Bridget Jones, la statua del personaggio inaugurata a Londra: la città omaggia un'icona
Cinema ©GettyNel cuore pulsante di Leicester Square si aggiunge una nuova presenza tra i monumenti simbolo della cultura pop britannica: l’eroina pasticciona nata dalla penna di Helen Fielding – e fissata sul grande schermo grazie a Renée Zellweger – viene immortalata in bronzo a 30 dalla sua nascita. L’inaugurazione, avvenuta il 17 novembre 2025, diventa occasione per riflettere sull’impatto duraturo di un personaggio che, con le sue fragilità, ha ridefinito i confini della commedia romantica
Bridget Jones diventa una statua: è accaduto a Londra, dove nelle scorse ore si è celebrato un trentennio dell’anti-eroina che ha rivoluzionato la romcom.
Nel cuore pulsante di Leicester Square, nella capitale inglese, si aggiunge così una nuova presenza tra i monumenti simbolo della cultura pop britannica: Bridget Jones.
L’eroina pasticciona nata dalla penna di Helen Fielding – e fissata sul grande schermo grazie a Renée Zellweger – viene immortalata in bronzo a trent’anni dalla sua comparsa in una rubrica giornalistica. L’inaugurazione della statua (che potete guardare nella foto in fondo a questo articolo), avvenuta nella mattinata di lunedì 17 novembre 2025, diventa occasione per riflettere sull’impatto duraturo di un personaggio che, con le sue fragilità, ha ridefinito i confini della commedia romantica.
Una statua per la più adorabile disordinata dell'UK
La scultura riproduce Bridget Jones con la sua inconfondibile aria smarrita: minigonna un po’ stropicciata, cardigan svolazzante e il diario stretto al petto insieme alla penna. Come ha sottolineato l’attrice Sally Phillips durante la cerimonia, l’essenza di quella “imperfezione perfetta” di Bridget è racchiusa in ogni dettaglio. E, con l’ironia che da sempre accompagna il personaggio, Phillips ha scherzato anche sulle celebri annotazioni di Bridget su alcol, sigarette e calorie, garantendo che la protagonista non avrebbe la minima intenzione di perdere un etto.
All’inaugurazione sono comparsi proprio Phillips, Helen Fielding e Renée Zellweger, interprete dei quattro film che hanno incassato complessivamente 900 milioni di dollari. Per Fielding, vedere la propria creatura trasformata in statua e inserita tra le figure permanenti della piazza ha il sapore di un traguardo imprevedibile.
Approfondimento
Bridget Jones: Un amore di ragazzo, una clip esclusiva del film
Leicester Square e il suo pantheon cinematografico
La statua entra a far parte del progetto Scenes in the Square, promosso dal consiglio di Westminster, che punta a celebrare il ruolo di Leicester Square come epicentro del cinema londinese. Qui si svolgono la maggior parte delle première e trovano spazio quattro storiche multisale. Adesso, Bridget Jones si colloca accanto a figure come Paddington, Harry Potter e Charlie Chaplin, rafforzando il legame tra la piazza e la storia del cinema britannico.
Per l’occasione, Leicester Square si è tinta di rosa: un tappeto color pastello conduce alla zona verde dove la scultura è posata tra fiori fucsia sintetici, inizialmente nascosta da un drappo di seta viola che, nel venir rimosso con qualche difficoltà, ha regalato un momento perfettamente “da Bridget”.
Approfondimento
Bridget Jones - Un amore di ragazzo, l'intervista a Renée Zellweger
Renée Zellweger: “Stranissimo, ma adorabile”
Dopo lo svelamento, Zellweger commenta divertita: “È davvero carina. È così strano, ma carinissimo”. L’attrice confessa di non aver mai immaginato di essere trasformata in statua mentre è ancora in vita. Ricorda anche come, ai tempi del primo film, la sua preoccupazione principale fosse soltanto “non essere licenziata”.
L’assenza dei classici simboli – sigaretta e bicchiere di chardonnay – non disturba Sally Phillips, che osserva come nel quarto film Bridget sia meno dipendente dagli alcolici e i suoi errori non derivino più soltanto da quelli. Una scelta che rispecchia la maturazione del personaggio.
Approfondimento
Bridget Jones 4, René Zellweger e Hugh Grant sul red carpet a Parigi
Tra ieri e oggi: il corpo della Bridget di bronzo
La silhouette asciutta della statua richiama la Bridget più recente: quella rimasta vedova, madre single e corteggiata da due nuovi pretendenti. L’abbigliamento, però, rimanda a un’epoca precedente, creando – come nota Phillips – un curioso mix tra la versione di Mad About the Boy e quella del primo Il Diario di Bridget Jones. Fielding annuisce soddisfatta.
Assenti le celebri “mummy knickers” (le mutandone, per intenderci), richiamate ironicamente da un artista dello studio 3D Eye, autore dell’opera, secondo cui “modellare l’argilla è un po’ come modellare la biancheria”. Fielding apprezza la pancia “piatta come un pancake”, pur notando un leggero rigonfiamento sopra la cintura, reso visibile dai tre bottoni lasciati volontariamente slacciati.
