco. Solo per incidere "Bohemian Rhapsody" ci vollero tre settimane. La band registrò l'album in ben sei studi sparsi nel Regno Unito. Ci volle l'equivalente di 500.000 dollari per creare "A Night at the Opera", dato che lo classifica ancora oggi come il più costoso album della storia del rock mai realizzato.

"Bohemian Rhapsody"

Questo brano resta ancora oggi il più significativo dell'album. Con i suoi sei minuti, questa opera rock ha spezzato tutte le convenzioni. Registrare "Bohemian Rhapsody" ha richiesto 180 sovraincisioni, tanto che alla fine il nastro usato era quasi trasparente.

Gli oscuri personaggi di "Bohemian Rhapsody"

La canzone tira in ballo moltissimi personaggi, la cui associazione rimane misteriosa. Ci sono Scaramouche, una maschera della commedia dell'arte; l'astronomo Galileo Galilei; Figaro, il protagonista de "Il barbiere di Siviglia" e delle "Nozze di Figaro", Belzebù, identificato nel Nuovo Testamento con Satana, principe dei demoni, ma nella tradizione araba considerato anche come "Signore delle mosche". Nel testo viene inoltre usata la parola araba "bismillah", che proviene da una citazione del Corano: "Bismi-llahi r-rahmani r-rahiim", che significa "in nome di Dio, il più gentile, il più misericordioso". Ancora oggi alcuni riferimenti contenuti nella canzone restano ignoti, così come il suo vero significato. La morte di Freddie Mercury ha sottratto ai fan la possibilità di scoprire il senso di questo lavoro.

Lo sbarco in video

Con l'aumento della popolarità, i Queen capirono di aver bisogno di un videoclip per "Bohemian Rhapsody". Impiegarono 3.500 sterline per ingaggiare Bruce Gowers e girare il filmato in quattro ore, utilizzando uno spazio usato per riprendersi dopo un tour. Il focus era sui quattro musicisti, impegnati nel canto: un risultato divenuto iconico.

Un film resuscita "Bohemian Rhapsody"

In "Fusi di testa", film del 1992 girato da Penelope Spheeris, i protagonisti girano una scena in auto. Mentre guidano, cantano "Bohemian Rhapsody". Questa scena riporta il brano al secondo posto della classifica Billboard Hot 100, conquistando una nuova generazione di fan.

"Love of My Life"

"Love of My Life" è una dolce ballata che Freddie Mercury dedica al suo amore di gioventù Mary Austin. Nel brano May suona l'arpa, una chitarra acustica Gibson Hummingbird (acquistata in Giappone) e la sua Red Special. Lo stesso chitarrista creò anche un arrangiamento del pezzo per chitarra acustica a 12 corde per le esecuzioni dal vivo. Come documentato anche nel biopic "Bohemian Rhapsody", "Love of My Life" divenne un brano così famoso che durante i concerti spesso Mercury lasciava che fossero gli spettatori a intonare la canzone. Diventò molto amata in Sud America, tanto da essere pubblicata lì come singolo.

"God Save the Queen"

"A Night at the Opera" si conclude con il brano "God Save the Queen". La canzone è una reinterpretazione dell'inno nazionale britannico, usata dalla metà degli anni Settanta in poi per chiudere ogni concerto della band. È stata eseguita anche da Brian May sul tetto di Buckingham Palace in occasione del Giubileo d'oro della Regina, nel 2002.

 

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