
Non solo Tom Cruise, altri attori che fanno a meno degli stuntman nelle scene pericolose
Cruise è recentemente entrato nel Guinness World Record per il suo lancio con il paracadute in fiamme durante le riprese di Mission: Impossible - The Final Reckoning, ottava pellicola della serie in cui la star di Hollywood ha compiuto il suo 16° salto nel vuoto con un paracadute in fiamme. Ma ci sono tanti altri suoi colleghi che si stanno convertendo alla nuova moda cinematografica del rischio reale. Da Brad Pitt ad Ana De Armas, ecco chi sono i divi impavidi
A cura di Camilla Sernagiotto

Nella Mecca del cinema americano si è affermata una tendenza sempre più marcata: le star del cinema d’azione vengono spinte – e spesso si propongono loro stesse – a girare personalmente le scene più pericolose, senza ricorrere a controfigure. Una scelta che alimenta l’adrenalina sul set, e diventa parte integrante della promozione del film, affascinando il pubblico con il realismo delle sequenze e con il coraggio degli attori. Il trend, lanciato da alcuni pionieri e ora abbracciato da tanti interpreti, sembra destinato a diventare uno standard del cinema d’azione
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Come vedremo nel dettaglio tra poco, Tom Cruise è recentemente entrato nel Guinness World Record per il suo lancio con il paracadute in fiamme durante le riprese di Mission: Impossible - The Final Reckoning, ottava pellicola della serie in cui la star di Hollywood ha compiuto il suo 16° salto nel vuoto con un paracadute in fiamme. Ma ci sono tanti altri suoi colleghi che si stanno convertendo alla nuova moda cinematografica del rischio reale. Da Brad Pitt ad Ana De Armas, scopriamo chi sono i divi impavidi

Brad Pitt corre davvero in pista in F1. Nel film F1 - Il film, Brad Pitt ha preso parte a un'impresa che va oltre la semplice recitazione. L’attore ha infatti guidato personalmente, per diversi giri, un’auto di Formula 2 modificata per assomigliare a una monoposto di Formula 1, sul circuito di Silverstone in Inghilterra. Una sequenza mozzafiato, realizzata dal vivo e senza l’ausilio di effetti digitali, che esemplifica al meglio questa nuova tendenza hollywoodiana
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Ana de Armas e le esplosioni reali di Ballerina: anche Ana de Armas si è lanciata senza riserve nella produzione del film Ballerina. L’attrice ha preso parte a tutte le scene di combattimento e ha recitato accanto a vere esplosioni, rendendo le sequenze ancora più intense e realistiche. Sul set è stata perfino messa in scena una pericolosa battaglia con lanciafiamme, girata con minimi interventi digitali, rendendo l’intera operazione uno spettacolo di coraggio e tecnica

Florence Pugh e il Guinness del base jump: ma è Florence Pugh a portare l’asticella ancora più in alto durante le riprese di Thunderbolts*, film Marvel in uscita quest’anno. L’attrice si è cimentata in un vero base jump da uno degli edifici più alti del mondo, impresa che le è valsa l’ingresso nel Guinness World Record. Un segnale forte da parte di una casa di produzione che, fino a poco tempo fa, affidava gran parte dell’azione alla computer grafica

Tom Cruise, il pioniere degli stunt senza controfigure: il precursore di questa filosofia è senza dubbio il mitico Tom Cruise, che dal primo Mission: Impossible del 1996 ha fatto della volontà di girare in prima persona le scene più rischiose un vero marchio di fabbrica. Dai salti in paracadute con fiamme ai lanci in moto da dirupi, Cruise ha trasformato gli stunt in strumenti narrativi e promozionali, generando un enorme seguito e ispirando un’intera generazione di attori

Tom Cruise è recentemente entrato nel Guinness World Record per il suo lancio con il paracadute in fiamme durante le riprese di Mission: Impossible - The Final Reckoning, ottava pellicola della serie. La star di Hollywood ha compiuto il suo sedicesimo salto nel vuoto con un paracadute in fiamme. Un numero che gli è valso addirittura il Guinness World Record

A proposito del sedicesimo salto nel vuoto con paracadute infuocato di Tom Cruise in Mission: Impossible - The Final Reckoning, Craig Glenday, caporedattore del Guinness World Record, ha dichiarato: “Tom non interpreta solo eroi d'azione, è un eroe d'azione!. Gran parte del suo successo può essere attribuito alla sua autenticità e al superamento dei limiti di ciò che un protagonista può fare. È un onore poter riconoscere con questo nuovo titolo la sua totale impavidità”