Approfondimento
Bridget Jones 4, Hugh Grant: "Sarà molto molto triste"
Un rito scaramantico in arrivo?
Quando qualcuno suggerisce che i fan potrebbero accarezzare la pancia della statua per buona fortuna, Zellweger si illumina: trova l’idea deliziosa e propone persino, ridendo, di inaugurare lei stessa la tradizione.
Quanto ai lembi di pelle in vista, l’attrice minimizza: “È molto realistico”.
Approfondimento
Bridget Jones 4, le prime immagini di Renée Zellweger sul set del film
Come nasce la statua
Alla cerimonia ha partecipato anche Eric Fellner, co-presidente di Working Title, la casa di produzione dei film. Secondo lui, realizzare un ritratto tridimensionale è complesso, ma gli scultori hanno colto l’essenziale: la postura, la goffaggine e la sincerità che definiscono Bridget.
Fielding confessa di non essere una grande appassionata di statue – “di solito cerco i bar”, scherza – ma ricorda con divertimento un recente tour tra le sculture di Chatsworth insieme a Jilly Cooper, durante un evento con la regina Camilla. E aggiunge che gradirebbe che qualcuno lasciasse alla statua cioccolata e Silk Cut, in memoria delle abitudini della sua protagonista.
Approfondimento
Bridget Jones: Mad About the Boy, il nuovo film con Renée Zellweger
Il segreto del successo: l’arte dell’imperfezione
Come riporta in queste ore il quotidiano britannico The Guardian, per la madre putativa del personaggio, ossia la scrittrice Helen Fielding, la popolarità di Bridget deriva dallo scarto, familiare a molti, tra le aspettative e la realtà. “Bridget non ha superpoteri”, dice. “Non vola, non fa magie, e non è nemmeno un orso”. Le sue doti sono profondamente umane e britanniche: gentilezza, senso della comunità, solidarietà e la capacità di prendersi in giro. Qualità che la rendono universale.
La scrittrice osserva come oggi il personaggio conquisti anche la Gen Z, nonostante non fosse nemmeno nata negli anni Novanta.
A suo giudizio, i giovani affrontano pressioni ancora più forti rispetto a quelle imposte allora dalle riviste ritoccate: i filtri social, la distanza tra immagine e realtà e il senso di colpa alimentato dai dibattiti sulla body positivity. “Essere Bridget”, spiega, significa trovarsi in bilico tra autocritica e senso di colpa per quella stessa autocritica.
Come riporta ancora il Guardian, un’influencer incontrata a Magaluf le ha confidato di sentirsi meno sola grazie a Bridget; lo stesso, racconta, accade in Giappone, dove giovani donne si riconoscono nella sua ironica vulnerabilità.
Approfondimento
Il diario di Bridget Jones 4, Renèe Zellweger ancora protagonista
Il futuro cinematografico: la speranza di un 5° film
Il quarto capitolo, uscito nelle sale lo scorso febbraio, vede protagonisti anche Leo Woodall e Chiwetel Ejiofor sotto la regia di Michael Morris. Tutti presenti all’evento, condividono la speranza di un quinto film.
Bridget Jones: Mad About the Boy ha incassato 46 milioni di sterline nel Regno Unito, confermandosi il secondo film più redditizio dell’anno per ciò che concerne l’Inghilterra. Negli Stati Uniti, però, è uscito direttamente in streaming, scelta accolta con amarezza da Morris e Fellner, convinti che opere di qualità meritino la sala. Fellner paragona il successo globale di Fielding a quello di J.K. Rowling, sostenendo che la creatività individuale debba essere protetta e incoraggiata.
Approfondimento
Bridget Jones 4, tutto ciò che sappiamo
Mark Darcy e la politica: un richiamo insospettato
Fielding ha scherzato sul fatto che anche il primo ministro Keir Starmer potrebbe seguire l’inaugurazione, visto che spesso viene considerato un modello per Mark Darcy, il celebre avvocato interpretato da Colin Firth. E con il sorriso aggiunge che l’evento potrebbe ricordare al premier l’importanza di investire davvero nell’arte.
La scrittrice insiste sulla necessità di ridurre il divario culturale tra Londra e il resto del Paese. Originaria di Leeds, sottolinea quanto l’umorismo “nordico” di Bridget derivi da un’istintiva tendenza a ridimensionare ciò che appare troppo pretenzioso. Denuncia anche l’aumento delle disparità, raccontando di aver visto nel nord condizioni che le ricordano l’Africa orientale degli anni Ottanta: “ragazzini senza scarpe, famiglie senza cibo”. A suo avviso, la distanza tra nord e sud britannici è oggi tra le più profonde dell’Occidente.
“Sappiamo che non è la colonna di Nelson”, afferma Helen Fielding guardando la statua della sua creatura. Forse non durerà nei secoli, ma il messaggio è chiaro: Bridget Jones continua ad avere un posto privilegiato nell’immaginario collettivo britannico. E non solo in quello: tutto il mondo è stato (ed è tuttora) profondamente influenzato da Bridget Jones. Mutandoni compresi.
Approfondimento
Il diario di Bridget Jones: tutto quello che c'è da sapere sul film