Monica Vitti, così cominciò "L’ Avventura nel mondo" del cinema con Michelangelo Antonioni

Cinema

Paolo Nizza

©Getty

Nel 1959, l’attrice gira il suo primo film con il regista ferrarese. E' l’inizio di una straordinaria collaborazione e di una grande storia d’amore. Ma l’esordio come protagonista sul grande schermo  fu tutt’altro che facile per Monica VItti, fra trombe d’aria, guai produttivi e mancanza di cibo

Il cinema è da oggi orfano di una delle attrici più eclettiche ed espressive mai comparse sullo schermo. Monica Vitti ci ha lasciato a novant’anni, dopo una lunga malattia. Ci restano i suoi film, alcuni autentiche pietre miliari della settima arte. Eppure, la felice e virtuosa relazione tra Vitti e il Cinematografo non era, agli inizi, così scontata. Basta leggere alcuni stralci di dichiarazioni tratte dal volume “L’avventurosa storia del cinema italiano”, curato da Franca Faldini e Goffredo Fofi e pubblicato dalla cineteca di Bologna, per comprendere che non si trattò di un amore a prima vista, senza contare che l’Avventura, il film che segnò l’incontro tra Monica e Michelangelo Antonioni, fu travagliato da mille difficoltà e incidenti.

Monica Vitti: “Non volevo fare il cinema”

Monica Vitti racconta così il suo primo impatto con il grande schermo:

“Io non volevo fare cinema, volevo fare del teatro. Il cinema allora, e forse anche oggi, lo facevano gli attori, i registi, le storie. Di attrici non ce n’era bisogno. Nel 1953, quando ero all’accademia, le attrici dovevano essere superdotate, anzi direi bellissime, le sceglievano nei concorsi di bellezza e venivano doppiate. Io non ero proprio adatta a quel cinema, né fisicamente, né moralmente.  Avevo deciso di fare questo mestiere molto seriamente, con rigore e mi sembrava che solo il teatro potesse soddisfare le mie speranze di attrice. Non volevo essere una diva, volevo essere un’attrice drammatica. Ma Tofano, mio grande maestro, mi seguiva attentamente, con intenzioni diverse ed era sbalordito dal mio talento comico che riteneva rarissimo in una donna. Ero disperata di farlo ridere e far ridere i miei compagni, Vedevo allontanarsi Shakespeare a grandi passi e vedevo farmi l’occhietto da Feydeau.”

reazioni_vitti_social_hero

approfondimento

Addio a Monica Vitti, da Draghi a Verdone: il ricordo sui social. FOTO

Monica Vitti, galeotta fu la nuca

Sempre attraverso le parole riportate nel libro "L’avventurosa storia del cinema italiano", Monica Vitti svela come fu scritturata da Michelangelo Antonioni per il film L’Avventura.

“I miei handicap mi hanno sempre aiutata; la voce per esempio: che disastro! In accademia esisteva solo la voce di Vittorio Gassman (che allora insegnava già), la mia che prospettiva poteva avere? Se non quella della verità e della sincerità. Che sono sempre state le mie due mete. In teatro con Tofano andò subito bene. Ero già una prima attrice, giovane affermata e stimata, quando ho cercato di fare anche il doppiaggio, oltrea alla radio e alla televisione,  ma lì cominciarono i guai. Le voci usate al cinema corrispondevano ai visi delle attrici dell’epoca. Dunque, io venivo usata da Fellini per fare una prostituta in Cabiria, da Monicelli per I soliti Ignoti per la compagna di un ladro (Memmo Carotenuto), da Pasolini per la moglie di Accattone. Ma come nelle favole, un bel giorno, Antonioni cercava una voce per la benzinaia per Il Grido. Serviva perciò una voce particolare, un po’ sfiatata abituata all’aria aperta. Durante il doppiaggio, mi arrivò un suo commento dalla regia che era di spalle:“Ha una bella nuca, potrebbe fare del cinema”. Mi pare di avergli risposto: e di faccia ci starebbe sempre il mio partner? Fortunatamente  io avevo la faccia delle donne delle sue storie e le sue storie mi somigliavano, così cominciò la mia grande avventura.”

Monica Vitti

approfondimento

È morta Monica Vitti, una delle più grandi attrici italiane di sempre

Monica Vitti, un’avventura molto complicata

Ma L'Avventura non ebbe vita facile. Mesi di interruzione, ritiro del produttore americano, scioperi della troupe e degli attori, trombe d’aria. Sul set, spesso si mangiavano carrube e biscotti ammuffiti per mancanza di rifornimenti e last but not least, non si trovavano sigarette. Perché, come ricorda Monica Vitti, “alla fine dell’estate del 1958, Panarea era un’isola morta, gli uomini erano tutti emigrati, c’erano dei vecchi, qualche bambino e qualche donna. Passava un battello, ogni 20 giorni, un mese. I macchinisti chiamavano l’isola La Cayenna. Il modo di comunicare con la terra ferma era uno solo: un ponte radio, residuato di guerra.

Ma la cosa peggiore, fu quando venne sostituita la troupe e la produzione. Dopo che i nuovi produttori avevano visionato il girato, la costumista riportò queste parole: “Monica Vitti non va, bisogna cambiare attrice, ha un gran naso, è piena di lentiggini, ha i capelli tagliati come una pazza."

Per fortuna, il regista Michelangelo  Antonioni la pensava diversamente e la lavorazione di L'Avventura proseguì.

monica vitti

approfondimento

Addio a Monica Vitti , i 10 film da non perdere della diva italiana

L’Avventura con Monica Vitti: Dai guai al successo

Al netto di quei cinque mesi trascorsi in compagnia di trombe marine, naufragi e isolamenti, L’avventura, oltre ad aver cambiato per sempre la vita e la carriera di Monica Vitti, resta un film seminale per la Storia del cinema. Presentato a Cannes nel 1960 l’opera è in anticipo sui tempi, il pubblico mondano non ne comprende il valore.  35 intellettuali, tra cui Bazin e Rossellini, mandano al regista un attestato di solidarietà: L’avventura vince il premio speciale della giuria e il Premio Fipresci.

Non a caso nel 2009, il festival sceglie un fotogramma del film per il poster ufficiale della 62ª edizione. E certo uno dei punti di forza della pellicola è la performance attoriale dell’attrice italiana, assolutamente moderna e ricca di sfumature. Per citare le parole della stessa Vitti "l’avventura è imprevisto, rischio, pericolo, curiosità e tante altre cose tutto fuori dalla routine". E certo, Monica sullo schermo e nella vita,  è stata sempre una donna avventurosa, lontana dai cliché e dalle ovvietà. Una star unica e irripetibile che mancherà per sempre alla settima arte.

film : Scandalo Segreto
nella foto : Monica Vitti
genere : drammatico
regia : Monica Vitti

approfondimento

Addio a Monica Vitti, la grande musa del cinema italiano

Spettacolo: Per te