Festival di Cannes 2026, ecco le date
CinemaLa 79esima edizione della kermesse cinematografica si svolgerà dal 12 al 23 maggio 2026. Resta invece ancora da definire il calendario per il Marché du Film, la sezione dedicata alle vendite internazionali
La 79esima edizione del Festival di Cannes si svolgerà dal 12 al 23 maggio 2026. La notizia arriva dalla pagina Instagram ufficiale della kermesse cinematografica, a meno di tre settimane dalla chiusura della 78esima edizione che ha premiato con la Palma d’Oro il film Un Simple Accident del regista iraniano Jafar Panahi. Il cineasta non partecipava di persona al Festival da 22 anni a causa delle restrizioni imposte dal regime in Iran. Resta invece ancora da definire il calendario per il Marché du Film, la sezione dedicata alle vendite internazionali. In ogni caso, l’annuncio delle nuove date del Festival è il primo passo verso le sorprese che la prossima edizione riserverà al pubblico, non solo come palcoscenico per attori e attrici, ma anche come veicolo di messaggi rilevanti a livello sociale.
I VINCITORI DELL'EDIZIONE 2025
La 78esima edizione del Festival di Cannes ha inoltre assegnato il Gran Premio della Giuria al regista norvegese Joachim Trier per il film Sentimental Value, mentre i brasiliani Kleber Mendonça Filho e Wagner Moura hanno rispettivamente conquistato il premio per la Miglior regia e il Miglior attore per il thriller politico O Agente Secreto, ambientato negli anni Settanta in America Latina. Nadia Melliti ha invece vinto il premio come Miglior attrice per il dramma familiare La Petite Dernière. I fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne hanno infine ricevuto il premio per la Miglior sceneggiatura per il film Jeunes Mères.
Approfondimento
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IL FILM VINCITORE DELL'EDIZIONE 2025, UN SIMPLE ACCIDENT DI JAFAR PANAHI
Il 24 maggio, nella serata di premiazione della 78esima edizione del Festival di Cannes, la Presidente di Giuria, Juliette Binoche, aveva annunciato il vincitore della Palma d’Oro, il film Un Simple Accident del regista iraniano Jafar Panahi, “per il cuore e la tenerezza, per la libertà ritrovata, per la vita nuova”. Il cineasta, ostacolato e arrestato più volte dal regime e poi rilasciato dopo uno sciopero della fame, aveva portato sulla Croisette il suo cinema di denuncia, in grado di raccontare le sfumature dell’Iran. “Credo sia il momento di chiedere a tutti gli iraniani con tutte le opinioni in Iran e nel mondo una cosa: mettiamo tutte le differenze da parte. Ciò che conta è il nostro Paese e la sua libertà. Che nessuno osi dirci e ci dica come vestirci, cosa fare, o come comportarci”, aveva detto. Il thriller politico Un Simple Accident racconta la storia di Vahid, un operaio che subisce torture per aver manifestato contro i ritardi del proprio salario. Un giorno incontra per caso un uomo, nel quale crede di riconoscere il suo ex aguzzino e che rapisce in attesa di fare chiarezza. “Il giorno in cui sono stato rilasciato dalla prigione, quando sono uscito e ho guardato dietro le alte mura, non sapevo come sentirmi. Ero sollevato o ansioso?”, si era domandato Panahi dopo la proiezione della pellicola. “I miei cari amici erano ancora imprigionati dietro quelle mura. Mi sono chiesto: "Cosa farò fuori?". Ho la stessa sensazione ora. È vero che ora sono qui, ma molti dei nostri registi sono nei guai. Molti di loro sono stati banditi dal lavoro, soprattutto le donne, che hanno alzato la voce e si sono ribellate alla morte di Mahsa Amini. La maggior parte di loro è stata bandita perché ha sostenuto questo movimento. Molti dei nostri celebri attori non possono più lavorare nel nostro Paese. Permettetemi di dedicare questa proiezione ai nostri cari artisti, a tutti coloro che sono stati esiliati dal loro amato Iran e costretti a vivere altrove. Spero che il momento che tutti auspichiamo e per cui lottiamo arrivi presto, e che non saremo più obbligati a ricorrere alla clandestinità per girare i nostri film. Spero che i nostri amici in esilio possano tornare a casa. Ricostruiamo l'Iran. Grazie”.