Secondo la critica cinematografica Manhola Dargis, la forza di Matteo Garrone è "la tenerezza del suo tocco". Per la collega Alissa Wilkinson, invece, Alice Rohrwacher "rivela la bellezza invece di prenderti a pugni con essa"
Le critiche del New York Times Manhola Dargis e Alissa Wilkinson hanno selezionato i 9 migliori film usciti finora nel 2024. Il primo è Hit Man - Killer per caso di Richard Linklater, la storia del timido professore di filosofia di New Orleans Gary Johnson (Glen Powell) che si finge un sicario per la polizia e si ritrova sotto copertura. L'incontro con Madison (Adria Arjona), una casalinga che cerca di assumerlo, alza la posta in gioco. "È il tipo di divertimento di cui parla la gente quando dice che "non li fanno più come una volta", ha commentato Wilkinson
Ambientato nel futuro prossimo, Civil War di Alex Garland immagina un conflitto tra il governo federale e gli Stati secessionisti di California e Texas. La fotogiornalista Lee (Kirsten Dunst), il collega Joel (Wagner Moura) e l'aspirante reporter Jessie (Cailee Spaeny) dipingono un ritratto inquietante dell'America. "Raramente ho visto un film che mi ha messa così profondamente a disagio o ho visto il volto di un attore che, come quello di Dunst, esprimeva il malessere dell’anima di una nazione in modo così vivido da sembrare una radiografia”, ha commentato Dargis
Il regno del pianeta delle scimmie di Wes Ball segue lo scimpanzé Noa (Owen Teague) dopo l'attacco al suo clan. Rimasto solo, incontra Raka, un discepolo di Cesare, il leader dei film precedenti, e una ragazza umana (Freya Allan). “Il Regno del Pianeta delle Scimmie è ambientato nel futuro, ma come molta fantascienza...c’è la sensazione che tutto questo sia già successo e che tutto questo accadrà di nuovo", ha commentato Wilkinson
Nella commedia Do Not Expect Too Much From the End of the World di Radu Jude, la sboccata assistente di produzione Angela (Ilinca Manolache) guida per Bucarest, in Romania, alla ricerca di lavoratori infortunati da intervistare per un video sulla sicurezza sul lavoro. "Mentre cambia marcia e il film passa dalla pellicola in bianco e nero al video a colori, Angela si distrae dagli altri conducenti, critica aspramente tutto ciò che incontra, crea video TikTok e mappa efficacemente il panorama geopolitico della Romania contemporanea", ha commentato Dargis
Nel film horror Late Night with the Devil dei fratelli Cameron e Colin Cairnes, il conduttore notturno Jack Delroy (David Dastmalchian) è alla disperata ricerca di ascolti e premi. Negli anni Settanta, durante una puntata del suo talk show incentrata sul soprannaturale, accadono strani eventi. Secondo Wilkinson, la gente guarda la TV a tarda notte “per ridere, divertirsi e sentirsi in compagnia quando il resto del mondo va a letto. Late Night With the Devil stravolge quel cameratismo su sé stesso"
Ne Il male non esiste di Ryusuke Hamaguchi, un costruttore cerca di convincere gli scettici abitanti di un villaggio rurale sui vantaggi di un glamping resort. “Ho guardato Il male non esiste due volte, e ogni volta il potere furtivo del cinema di Hamaguchi mi ha sorpreso nuovamente. Parte della mia reazione ha a che fare con il modo in cui utilizza frammenti della vita quotidiana per costruire un mondo così intimo e riconoscibile – pieno di volti, case e vite familiari come la tua – che l’abilità artistica del film è quasi uno shock”, ha commentato Dargis
Nel documentario Ryuichi Sakamoto: Opus di Neo Sora, l'influente compositore e musicista giapponese Ryuichi Sakamoto si esibisce nel suo concerto finale. “Anche per lo spettatore senza molta conoscenza del lavoro di Sakamoto, Opus rimane il raro spazio cinematografico per la contemplazione. Non viene fornito alcun contesto, nessun tentativo di creare una narrazione. Invece, lo spazio visivo viene filmato attentamente e l’illuminazione manipolata per cambiare leggermente l’atmosfera”, ha commentato Wilkinson
Tra i titoli italiani c'è Io Capitano di Matteo Garrone, che racconta l'Odissea dei cugini senegalesi Seydou e Moussa (Seydou Sarr e Moustapha Fall) nel tentare il viaggio verso l'Italia, dalle carceri libiche alla traversata in mare. “Garrone non risparmia molto, ma se il film non si trasforma mai in un esercizio di sadismo d'essai è perché la sua attenzione rimane fermamente fissata sui suoi personaggi che, fin dall'inizio, sono persone a tutto tondo, non oggetti di scena, simboli o oggetti. La sua grande forza qui è la tenerezza del suo tocco”, ha detto Dargis
Il secondo titolo italiano è La Chimera di Alice Rohrwacher. Ambientata negli anni Ottanta, racconta la storia di Arthur (Josh O'Connor), un predatore di tombe nell'Italia rurale che si strugge per la sua amante scomparsa. Attraverso sua madre Flora (Isabella Rossellini), incontra la studentessa di musica Italia (Carol Duarte). "La chimera ti si avvicina di soppiatto", ha commentato Dargis. "Rivela la bellezza invece di prenderti a pugni con essa"