Margot Robbie ha scelto di affrontare direttamente molte delle scene di combattimento in Birds of Prey. Il ruolo di Robbie nella pellicola richiedeva molte acrobazie, con uno stile di combattimento che incorpora una buona dose di ginnastica. Nei panni di Harley Quinn, richiama per carisma e capacità di combattimento la determinazione di Uma Thurman in Kill Bill. La sua energia incontenibile, unita a un carattere imprevedibile, emerge con forza soprattutto nelle sequenze d’azione coreografate in modo spettacolare

Tom Holland – noto dal 2016 per il suo ruolo di Spider-Man – ha iniziato a mostrare sempre più apertamente il proprio coinvolgimento negli stunt. Nel 2022 ha recitato nel film Uncharted, raccontando in un video pubblicato da Sony Pictures Italia su YouTube: “A volte ero a trenta metri da terra, attaccato a una cassa che girava, poi rimanevo appeso finché non mi lasciavo”

Harrison Ford e la promozione “vintage” dello stunt: nel 1981, durante le riprese de I predatori dell’arca perduta, Harrison Ford non prese parte direttamente al celebre stunt del camion, affidato ovviamente a una controfigura. Ma nel 2023, per il film Indiana Jones e il quadrante del destino, la comunicazione ufficiale ha messo in risalto come l’attore, a 81 anni, avesse voluto cimentarsi personalmente in alcune sequenze pericolose. Un’evoluzione significativa nel modo in cui vengono presentati e percepiti gli attori d’azione

Matrix e l’influenza del cinema orientale: una prima svolta in questa direzione era arrivata già nel 1999 con Matrix, che pur essendo un pioniere della CGI, aveva introdotto a Hollywood l’estetica marziale del cinema asiatico, accolta da Keanu Reeves e da tutto il cast. Grazie ai cavi e alle tecniche orientali, gli attori venivano spinti a partecipare direttamente alle coreografie, seguendo l’esempio di star come Jackie Chan, Jet Li, Donnie Yen e Michelle Yeoh, tutti marzialisti abituati a realizzare da sé le sequenze d’azione

Sempre in riferimento a Keanu Reeves, parliamo anche di John Wick e dell’effetto Stahelski: il 2014 ha segnato un punto di non ritorno con l’arrivo di John Wick, diretto dall’ex stuntman Chad Stahelski. Il regista ha costruito l’azione del film sulle capacità reali di Keanu Reeves, che si è allenato duramente per eseguire le coreografie senza controfigure. Le scene sono state girate in lunghi piani sequenza per valorizzare l’autenticità della performance

Proprio il successo del sopracitato John Wick diretto dall’ex stuntman Chad Stahelski e del suo modo di far recitare con estrema autenticità gli attori ha reso questo stile un modello, poi adottato da molti, come Charlize Theron in Atomica bionda, diretto nel 2017 da David Leitch, anch’egli ex stuntman

Alcuni registi, come Quentin Tarantino, hanno da sempre celebrato il mondo degli stunt. Nel 2007, con il film A prova di morte, Tarantino ha dedicato un intero film alla figura delle stuntwomen, facendo recitare la protagonista Zoe Bell – già controfigura di Uma Thurman in Kill Bill – in una scena realmente pericolosa. Un’operazione che, riletta oggi, anticipava la direzione in cui l’industria si sarebbe mossa: quella di uno spettacolo in cui il rischio è vero, documentato e, soprattutto, venduto come parte essenziale del film stesso

Uma Thurman in Kill Bill non usa una controfigura per tutte le scene. Ci sono alcune scene di combattimento e di corse che lei stessa ha girato senza l'aiuto di una controfigura, dimostrando le sue capacità atletiche. Tuttavia, è noto che per alcune scene particolarmente rischiose, come quella in cui sbatte l'auto contro un albero in Kill Bill: Volume 2, Uma Thurman non ha usato una controfigura e si è ferita in modo grave. Proprio quella scena ha portato a diverse discussioni e riflessioni sul suo lavoro e sulla sicurezza sul set

In particolare, per le scene di combattimento e quelle che richiedevano una certa agilità e coordinazione, in Kill Bill Uma Thurman ha svolto il lavoro da sola, dimostrando la sua dedizione al ruolo e la sua preparazione fisica

Lo stunt design diventa protagonista: il riconoscimento sempre più ampio del ruolo degli stunt ha portato a un’evoluzione anche istituzionale. È il caso della Academy, che a partire dagli Oscar del 2028 introdurrà la categoria “Miglior stunt design”, premiando chi progetta e coordina le scene pericolose, anziché chi le esegue. Una novità figlia del successo di film come The Fall Guy di David Leitch, in cui Ryan Gosling interpreta uno stuntman al centro della trama. Un tributo alla figura dello stunt coordinator, ormai centrale nel cinema d’azione