L’attrice, che aveva lavorato con grandi registi come Michelangelo Antonioni, Sergio Leone, Mario Monicelli e Dino Risi, si è spenta lunedì 23 giugno nella sua casa di Roma all’età di 91 anni. Il quotidiano Il Messaggero ha diffuso la notizia della sua scomparsa oggi, dopo lo svolgimento dei funerali in forma privata
L’attrice Lea Massari, che aveva lavorato con grandi registi come Michelangelo Antonioni, Sergio Leone, Mario Monicelli e Dino Risi ed era stata protagonista degli sceneggiati in bianco e nero della Rai, è morta lunedì 23 giugno nella sua casa di Roma all’età di 91 anni. Il quotidiano Il Messaggero ha diffuso la notizia della sua scomparsa oggi, mercoledì 25 giugno, dopo lo svolgimento dei funerali in forma privata nella cattedrale di Sutri, in provincia di Viterbo. L'attrice è stata poi sepolta nel cimitero comunale, dove si trova la tomba di famiglia. Nel corso della carriera trentennale, Massari aveva conquistato il pubblico non solo in Italia, ma anche all'estero, in particolare in Francia dove aveva recitato accanto a Jean Paul Belmondo, Yves Montand, Jean Louis Trintignant e Michel Piccoli.
IL CINEMA
Nata il 30 giugno 1933 a Roma, Anna Maria Massatani, in arte Lea Massari, durante l’adolescenza aveva seguito il padre ingegnere tra Spagna, Francia e Svizzera. Tornata a Roma, si era iscritta alla Facoltà di Architettura e, per mantenersi negli studi, aveva lavorato come indossatrice e aveva collaborato con lo scenografo, costumista e amico di famiglia Piero Gherardi, che l’aveva fatta avvicinare al mondo del cinema. Nel 1954 aveva ottenuto per caso il suo primo ruolo sul grande schermo nel film Proibito di Mario Monicelli, tratto dal romanzo La madre di Grazia Deledda e con interpreti Mel Ferrer e Amedeo Nazzari. All’età di 22 anni, proprio in occasione del suo debutto, aveva scelto il suo nome d’arte in ricordo del fidanzato Leo, con il quale avrebbe dovuto sposarsi ma che era morto poco prima delle nozze a causa di un incidente. Massari aveva raggiunto la notorietà nel 1957 grazie al ruolo della giovane sposa nel film I sogni nel cassetto di Renato Castellani. Nel 1960 aveva poi recitato ne L’avventura di Michelangelo Antonioni nel ruolo di Anna, la ragazza che scompare sull’isola, al fianco di Monica Vitti (che aveva invece interpretato il personaggio di Claudia). Dopo aver recitato nello stesso anno nella pellicola La giornata balorda di Mauro Bolognini, nel 1961 l’attrice aveva proseguito le esperienze sul set nel film Una vita difficile di Dino Risi, dove aveva interpretato l’innamorata e sensibile moglie Elena Pavinato, la figlia della proprietaria dell’albergo che uccide un nazista e salva il partigiano Silvio Magnozzi (Alberto Sordi), nella pellicola in costume Il colosso di Rodi di Sergio Leone nel ruolo di Diala, la figlia dell’autore della statua, nel film Morte di un bandito di Giuseppe Amato, liberamente ispirato alla figura di Salvatore Giuliano, e nella pellicola I sogni muoiono all’alba di Mario Craveri ed Enrico Gras, tratto da un testo teatrale di Indro Montanelli e dove aveva interpretato la ribelle ungherese Anna Miklos, innamorata di un giornalista italiano comunista. Grazie alle sue interpretazioni in Una vita difficile di Dino Risi e ne I sogni muoiono all’alba di Mario Craveri ed Enrico Gras, Massari aveva ricevuto il premio David di Donatello come Miglior attrice. Dopo Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, Massari era apparsa ne Le soldatesse (1965) di Valerio Zurlini, ambientato in Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale, e in film stranieri come La città prigioniera (1962) di Joseph Anthony e I cavalieri della vendetta (1963) di Carlos Saura. Negli anni Settanta, i registi francesi avevano scelto l’attrice per i ruoli della moglie tradita nella relazione tra Michel Piccoli e Romy Schneider ne L’amante (1970) di Claude Sautet, di Clara, la madre che intrattiene un legame incestuoso con il figlio adolescente in Soffio al cuore (1971) di Louis Malle, e ancora per le pellicole La corsa della lepre attraverso i campi (1972) di René Clément, La Femme en Bleu di Michel Deville (1973), L'uomo che non seppe tacere (1973) di Claude Pinoteau e Un battito d'ali dopo la strage (1973) di Pierre Granier-Deferre. Sempre per un cineasta straniero, Massari aveva recitato in Questo impossibile oggetto (1973) di John Frankenheimer. Nel frattempo, Massari aveva lavorato anche in Italia ne La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini al fianco di Alain Delon e Alida Valli, nel film storico Allonsanfàn (1974) di Paolo e Vittorio Taviani nel ruolo di Charlotte, al fianco di Marcello Mastroianni e Laura Betti, e in Cristo si è fermato a Eboli (1979) di Francesco Rosi, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Levi e dove aveva recitato nel ruolo di Luisa Levi, al fianco di Gian Maria Volonté. Per il primo e il terzo di questi ultimi film, Massari aveva vinto due Nastri d’Argento come Miglior attrice non protagonista. Negli anni Ottanta, l’attrice aveva diradato le apparizioni cinematografiche, anche se nel 1984 aveva lavorato nel thriller Il settimo bersaglio di Claude Pinoteau e nel 1985 era stata una madre suicida dopo l’arresto della figlia terrorista in Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci. La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 1990 nel film Viaggio d’amore di Ottavio Fabbri con Omar Sharif.

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IL TEATRO
Massari aveva coltivato anche la passione per il teatro, dove aveva esordito nel 1960 in Due sull’altalena di Willian Gibson, con la regia di Arnoldo Foà. L’attrice aveva recitato anche in Rugantino di Pietro Garinei e Sandro Giovannini (1962), che le avevano affidato il ruolo della debuttante Rosetta al fianco di Nino Manfredi, Aldo Fabrizi e Bice Valori, ne Il cerchio di gesso del Caucaso di Bertolt Brecht, con la regia di Luigi Squarzina (1974), e in Sarah Barnum di John Murrell, con la regia di Georges Wilson (1981).

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LA TELEVISIONE
In televisione, Massari era stata invece la Monaca di Monza negli sceneggiati I promessi sposi (1967), Agrafena Aleksandrovna ne I fratelli Karamazov (1970), e la protagonista di Anna Karenina (1974), tutti diretti da Sandro Bolchi. Grazie all’interpretazione dell’eroina del romanzo di Lev Tolstoj, aveva ricevuto l’invito come membro della giuria al Festival di Cannes nel 1975. Per la Rai, negli anni Sessanta, aveva invece recitato in diverse riduzioni di testi teatrali. La sua ultima apparizione sul piccolo schermo risale a Una donna spezzata (1988) di Marco Leto, tratto dal romanzo di Simone de Beauvoir e sceneggiato dalla stessa Massari.

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IL RITIRO DALLE SCENE
Da oltre 30 anni, l’attrice si era ritirata dalle scene e dalla vita pubblica. Negli anni Ottanta si era trasferita in Sardegna con il marito Carlo Bianchini, ex comandante pilota di Alitalia, che aveva sposato nel 1963 e dal quale si era separata nel 2004. Massari aveva poi supportato varie campagne animaliste e nel 1994, in seguito a una crisi finanziaria, aveva messo all’asta i suoi gioielli.
